Antoine de Saint Exupéry, lo scrittore pilota


Scritto da Roberto Alfatti Appetiti
Dalla base di Bastia, in Corsica, il 31 luglio 1944 decollava l’aviatore – poeta Antoine de Saint – Exupèry, scomparendo nel nulla, L’ultimo volo del piccolo principe. Da allora la sua leggenda si diffonde nel mondo, alimentata da una vita infuocata e avventurosa e da straordinarie opere letterarie di quel "Poeta dei cieli" che aveva una vera passione per la "Terra degli uomini". Perché lo spirito di Antoine de Saint Exupery continua ad aleggiare ancora sul cielo della Francia che, oggi, nel centenario della sua nascita lo onora in modo esemplare. Perché quasto eterno fanciullone affascina sempre adulti e piccini ? Perché è diventato quasi un modello di ardimento e di passione in un mondo ormai incapace di ardimenti eroici?. Nel ’94, cinquantenario della sua scomparsa misteriosa, la Mannaie de France metteva in circolazione una banconota da 50 franchi con la sua effige, i suoi eroi e i suoi aeroplani. Nel centenario della nascita, Lione gli dedica il grande nuovo aeroporto, mentre, in omaggio a colui che creò la Posta Aerea, le Poste Francesi hanno messo in circolazione degli assegni con il suo ritratto. Da circa mezzo secolo, i francesi proseguono le ricerche delle sue spoglie e della sua personalità, che continua a sfuggire a tutte le definizioni conformiste di questo grigio tempo di appiattimento dell’uomo. Il tam – tam aveva cominciato a riecheggiare nel marzo del 1994; il milite ignoto sepolto il 3 settembre del 1944 nel piccolo cimitero nei pressi di Tolone, poteva essere Anoine de Saint Exupery?.
La notizia veniva smentita, ma la speranza non morì, poiché i mezzi sofisticati della Royale, la Marina di guerra Francese, avrebbero intercettato i rottami di un velivolo, senza poter provare che si trattava del bimotore pilotato da Saint Exupery, ch’era partito dalla base di Bastia, in Corsica, per una missione di ricognizione fino a Grenoble, il 31 luglio 1944, scomparendo nel nulla. Nessuna prova che fosse stato abbattuto dal nemico. Un guasto ai motori? Un malessere del pilota? Morte di un aviatore, morte di uno scrittore poeta, nascita di una grande leggenda, entrata nella costellazione dei grandi poeti del cielo e, per lui, l’ultimo volo del Piccolo Principe. Nato a Lione, il 19 giugno 1900, quasi un gemello della Torre Eiffel, presagio futurista di volo nello spazio, orfano di padre a quattro anni, viene educato dalla madre ventinovenne Marie de Fonscolombe, insieme ad altri fratelli. Trascorre la giovinezza nel castello dei Saint Exupèry, nell’Ain ed in quello dei Fonscolombe in Provenza. Nel 1917 si inscrive al liceo Saint Louis per preparare il concorso della Navale, scuola per i futuri ufficiali di marina della Royale. Per ben due volte, non supera gli esami. "Ha la testa tra le nuvole" dicono i professori "ed al comando di una nave la fracasserebbe sugli scogli". Non immaginano che tra non molto il giovane poco studioso e con la testa in aria ne fracasserà di aerei eccome! Così la fantasia del giovane "Tonio" o "Totonno" come lo chiamano i suoi amici provenzali vola sulle ali di aviatori ardimentosi e romantici come D’Annunzio, Baracca, Fonk, Mermoz, nelle Carlinghe dei Caproni, dei Marchetti, dei Blèriot dei Brèguet. Ma è l’italiano Gabriele, poeta e aviatore, che affascinerà la sua gioventù e la sua volglia di volare, di scrivere e d’amare! E così sarà la sua vita: breve, incendiaria e bruciata. Ma intanto sbarcato dal sogno del mare, Antoine si ritroverà immerso nelle Belle Arti, frequentando il salotto parigino di una cugina, che gli farà scoprire quel che resterà una passione indelebile, la vita letteraria e mondana, l’amore e le donne, a cominciare da Yvonne de Lestrange, l’amica di Coco Chanel.
