F6F Hellcat - Cap.2, l'impiego operativo.

Hellcat Impiego perativo
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Come si è visto nel CAPITOLO 1, lo sviluppo dell'Hellcat fu rapidissimo, in meno di un anno dall'ordinazione del prototipo, il primo esemplare eseguì il suo primo volo. Altrettanto veloci si svolsero tutte le prove e i voli sperimentali per iniziare la produzione in serie dopo l'accettazione da parte dell'ufficio tecnico della Marina statunitense. L'Hellcat, come vedremo in seguito fu una vera e propria manna dal cielo per il comando della Navy e per i piloti, che finalmente poterono non solamente competere con i temibili Zero giapponesi, ma piuttosto surclassare il caccia dell Marina Imperiale giapponese, ingaggiando lotte micidiali sopra l'oceano Pacifico. Un caccia robusto, veloce, affidabile, un vero e proprio combattente che riuscì a fare in modo che la marea del Pacifico si rivolgesse contro il "Sol Levante".



La superiorità aerea.

All'inizio del conflitto sul Pacifico e prima di Pearl Harbour, in tutta franchezza, i caccia della Marina statunitense non erano in grado di competere con il caccia di punta della Marina imperiale e dell'Esercito giapponese il Mitsubishi A6M "Zero". Lo "Zero" nomignolo dato dagli alleati, fece la sua comparsa nel 1940, ed era una macchina letale a tal punto che quando venne impiegato durante il conflitto cino-giapponese, in soli 4 mesi riuscì ad abbattere più di 59 caccia nemici. Nei primi mesi della Seconda Guerra Mondiale, erano temuti e rispettati dai piloti amercani, consapevoli che i loro Wildcat erano decisamente inferiori.
Lo Zero era agile, manovrabile e pesantemente armato: 2 cannoni da 20mm 1 mitragliatrice da 13,2mm 1 mitragliatrice da 7,7mm per ala. Questo era completamente fuori gli standard americani del periodo, ma grazie all'abilità dei piloti, e soprattutto al coraggio spesso anche un Wildcat poteva avere la meglio. Fu proprio in questo periodo che tra le fila della Marina imperiale grandi piloti furono assi di una guerra aerea che dai presupposti si pensava, potesse volgere a favore del Sol Levante, soprattutto dopo Pearl Harbour. Ma quest'attacco, scosse sia i ranghi militari che l'opinione pubblica americana, e si decise che non era tempo di piangersi addosso e passare all'azione e alla svelta finché c'era ancora tempo. La produzione in serie dei caccia doveva essere avviata rapidamente, cosicché i primi esemplari di F-6F-3 potevano operare sui ponti delle nuove portaerei classe Essex e Indipendence. Sia i tecnici che i piloti furono messi a dura prova, i primi dovevano lavorare instancabilmente nelle catene di montaggio, i secondi con un intensa attività addestrativa al fine di ottenere dagli aerei, le migliori prestazioni che erano in grado di fornire. Furono sufficienti 18 mesi per passare dalle idee all'impiego operativo dell'aereo, un vero primato di velocità, e il 16 gennaio del 1943 i Hellcat entrarono in servizio operativo con il VF-9 sulla USS CV-9 Essex.
Un Hellcat si prepara per il decollo - www.asibiz.com
I risultati di questa intensa attività si videro chiaramente durante l'attacco alle installazioni giapponesi alle isole Marcus, in questa azione furono impiegati tutti gli Squadron di Hellcat basati sulle portaerei Essex, Yorktown, e Indipendence. Gli F6F-3 riuscirono a conquistare la superiorità aerea dimostrando sin dai primi duelli che ormai, per i piloti giapponesi sarebbe stata vita dura, gli Hellcat con una potenza pari al doppio degli Zero si dimostrarono superiori sotto ogni punto di vista. In questa azione si misero subito in luce parecchi assi americani quali il Cpt. David McCampbell che concluse la guerra con 34 vittorie accreditate con gli Hellcat. Ormai non c'erano più dubbi, il nuovo velivolo aveva dimostrato il suo valore, Roy Grumman poteva tirare un respiro di sollievo, ed avviare una produzione che durante il corso del 1943 raggiunse il numero di ben 2.555 esemplari consegnati compresi la versione da caccia notturna -3N ritenuti indispensabili per la protezione delle portaerei contro pericolosi attacchi notturni, come vedremo in seguito. L'Hellcat ormai aveva soppiantato il Wildcat, verso la fine del 1943 gli Squadron imbarcati sulle principali portaerei americane erano equipaggiate con il nuovo caccia.

