tag:blogger.com,1999:blog-83727499219144981752024-03-13T19:06:11.624+01:00AeroStoriaMagazine di Informazione e Storia AeronauticaAeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.comBlogger267125tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-86871186865707293962024-01-28T02:52:00.001+01:002024-01-28T02:52:19.216+01:00IN VOLO DAL 1959 - 65 anni di volo in 65 racconti<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggl2_ewZoWBtWu0FS8eTlmEEplRaKqhq1HverWXNlzof1y6azumYXjxgMyGBKZC8Wh52kB_u490idH_yX5PFZGH53eqU-W7PP9IEDHUzu6p9jURCPmrd0lK_VU93kafvwNKahq-V4IXnAIZq9rau6zj2MP9WR9iBftOyWbKN-TUWJa-LNuqBuRZeTykuA/s2833/IN%20VOLO%20DAL%201959.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2833" data-original-width="1983" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggl2_ewZoWBtWu0FS8eTlmEEplRaKqhq1HverWXNlzof1y6azumYXjxgMyGBKZC8Wh52kB_u490idH_yX5PFZGH53eqU-W7PP9IEDHUzu6p9jURCPmrd0lK_VU93kafvwNKahq-V4IXnAIZq9rau6zj2MP9WR9iBftOyWbKN-TUWJa-LNuqBuRZeTykuA/w280-h400/IN%20VOLO%20DAL%201959.jpg" width="280" /></a></div><br /> Nel 2024 Bruno Servadei festeggerà sessantacinque anni di volo, che corrisponderebbero inuna vita di coppia a un matrimonio di platino. Ha sempre volatofin dal 1959 quando, diciottenne cadetto dell’Accademia, ha iniziato prima un North American T-6 Texan e successivamente un Lockeed T-33 Shooting Star, per passare poi a macchine operative decisamente più impegnative come il cacciabombardiere Republic F-84F Tunderstreak e il caccia intercettatore Aeritalia l’F-104S Starfighter,Oggi, giunto al suo ottantatreesimo anno di vita, continua a volarecon un ultraleggero avanzato.<p></p><p>Anche l’attività di pilota civile si è svolta prioritariamente su due velivoli ultraleggeri: l’Eurostar prodotto in Repubblica Ceca e l’FL 100 costruito artigianalmente nella pianura pontina.Inoltre, ha fatto parte di una piccola pattuglia acrobatica, la “Blu Circe”, grazie alla quale ha conosciuto un nuovo aspetto del mondo del volo, quello più spettacolare, e ha potuto partecipare a diversi Air Show, italiani ma anche esteri, persino in Cina. </p><p>Nonostante tutti questi anni di attività non ha molte ore divolo, ha forse superato di poco le 6000. Ma se le è godutetutte, una per una. Spesso si vantano le ore di volo come parametrodi esperienza acquisita, ma è una valutazione chenon rende bene l’idea. Un pilota civile di linea acquisisce centinaiadi ore di volo stando seduto su una comoda poltronacon un autopilota che fa tutto o quasi da solo: in un intero volodi ore e ore fa solo l’atterraggio e, a volte, manco quello. Ma lui stesso è pronto ad assicurare che anche solo 20 minuti di volo a bordo di un cacciadi ultima generazione in un poligono di combattimento, o anchesu un velivolo civile da acrobazia estrema, possono nontrovare alcuna equivalenza in decine e decine di ore di volo siacommerciale che turistico.</p><p>Può tranquillamente dichiarare chebuona parte delle sue ore di volo le ha spese in attività ad altocontenuto adrenalinico, ed è forse questo il vero motivo per ilquale il volo non gli è mai venuto a noia.E con questi sessantacinque racconti vuole raccontarci la sua vita e contagiarci con la sua passione. </p><div><div>Autore: Bruno Servadei</div><div>Titolo: IN VOLO DAL 1959</div><div>65 anni di volo in 65 racconti</div><div>Editore: LoGisma, 2024</div><div>Pagine: 198, ill. col., 17x24 cm</div><div>ISBN 978-88-94926-76-7</div><div>Prezzo: Euro 20,00</div></div><div><br /></div>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-32716567771209763232023-06-26T06:54:00.002+02:002023-06-26T14:16:59.999+02:00F-4 Phantom II, il "Phantasma" dei cieli<p> </p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN3wXKSC8LG0pk7fuFANrE1lcF64TXPEAPBEppMqMDILrWaBG8ebFOHeyEnpY5v4S4v44WcZ6RsrsworL8fefqgvEeWBg57IWP0WFgH-Huc_sFDsK7NXW0Te37qYTFkCRwwzIXLTH_QBfx16v6496b4iRg-9Oc6Ni779cnjMKPIr2RXh-ulbZsMc9Xm3Q/s1349/message-editor_1609362016656-f-4j_of_vf-121_landing_at_nas_miramar_in_1978-1.webp" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="758" data-original-width="1349" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN3wXKSC8LG0pk7fuFANrE1lcF64TXPEAPBEppMqMDILrWaBG8ebFOHeyEnpY5v4S4v44WcZ6RsrsworL8fefqgvEeWBg57IWP0WFgH-Huc_sFDsK7NXW0Te37qYTFkCRwwzIXLTH_QBfx16v6496b4iRg-9Oc6Ni779cnjMKPIr2RXh-ulbZsMc9Xm3Q/w640-h360/message-editor_1609362016656-f-4j_of_vf-121_landing_at_nas_miramar_in_1978-1.webp" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-4J del VF-121 "Pacemakers" ripreso a Miramar nel 1978, US Navy.