Con il servizio militare, realizza il suo vero sogno: il 2 giugno 1921 è arruolato nel II° reggimento d’aviazione e nel 1923 sarà sottotenente pilote delle Forze Aeree coloniali in Marocco. E’ l’epoca della seconda generazione degli aviatori francesi, Mermoz e Guillarmet. Nel 1926 in una rivista letteraria Le Navire d’argent, pubblica una novella, riflessodei suoi ricordi militari, L’Aviateur. Il testi impressiona l’onnipotente editore Gaston Gallimard, che gli fa firmare un contratto per un romanzo ancora da scrivere. Ma per scrivere Antoine ha bisogno di volare. Il 12 ottobre 1926 entra a far parte, come pilota di linea commerciale, del personale navigante delle linee aeree Letecoère. L’aviatore ha trovato la sua rotta! In quei tempi "la linea" era un mito. Cinquemila chilometri per trasportare la posta, da Tolosa a Dakar, sorvolando la Spagna, il Marocco, il Sahara, la Mauritania, il Senegal. Aviatore e poi Capo scalo. Cap Jury una modestissima pista schiacciata tra il mare ed il deserto. Qui Antoine scriverà il suo primo libro, Courier Sud che sarà seguito da Vol de nuit. Sono grandi successi letterari. Poi Saint Exupèry approderà per lavoro nel continente latino – americano sbarcando a Bueno Aires come direttore dell’aereo postale Argentina – Francia.
Dopo l’eremitaggio desertico, la vita della favolosa metropoli lo attende, ma da lì le ali lo porteranno in Brasile ad accogliere l’amico Mermoz, che ha appena compiuto la prima traversata aerea dell’atlantico sud. Nello stesso anno, è il 1930, partecipa alle ricerche dell’altro suo amico Guillarmet, il cui aereo si è schiantato sulle Ande. Lo ritroverà esausto, ma vivo. Infine, un bel giorno, in un aeroporto argentino, l’incontro con colei che diventerà sua moglie, Consuelo Scancin. Da tempo erano svanite nel cielo le parole con la sua fidanzata parigina, e per sedurre la bella argentina, la invita ad un volo su Buenos Aires, spegne i motori ad alta quota ed effettua un looping, chiedendole di baciarlo, subito, con passione, se non vuole far precipitare l’aereo. Sarà un matrimonio passionale tumultuoso, difficile con l’infedele Antoine, ma al quale Consuelo resterà sempre fedele anche se lontana. Così è scritto nelle memorie postume di colei che fu in realtà l’unica donna di Saint – Exupery. Intanto Voil de nuit, premio Femina 1931, viene adattato da Holliwood e Saint Exupery è interpretato da un romantico Clark Gable. Si giunge al maggio 1933 e nasce la compagnia di bandiera francese l’Air France, l’aereo – postale è, ormai, storia passata. In Italia nasce Ala Littoria, mentre, nei cieli atlantici irrompono le ali tricolori di Cesare Balbo, che Saint Exupery ammirerà e pingerà quando saprà del suo schianto a Tobruknel 1940. Nel 1935, il francese tenterà il raid aereo Parigi – Saigon. L’avventura si tramuterà in una sciagura nel deserto libico, dove verrà tratto in salvo dagli aerei della Regia Aeronautica di Derna. Altri raid gli procureranno un coma e otto fratture. Il 3 settembre 1939, il capitano di complemento Saint Exupèry si arruola chiedendo il comando di una squadriglia di caccia, ma la sua età e le sue condizioni fisiche glielo vietano. Lo accetteranno in una squadriglia di ricognizione aerea. Sarà sorpreso nel cielo di Arras, dove stanno entrando i panzer tedeschi da un gruppo di Stukas, che non lovedranno e che hanno ben altro da fare e rientrerà incolume. Sarà citato per la croce di guerra. Ha appena scritto il suo terzo capolavoro, Terre de hommes, che sarà seguito da un altro successo, Pilote de guerre, nel 1942 negli Stati Uniti, dove si era autoesiliato, non potendo, né volendo scegliere tra la fedeltà al maresciallo Petain e l’invito alla guerra continua del generale De Gaulle. A New York, sino all’entrata in guerra degli Stati Uniti, non prenderà posizione, né per una parte né per l’altra. Ed è così che saranno gli americani a pubblicare, per primi, in inglese il Piccolo Principe, oggi il libro più venduto nel mondo dopo la Bibbia ed il Capitale. Quando gli alleati sbarcheranno in Africa del Nord, Antoine chiederà di essere arruolato nell’aviazione americana, per tornare in Francia volando. E’ ormai un uomo stanco che riesce a fatica a prendere posto ai comandi di un velocissimo lightning dalla doppia fusoliera. Ma gli americano lo ammirano e gli lasciano condurre la sua impresa. Sarà l’ultimo volo del piccolo principe, nella sua baracca, alla base gli americani troveranno il manoscritto di un libro, La cittadelle, lettere per Consuelo e disegni di bimbi e di stelle filanti. Antoine de Saint Exupèry resterà nella storia della "terra degli uomini". Quelli veri.

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