Il "Gatto infernale" ruggisce.

Un pilota di F6F-5 pronto per un decollo. 
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Le azioni belliche più importanti cui prese parte l' Hellcat nella seconda metà del 1943 furono lo sbarco nelle Gilbert, Salomone, e Marshall, in tutte queste azioni l'aviazione dell'Esercito e quella della Marina giapponese subirono perdite molto elevate, molti validi piloti caddero sotto la furia degli Hellcat, preziose perdite che l'Impero giapponese non fu mai più in grado di compensare. Di contro gli statunitensi subirono perdite limitate soprattutto a causa delle contraerea avversaria. Ma come abbiamo visto nel CAPITOLO 1, la Grumman si adoperò per cercare di rendere la sua macchina ancora più efficace e robusta. La nuova versione di Hellcat , l'F6F-5 che incorporava tutte le migliorie introdotte nel corso della produzione dei modelli precedenti, iniziarono ad uscire dalle catene di montaggio, pronti a dare il loro contributo ancora più risolutivo all'offensiva alleata. Infatti dall'inizio del 1944 la maggior parte degli Hellcat furono sostituiti dal nuovo modello, quest'ultimo era molto più versatile, conferendogli una certa polivalenza, era possibile caricare bombe da 454 kg e razzi HVAR da 127mm quindi all'occorrenza poteva trasformarsi in un buon cacciabombardiere. La conseguenza di questo eclettismo fu l'impiego dell'F6F-5 per le incursioni contro i campi di aviazione nemici, serva da esempio l'attacco contro la base di Truck il 17 e il 18 febbraio del 1944, durante il quale vennero distrutti ben 127 aerei giapponesi in combattimento e circa 80 al suolo, o l'attacco del marzo 1944 contro Palau dove i giapponesi persero ulteriori 150 aerei. In pratica la Marina, grazie all'Hellcat stava ottenendo la supremazia aerea sia da terra che per aria.
L'azione più celebre, restò quella passata alla storia col nome di "Turkey Shoot" (Tiro al Tacchino) nelle isole Marianne: la mattina del 19 giugno 1944 i radar delle portaerei americane, rilevano un numeroso gruppo di aerei giapponesi in avvicinamento, si trattava sicuramente di un tentativo di attacco in massa contro le unità statunitensi. Grazie al radar che potè scoprire l'azione ostile con notevole anticipo, un forte gruppo di Hellcat si alzò tempestivamente in volo, e diretto dai radar a bordo delle portaerei, riuscì ad intercettare gli aggressori, distruggendoli quasi tutti in una sola battaglia. Solo 18 bombardieri riuscirono a superare il muro di Hellcat ma 12 di questi comunque furono abbattuti dalla contraerea. Questo tentativo so concluse con un nulla di fatto per i giapponesi, e per loro la situazione peggiorò durante il contrattacco americano, avendo perso in questo devastante colpo decisivo, 400 aerei la maggior parte dei quali vennero accreditati ai piloti di Hellcat.
Da quì in poi fu una vera e propria escalation, e un periodo di epiche battaglie nell'immensità del oceano: Formosa, Mar delle Filippine, gli sbarchi di Iwo Jima e Okiriawa verso la fine del 1944, questi episodi videro un solo protagonista nelle battaglie aeronavali per la conquista della supremazia aerea, l'aereo della Grumman aveva raggiunto l'apice del suo impiego operativo. Ormai con il 90% dei loro aerei distrutti i giapponesi tentarono le famose e disperate azioni dei Kamikaze, che i pur ottimi Hellcat, a causa della loro insufficiente velocità a bassa quota, non sempre erano in grado di contrastare con il necessario margine di sicurezza. Per paradosso fu proprio in questo tipo di azioni che l'Hellcat mostrò i suoi limiti.
La tabella mette a confronto l'F6F e l'A6M tenendo conto dei parametri indicati.