</td></tr></tbody></table><p></p><h3 style="text-align: left;"></h3><p></p><h3> Il McDonnel (poi McDonnell-Douglas) F-4 Phantom II rappresenta un aeroplano particolarmente importante nella storia dell'aviazione militare degli Stati Uniti, segna la fine - assieme all' <a href="https://aerostoria.blogspot.com/2015/09/vought-f-8-crusader-lultimo-dei.html" target="_blank">F-8 Crusader</a> - dell'inferiorità degli aerei imbarcati rispetto ai pariclasse basati a terra.</h3><div><div>L'F-4 in origine avrebbe dovuto chiamarsi "Mithras" (il dio persiano della luce) o "Satan" ha rappresentato anche il primo caccia "multiruolo" della storia, egli senza preparazione alcuna era capace di passare nel corso della missione dai bersagli aria-aria ad obiettivi di superficie.</div><div><br /></div><div>Composto da due uomini di equipaggio ( pilota e ufficiale addetto ai sistemi) ha sempre montato due J-79 considerati tra i motori più potenti mai costruiti.</div><div><br /></div><div>la cellula era capace di sopportare finoa Mach 2,4 mantenendo questo valore in continuazione per cinque minuti ma per pochi secondi erano possibili anche velocità superiori, era capace di rimanere supersonico anche a livello del mare e persino in cabrata.</div><div><br /></div><div>Strutturalmente era robustissimo: capace di incassare fattori di carico compresi tra -3g e +8,6g, il carico bellico di ben 7,5 tonnellate teoriche non era poi così teorico: solitamente i Phantom andavano in missione con due/tre serbatoi subalari e tre/cinque tonnellate di armamento da caduta di vario tipo; anche il raggio d'azione era accettabile, poteva essere rifornito in volo conferendogli una persistenza in combattimento notevole.</div></div><div><br /></div><h1 style="text-align: left;">Origini del mito</h1><div>Il Phantom II è tra gli aeroplani che godono di una grandissima e soprattutto ricca bibliografia, quindi sul web si possono trovare moltissime informazioni, basti pensare che sono stati prodotti circa cinque mila esemplari soltanto a St. Louis (stabilimento storico della Mc Donnell-Douglas) e circa 127 prodotti dalla Mitsubishi in Giappone, quindi fare una descrizione completa di tutte le versioni e sotto versioni non sarà lo scopo di questo articolo, ci limiteremo quindi ad approfondire solo le varianti in uso dalle forze armate USA.</div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga5FbqGgVEoWChyqo1aAVJJcF8Q32592grlskLzyDcuk9-LhjHX4kphAnMVnw_CxlfG2U2imYUggDPl-eTsdF1MONqiWa-adAKZsxVIrZkXsg7QDTuX4bfzL7CIqV6qpjl98fg74Vcqh93TUg2EA3u2ZjOf_wWXlme-P0KMuoxnl0tLP3xtHKAVxtyPgY/s950/message-editor_1609359696837-49049642862_05321815e9_o.webp" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="748" data-original-width="950" height="504" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga5FbqGgVEoWChyqo1aAVJJcF8Q32592grlskLzyDcuk9-LhjHX4kphAnMVnw_CxlfG2U2imYUggDPl-eTsdF1MONqiWa-adAKZsxVIrZkXsg7QDTuX4bfzL7CIqV6qpjl98fg74Vcqh93TUg2EA3u2ZjOf_wWXlme-P0KMuoxnl0tLP3xtHKAVxtyPgY/w640-h504/message-editor_1609359696837-49049642862_05321815e9_o.webp" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il primo degli oltre 5000 esemplari prodotti l' F4H-1 Phantom II Bureau Number 142259 con ai comandi il Maj. Robert Little. (Foto: <a href="https://sandiegoairandspace.org/" target="_blank">San Diego Air and Space Museum</a>)</td></tr></tbody></table><br /><div>Il successo del Phantom è in un certo senso scaturito da un insuccesso: nel 1952 l'US Navy emanò una specifica che richiedeva un caccia per superiorità aerea supersonico, fu scelto alla fine l'F-8U Crusader ( <a href="https://aerostoria.blogspot.com/2015/09/vought-f-8-crusader-lultimo-dei.html" target="_blank">di cui abbiamo già parlato in questo articolo </a>) La proposta scartata della McDonnell era l'F-3H praticamente un derivato del "Demon". Ciononostante l'azienda di St Louis non abbandonò il progetto, anzi, fu un vero e proprio banco di prova per idee future.</div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCo4UONPzf-jv8re3bB1jf4z_lcJo-4Ay5kM7L5k3bS1zJa0i_JohHOotJSBWkg19m4m0res4cb0JxnUolHWVohKv9CrRZpkcWRTR2NCrXH8IewpJ9QXhGVIbFE_2z6j_mcg3FTzqVLHCdd0DxtqRnHF_kuGI53-dq-kG0i0vLbaL23mkTz_PzqlBcP1s/s1600/F-3B_Demons_from_VF-13_in_flight_1963.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1198" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCo4UONPzf-jv8re3bB1jf4z_lcJo-4Ay5kM7L5k3bS1zJa0i_JohHOotJSBWkg19m4m0res4cb0JxnUolHWVohKv9CrRZpkcWRTR2NCrXH8IewpJ9QXhGVIbFE_2z6j_mcg3FTzqVLHCdd0DxtqRnHF_kuGI53-dq-kG0i0vLbaL23mkTz_PzqlBcP1s/s320/F-3B_Demons_from_VF-13_in_flight_1963.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-3H Demon (foto US Navy)</td></tr></tbody></table> Il caccia scartato era un progetto valido, spinto da due <i>Wright J65 Sapphire</i> e monoposto, il quale venne riproposto per una ulteriore specifica emanata nel 1953 ma ancora una volta venne scartato.<div><br /></div><div>Fu nel giugno del 1954 che il prototipo McDonnell suscitò interesse da parte della marina statunitense quando fu presentato come proposta per un caccia ognitempo.</div><div><br /></div><div>I prototipi erano due uno denominato F3H-E e l'altro F3H-G. La concorrenza era agguerrita perchè la McDonnell dovette battersi con prototipi sviluppati da Grumman, Chance Vought e North American. <br /><div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8UlIfa6mjOwocCyX-BvN2szla-WUyh7Zt7dmcbJop4L4gPtyhAQOCuipeynHkgFanlivFas2V2mODnqjzFqWSCd_SSlVVvFYffq1x8TbtCYgaBE3Pjzx-2X2YaqSTWfBDPovZmmSigLR2o_vf1IQ0zydzDvcrQ1-RzZteAf8xpRo8Q-McKDObLD2sJM/s1899/McDonnell_F3H-G_mockup_in_1954.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1424" data-original-width="1899" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV8UlIfa6mjOwocCyX-BvN2szla-WUyh7Zt7dmcbJop4L4gPtyhAQOCuipeynHkgFanlivFas2V2mODnqjzFqWSCd_SSlVVvFYffq1x8TbtCYgaBE3Pjzx-2X2YaqSTWfBDPovZmmSigLR2o_vf1IQ0zydzDvcrQ1-RzZteAf8xpRo8Q-McKDObLD2sJM/s320/McDonnell_F3H-G_mockup_in_1954.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F3H-G (Foto US Navy)</td></tr></tbody></table></div>La versione scelta era denominata F3H-G ma la richiesta da parte della Marina cambiò nuovamente: doveva essere ognitempo da attacco e biposto; in soli 15 giorni il velivolo venne modificato completamente, divenne biposto ed equipaggiato con motori <i>General Electric J-79</i> con possibilità intrinseche di attacco e difesa.</div><div><br /></div><div>Venne battezzato Phantom II e il primo esemplare uscì dalla linea di St. Louis l'8 maggio 1958 e subito trasferito alla Edward AFB dove il 27 maggio 1958 svolse il suo primo volo pilotato da Robert Little.</div><div><br /></div><div>Venne presentato ai vertici della marina che stavano iniziando a valutare il soggetto proposto dalla Chance - Vought il "Crusader III" anche se un aeroplano superbo non era versatile come il soggetto proposto dalla McDonnell, quest'ultimo infatti vinse la competizione, il 17 dicembre del 1958 ufficialmente la US Navy comunicò all'azienda di St. Louis l'intenzione di far produrre in serie il bireattore.</div><div><br /></div><div>Intanto anche l'USAF iniziava a soffrire di un certo "gap" generazionale, di conseguenza nel 1962 decise di ordinare una versione per le proprie esigenze, l'F-3H-G venne denominato F-4A Phantom II l'aereo che riuscì ad unire le tre forze armate americane munite di un aviazione: US Navy, USAF e Marines.