L'Hellcat della Fleet Air Arm.

Hellcat F Mk.II No.1839 Squadron, HMS Indomitable.
Gli USA fornirono all'alleato inglese circa 250 F6F-3 e 932 F6F-5 più un'ottantina in versione -5N da caccia notturna. Il primo Hellcat entrò in servizio con la denominazione Mk.I (F6F-3) il 1°luglio del 1943 con lo Squadron 800. Il loro battesimo del fuoco con la livrea inglese ebbe luogo in dicembre con sortite antinave lungo la costa norvegese; principalmente il loro compito iniziale fu quello di fornire copertura aerea specialmente durante l'attacco alla corazzata Tirpitz nel 1944. In agosto anche il 1840° Squadron ebbe l'opportunità di battersi operando dalla portaerei Furious. l'impego più rilevante fu svolto dagli Hellcat che operavano con la British Pacific Fleet con i Mk.II (F6F-5) nel Pacifico, dove andò ad equipaggiare gli Squadron da caccia e gli Squadron da caccia notturna con gli N.F.II (F6F-5N) anche se non divennero operativi in tempo per partecipare alle operazioni notturne.

Il "gatto notturno".

Un Hellcat con il radar AN/AP6 + i due cannoni.
Anche in questa specialità, l'F6F si distinse particolarmente, oltre 1600 esemplari vennero modificati per queste particolari operazioni. La costituzione dei primi gruppi notturni, era costituita dalla versione -3N anche se non molto preciso come apparato, ebbe modo di far acquisire una buona esperienza ai piloti. L'apoteosi si ebbe con la versione -5N che venne pensata e concepita proprio per questo ruolo e non modificato da un caccia convenzionale. L'apparato radar era il più preciso AN/APS6, questa versione era talmente efficiente che addirittura uno Squadron dell'Esercito che utilizzava i P-61 Black Widow decise di dotarsi del velivolo. I Marines con il VFM(N)-541 riuscirono ad ottenere 24 vittorie tra il dicembre del '44 e la prima metà del 1945. 
L'Hellcat, sebbene di caratteristiche generali inferiori rispetto al suo più diretto concorrente, il Vought Corsair, è stato il più importante caccia imbarcato utilizzato dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale. Gli Hellcat abbatterono oltre 5.000 velivoli nemici con i reparti dei Marines e della Navy, nei riguardi del suo avversario lo Zero (A6M-2,-3,-5) era più veloce e più robusto, bene armato, e i piloti fecero in modo che fosse sempre e comunque il migliore, e lo fecero nell'unico modo che sapevano, combattendo.

Approfondimenti/Bibbliografia.


  • Barrett Tillman -  Hellcat, the F6F in World War II, U.S. Naval Institute Press (1979).
  • Michael O'Leary - Grumman Cats, Osprey Publishing UK.
  • Edward M. Young - F6F Hellcat vs A6M Zero-Sen, Pacific Theater 1943-42, Osprey Piblishing UK.
  • Corky Meyer, Steve Ginter - Grumman F6F Hellcat,/Naval Fighter No.92, Ginter Books Publishing.
  • www.asibiz.com
  • Cory Graff - F6f Hellcat at war, Zenith Press Publishing.
  • Warbirds International n.5 vol.20 settembre - ottobre 2001.
  • Aerei nella Storia n.19 agosto-settembre 2001


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