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS2ZGU5Cwgv8NTXTO1CnVtFemvKuL1LpovxNbvSg_o_FDMdBpGqdA1_JUrFBbtJrXION4XeDnB4iCbHHi_I8RzRpkaZibNOY0YMguyLd9i--LMnAN6wq3nfKJxxpC8t9514mvsGTblLSc-JCSzdlzGrWSOj5lKicO7-8WG1weBNyIVA0PKwaoQJ2UeW2Q/s742/F-4B_VMFA-513_1964a.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="590" data-original-width="742" height="509" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS2ZGU5Cwgv8NTXTO1CnVtFemvKuL1LpovxNbvSg_o_FDMdBpGqdA1_JUrFBbtJrXION4XeDnB4iCbHHi_I8RzRpkaZibNOY0YMguyLd9i--LMnAN6wq3nfKJxxpC8t9514mvsGTblLSc-JCSzdlzGrWSOj5lKicO7-8WG1weBNyIVA0PKwaoQJ2UeW2Q/w640-h509/F-4B_VMFA-513_1964a.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-4B dei Marines (foto: USMC)</td></tr></tbody></table><div><br /></div><div>La marina USA ordinò 45 esemplari di preserie designati F4H-1F questi erano muniti dei potentissimi J-79 questo divenne lo standard per la denominazione F-4A, il 25 marzo 1961 volò la prima vera versione di serie denominata F-4B con un radar AN/APQ-72 motori J79-GE8 di questi ne furono costruiti 649 ed i primi a riceverli fu il VF-121 Pacemakers.</div><div><br /></div><h1 style="text-align: left;">Il battesimo del fuoco e le versioni</h1><div>Il 5 agosto del 1964 con l'operazione "Pierce Arrow" , la rappresaglia per l'attacco condotto da motosiluranti nord vietnamite contro navi americane nel Golfo del Tonchino (primo atto della lunga guerra del Vietnam). </div><div><br /></div><div>Nell' aprile dell'anno successivo invece i Phantom ebbero il primo scontro aria-aria quando il Lt. <i>Terence M. Murphy </i>del VF-96 abbattè un MiG-17 cinese presso Hainan, anche se il Phantom poi venne abbattuto per errore da uno <i>Sparrow </i>amico.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFqqKfAFDy1x3Jo00o0C-K4P4qgEas4G7Cu4A0iw5QZ7lTXe8RsAsS9P3vjkstI3FUbDMuUbeA0l6v6cj_xwUiub_o5rT1VQoZ98pVOMojXuJ2MzVuWxsYgTgeF7dtZkIFcABjIDebU_DcgmBOnypTtpbLZBDNr90qo60qTw3nK85Ba3PjzODhiZVogwk/s1659/mcdonnell-douglas-f-4-phantom-ii-2-2.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1659" data-original-width="606" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFqqKfAFDy1x3Jo00o0C-K4P4qgEas4G7Cu4A0iw5QZ7lTXe8RsAsS9P3vjkstI3FUbDMuUbeA0l6v6cj_xwUiub_o5rT1VQoZ98pVOMojXuJ2MzVuWxsYgTgeF7dtZkIFcABjIDebU_DcgmBOnypTtpbLZBDNr90qo60qTw3nK85Ba3PjzODhiZVogwk/w234-h640/mcdonnell-douglas-f-4-phantom-ii-2-2.png" width="234" /></a></div>Gli <b>F-4B</b> dell'US Navy e dei Marines furono i veri protagonisti della guerra del Vietnam abbattendo 22 MiG-17, due MiG-19 e 13 MiG-21 (divisi tra F-4B e F-4J) di queste epiche battaglie abbiamo già parlato vi invito a leggere l'articolo << <a href="https://aerostoria.blogspot.com/2019/06/forza-aerea-sul-vietnam-i-velivoli-gli.html" target="_blank">Forza aerea sul Vietnam: i velivoli, gli uomini, la tecnica </a>>> .<div><br /></div><div>L'ultimo F-4B volò con i Marines fino alla seconda metà degli anni settanta 25 di questi furono convertiti in <b>QF-4B </b>utilizzati come droni - anche se potevano essere pilotati non da remoto <i>NdR </i>- i Marines ricevettero un totale di 46 esemplari da ricognizione tattica gli <b>RF-4B </b>essi erano caccia non preparati bensì modificati sul muso e per alloggiare le videocamere e modificati per l'installazione di sensori elettronici, possiamo questi ultimi considerarli come i migliori ricognitori mai realizzati di fatti rimasero in servizio fino al 10 agosto 1990.</div><div><br /></div><div>L'USAF iniziò ad interessarsi alla versione "B" quando li mise al confronto con i suoi F-106, il primo risultò di gran lunga superiore, il risultato fu una versione appositamente concepita per l'Air Force denominata <b>F-110A "Spectre"</b>ma subito ribattezzata <b>F-4C</b>.</div><div><br /></div><div>Il primo di questi "C" volò il 27 maggio 1963 e ne furono prodotti 583, tutti avevano delle caratteristiche intrinseche appositamente studiate per le esigenze USAF. radar AN/APQ-100. sensori IR, pneumatici a bassa pressione, motori J-79-GE-15, un diverso sistema di rifornimento in volo.</div><div><br /></div><div>36 di questi esemplari furono convertiti in <b>EF-4C </b>i famosissimi <b>"Wild Weasel" </b>studiati per la distruzione dei sistemi antiaerei avversari; i Wild Weasel adottavano un sistema integrato di sensori adatti allo scopo, per la ricognizione gli USAF utilizzarono degli RF-4B modificati ma simili per concetto di base, questi furono denominati <b>RF-4C</b>, furono prodotti ben 503 esemplari di questa variante USAF.</div><div><br /></div><div>Gli RF-4C non volavano armati almeno ufficialmente, ma erano in grado di trasportare un ordigno tattico nucleare , in buona sostanza ufficiosamente erano bombardieri tattici nucleari, spesso gli RF-4C erano protagonisti di operazioni clandestine sul cielo dell'allora URSS lo dimostra un avvenimento mai chiarito del novembre del 1973 quando un fotoricognitore venne abbattuto da un MiG-21.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7owml0-kHQZzrCJpq4pTJvgQWR4fP9fm8Amlw7DNPsFboQ5qvNipMylXH2S8DuEyuX1VZ0bSEPlkoK7COQoq2NRHB-P1h7aZB_mdJRZ3komJ0d9-qF52COUwL-o506aMWllIPC8Pot65OF8n1SckuyZozuAPH_y_2Z3EjI-lf_0Wp3occts4pLcbNLHY/s1592/RF-4C++visiting+from+Alabama,now+in+AirForce+Museum+(Scan35mm).jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1592" height="402" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7owml0-kHQZzrCJpq4pTJvgQWR4fP9fm8Amlw7DNPsFboQ5qvNipMylXH2S8DuEyuX1VZ0bSEPlkoK7COQoq2NRHB-P1h7aZB_mdJRZ3komJ0d9-qF52COUwL-o506aMWllIPC8Pot65OF8n1SckuyZozuAPH_y_2Z3EjI-lf_0Wp3occts4pLcbNLHY/w640-h402/RF-4C++visiting+from+Alabama,now+in+AirForce+Museum+(Scan35mm).jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">RF-4C (Foto: <a href="https://mnangmuseum.org/mcdonnell-rf-4c-phantom-ii" target="_blank">Minnesota Air National Guard Museum</a>)</td></tr></tbody></table><br /><div>La seconda versione utilizzata dall'USAF fu l'<b>F-4D </b>che non differiva molto dalla versione precedente tranne per l'assenza del sensore IR e del radar AN/ALR-69(v)-2 esso comunque aveva una vocazione più da attacco al suolo, di questa versione ne furono prodotti 825 esemplari.</div><div><br /></div><div>Tutti gli F-4C/D furono i protagonisti delle battaglie epiche sui cieli del Vietnam (<i>Robin Holds</i> pilotava un F-4C durante la famosissima operazione <i>"Bolo"</i>), gli F-4C/D distrussero un totale di 40 MiG-17, 8 MiG-19 e 67 MiG-21 più qualche trasporto An-2; le perdite furono circa 31 ma non sempre i duelli erano facili per i piloti: l'armamento era affidato completamente ai missili guidati di prima generazione, spesso questi erano imprecisi o addirittura facevano "cilecca", molti equipaggi una volta esaurito l'armamento, non avendo un cannone a disposizione, restavano in balia dei caccia nordvietnamiti muniti di cannone di bordo. </div><div><br /></div><div>Alcuni equipaggi addirittura rimpiansero il "buon vecchio Crusader" munito di cannoni micidiali, l'assenza di un cannone di bordo era il vero tallone d'Achille degli F-4.</div><div><br /></div><div>Fu proprio per rimediare a questa carenza che l'USAF richiese una versione munita di cannone: nacque l'<b>F-4E </b>forse la versione di maggior produzione per la casa di St. Louis, dalle linee uscirono ben 1.389 esemplari, questi velivoli grazie al muso modificato, incorporavano un cannone Vulcan da 20mm ed un radar AN/APQ-120, naturalmente vennero approntate ulteriori migliorie nel tempo.</div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDSqZUEFWL_qRP5dwFaDKCMG3IYGzQzq3Akf9wfN0771Sazz1Yii8WerrbI3y1TWW7odXvpnzMtBXvGBPtBxd3oyAYkDVLMm6YWmTQbSM6-pahRsHxmpuVXevkTVA3gFmUc1oFQk_bmuD1RD1lknYmdBnf10cezvkRrlfNes-D-XInW6XScpvLXIlZtuM/s2560/McDonnell_Douglas_F-4E_Phantom_II_3-view.svg.png" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1808" data-original-width="2560" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDSqZUEFWL_qRP5dwFaDKCMG3IYGzQzq3Akf9wfN0771Sazz1Yii8WerrbI3y1TWW7odXvpnzMtBXvGBPtBxd3oyAYkDVLMm6YWmTQbSM6-pahRsHxmpuVXevkTVA3gFmUc1oFQk_bmuD1RD1lknYmdBnf10cezvkRrlfNes-D-XInW6XScpvLXIlZtuM/s320/McDonnell_Douglas_F-4E_Phantom_II_3-view.svg.png" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-4E, USAF</td></tr></tbody></table>L'aviazione americana ne ebbe 993 gli altri esemplari andarono alle forze aeree straniere, a partire dal gennaio del 1982 tutti gli F-4C/D in carico vennero versati all'ANG, essi di fatto vennero man mano sostituiti dagli F-15 A-B-C-D per le missini aria-aria, per le missioni d'attacco al suolo dagli F-15E ed F-16.<div><br /></div><div>Gli ultimi esemplari furono radiati nel 1996, erano gli <b>F-4G </b>ma più che altro era una sorta di aggiornamento apportato agli esemplari esistenti circa una dozzina di F-4B ex US Navy e circa 116 F-4E ad essi vennero implementati degli upgrade inserendo un sistema "data link" e sistemi di disturbo, questi infatti erano principalmente utilizzati per guerra elettronica e Avanced Wild Weasel.</div><div><br /></div><div><h1 style="text-align: left;">US Navy e Marines</h1><div>Anche la US Navy e i Marines introdussero dei miglioramenti per il oro Phantom II, entrambe le forze aeree erano equipaggiate con gli F-4B, grazie a questi miglioramenti diedero vita agli <b>F-4J </b>munito di radar AN/AWG-10, senza sensore IR sul muso, carrello irrobustito per l'uso navale e motori J79-GE-10 di questi esemplari (primo volo il 27 maggio 1966) ne furono prodotti 522.</div><div><br /></div><div>Poichè in inventario erano presenti un cospicuo numero di F-4B in collaborazione con la marina la McDonnell-Douglas diede inizio ad uno studio per l'ammodernamento della restante flotta mediante degli upgrade, nacque il programma "Bee Line" grazie al quale 228 velivoli furono portati allo standard simile agli F-4J, questi vennero designati <b>F-4N </b>.</div><div><b><br /></b></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH1DLnPmDFlJjnQOVARJ6FyXPtBQVBfhDJMhZgZYWpyz3WpFQQWDc3tg1eaOcxC_gOhtGM6KUW8_twaaFRE1zEZDKQLRaiNT_FCmcL7WbLEki_1SjluSC1bx-gDBdmJqC6lMr12Uy-GOzrN-icr2cOez41-m9PYiTuCqN17jLtWITP8MShVG2fzyRdmBA/s750/4755L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="498" data-original-width="750" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH1DLnPmDFlJjnQOVARJ6FyXPtBQVBfhDJMhZgZYWpyz3WpFQQWDc3tg1eaOcxC_gOhtGM6KUW8_twaaFRE1zEZDKQLRaiNT_FCmcL7WbLEki_1SjluSC1bx-gDBdmJqC6lMr12Uy-GOzrN-icr2cOez41-m9PYiTuCqN17jLtWITP8MShVG2fzyRdmBA/w640-h424/4755L.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-4N dei Marines (Foto: ©Mark Robinson)<br /><br /></td></tr></tbody></table>Gli "N" non furono comunque la versione definitiva dei Phantom "navali" possiamo considerarla una sorta di banco di prova per una versione successiva che riguardò un certo numero di "J" (alcune fonti stimano un numero pari a 250 altre 265) questi velivoli aggiornati vennero tutti ridesignati <b>F-4S </b>il primo dei quali volò nel luglio del 1977.</div><div><br /></div><div>Dopo anni di onorata carriera sia nella marina che nel Corpo dei Marines i Phantom ormai obsoleti venivano sostituiti con macchine di concezione più moderna: la US Navy già nel 1985 li sostituì con gli F-14 Tomcat, e gli F-18 Hornet, i Marines li radiarono nel 1992 anch'essi successivamente equipaggiati con gli Hornet.</div><div><br /></div><div>I Phantom comunque rimasero in servizio per gli anni successivi in altre forze aeree, Gli F-4E ancora volano in Grecia per esempio, questo a dimostrazione della validità della macchina, di difetti ne aveva sicuro, i motori fumavano, il cannone assente, pesante, ma alla fine i piloti lo amarono, grazie alle sue caratteristiche di buon incassatore e di agilità.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Bibliografia/fonti:</div><div><br /></div><div style="text-align: left;">Sherman Lead: <i>Flying the F-4D Phantom II in Vietnam</i> </div><div> di Gaillard R. Peck, Jr (Autore) Bloomsbury Publishing PLC, 2019</div><div><br /></div><div>F-4 PHANTOM, The St. Louis Slugger - Aeroplane Icons Series (No.17)</div><div>McLELLAND, Tim (editor)</div><div>ISBN 10: 1909786810 / ISBN 13: 9781909786813</div><div><br /></div><div><div>USN McDonnell Douglas F-4 Phantom II – 22 marzo 2016</div><div>di Peter E. Davies (Autore), Adam Tooby (Illustratore), Henry Morshead (Illustratore)</div></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-left: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><br /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table></div></div></div>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-88684999584919548272023-06-10T20:40:00.000+02:002023-06-10T20:40:02.556+02:00Italia e Azerbaigian rafforzano la collaborazione con il contratto C-27J Spartan<p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL6fTli7nzsPFP4PxmhmL3Yf1cu3gHfIreU0FecjTZFCagJbrp4L1gf85QzbovwqF6NnA7kz9uAtMLrydYtVcg_yrVHePz1daTgmwe9naqDZmAevLJ5o2pYlweJGSHF2612-cO9-cHcgjebOVCLZpuHI9Y-rR1fUsaC_AjCi-p-qpCcGUGENpL7GIi/s1400/C-27J-SPARTAN.webp" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="929" data-original-width="1400" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL6fTli7nzsPFP4PxmhmL3Yf1cu3gHfIreU0FecjTZFCagJbrp4L1gf85QzbovwqF6NnA7kz9uAtMLrydYtVcg_yrVHePz1daTgmwe9naqDZmAevLJ5o2pYlweJGSHF2612-cO9-cHcgjebOVCLZpuHI9Y-rR1fUsaC_AjCi-p-qpCcGUGENpL7GIi/w640-h424/C-27J-SPARTAN.webp" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un C-27 Spartan attera durante un volo di familiarizzazione (Foto: Leonardo SpA)</td></tr></tbody></table><br /><h3 style="text-align: left;">Il velivolo da trasporto tattico di <a href="https://www.leonardo.com/it/home?utm_medium=paidsearch&utm_source=google_search&utm_campaign=7zIK0N&gclid=CjwKCAjwvpCkBhB4EiwAujULMtiAsiTXk8FvUJgE7KAxb-Irnp_BiBhFTU3NvqVAVRl0529jwEg9sxoCe18QAvD_BwE">Leonardo</a> è stato selezionato per il programma di ammodernamento delle Forze Armate azere.</h3><div><br /></div><div>Ialia e Azerbaigian hanno approfondito la loro collaborazione con la firma di un contratto per la fornitura del velivolo C-27J Spartan all'Aeronautica Militare dell'Azerbaigian. </div><div><br /></div><div>La notizia è stata divulgata dall' account "twitter" ufficiale di <a href="https://www.leonardo.com/it/home?utm_medium=paidsearch&utm_source=google_search&utm_campaign=7zIK0N&gclid=CjwKCAjwvpCkBhB4EiwAujULMtiAsiTXk8FvUJgE7KAxb-Irnp_BiBhFTU3NvqVAVRl0529jwEg9sxoCe18QAvD_BwE">Leonardo</a> e successivamente tramite un comunicato stampa del Ministero della Difesa azero e italiano.</div><blockquote class="twitter-tweet"><p dir="ltr" lang="it">🔴<a href="https://twitter.com/hashtag/LDO_CS?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#LDO_CS</a> Si consolida la collaborazione commerciale fra <a href="https://twitter.com/hashtag/Italia?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Italia</a> e <a href="https://twitter.com/hashtag/Azerbaijan?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Azerbaijan</a> che hanno firmato un contratto per la fornitura del <a href="https://twitter.com/hashtag/C27J?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#C27J</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Spartan?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Spartan</a> nell’ambito della visita di una delegazione Azera in Italia <a href="https://t.co/F2ARBoI9qv">https://t.co/F2ARBoI9qv</a> <a href="https://t.co/wyFjMHnHOJ">pic.twitter.com/wyFjMHnHOJ</a></p>— Leonardo (@Leonardo_IT) <a href="https://twitter.com/Leonardo_IT/status/1666832785623994374?ref_src=twsrc%5Etfw">June 8, 2023</a></blockquote> <script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<div><br /></div><div>L'accordo, facilitato dal gruppo di lavoro del Ministero della Difesa italiano , segna l'espansione della collaborazione oltre il settore energetico e dimostra il crescente interesse dell'Azerbaigian per i prodotti dell'industria della difesa offerti dalle aziende italiane.</div><div><br /></div><div>Il contratto è stato firmato in Italia, alla presenza di una delegazione azera e di rappresentanti dei Ministeri della Difesa di entrambi i Paesi.</div><div><br /></div><div><div>Nata inizialmente nei settori dell'energia, la collaborazione tra Italia e Azerbaigian si è ora allargata ai prodotti dell'industria della difesa, grazie al prezioso contributo del gruppo di lavoro del Ministero della Difesa italiano.</div><div><br /></div><div>L'acquisizione del C-27J Spartan da Leonardo è il risultato di ampie discussioni e di un tavolo tecnico tra il Ministero della Difesa italiano e la sua controparte azera.</div><div><br /></div><div>Il C-27J Spartan di Leonardo opera in vari ambienti difficili. Le sue capacità comprendono missioni di trasporto militare, lanci aerei di paracadutisti e rifornimenti, supporto tattico di truppe in situazioni critiche, operazioni di forze speciali e assistenza umanitaria e soccorsi in caso di calamità.</div></div><div><br /></div><div>Leonardo ha recentemente annunciato i risultati del primo trimestre 2023 . La società italiana ha mostrato una forte performance commerciale, con un portafoglio ordini in crescita a € 39,1 miliardi ($ 41,8 miliardi), pari a oltre 2,5 anni di produzione.</div><div><br /></div><div><div>Diverse nazioni hanno scelto il C-27J Spartan, questi includono una varietà di paesi, come il Kenya , la Slovenia e il Turkmenistan . Nel 2018, Leonardo ha condotto il volo inaugurale del velivolo da trasporto tattico C-27J Spartan in una nuova configurazione di base, segnando un progresso chiave nel suo sviluppo.</div><div><br /></div><div>Questa collaborazione rappresenta una pietra miliare nel partenariato strategico tra Italia e Azerbaigian, rafforzando i loro legami bilaterali e favorendo i progressi nel settore della difesa.</div><div><br /></div><div>Mentre il C-27J Spartan prende il volo nei cieli dell'Azerbaigian, migliorerà le capacità di difesa e di risposta alle emergenze del paese.</div></div><div><br /></div><div><br /></div><p></p>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-87186189617164684382023-06-07T17:50:00.001+02:002023-06-07T21:44:21.436+02:00F-35 Lightning II: è veramente uno spreco? Facciamo il punto sulla situazione.<p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgww6ISEdm67DV7ZuQ6z0N4UeYcW0cxYaQ1sl1P2PMJ4_-FKgMa7DpwhxpM5TNJz3_byE_jxnguVC_xODQ9PREVDXU0glO8Q0dKfoRaV_754OY9jFvCwEev5f9riB1BX_KS7K57fW--etu3Y_4_ogL0p3TO4MMlH5AtKM8v0XOtMeC6i6-cIts6lcY_/s1280/F35%20in%20servizio%20QRA%20NATO%209-2-2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgww6ISEdm67DV7ZuQ6z0N4UeYcW0cxYaQ1sl1P2PMJ4_-FKgMa7DpwhxpM5TNJz3_byE_jxnguVC_xODQ9PREVDXU0glO8Q0dKfoRaV_754OY9jFvCwEev5f9riB1BX_KS7K57fW--etu3Y_4_ogL0p3TO4MMlH5AtKM8v0XOtMeC6i6-cIts6lcY_/w640-h360/F35%20in%20servizio%20QRA%20NATO%209-2-2.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-35A 32°Stormo - Foto: <a href="http://aeronautica.difesa.it">aeronautica.difesa.it</a></td></tr></tbody></table><br /><h3 style="text-align: left;"> Nato non certamente sotto una buona stella, il caccia di "Quinta generazione" F-35 Lightning II di Lockheed Martin è certamente oggetto di polemiche e di interrogazioni parlamentari; un progetto tanto costoso quanto avveniristico, Il programma Joint Strike Fighter da 382 miliardi di dollari resta senza ombra dubbio il più grande programma di difesa globale della storia.</h3><div><br /></div><div>Questo importante programma multinazionale ha lo scopo di produrre un caccia multiruolo "Stealth" che avrà 3 varianti: la versione convenzionale F-35A; l'F-35B a decollo corto e atterraggio verticale VSTOL e la versione "imbarcata" adatta al decollo/atterraggio sulle portaerei F-35C.</div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgexPx9XDag_aMk5FovDkxfP6qb1ORN7zmYAstukKEIpniWJpFEWUpPLjZvZ-3U9Y0MoofS4fsKkGPRhmDCD0Gd4g3_jw63i9_aKlv-rSQiDfHq410IJYRLJ_gwETQEl2e_ZbO9-sDGPKLmY4qCCmH1ORxypQAAPl7yreF5IuhzbdPc0ebAHVrpzWs5/s1070/f35jpo_logo_color_large.png" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="color: black;"><img border="0" data-original-height="1070" data-original-width="1070" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgexPx9XDag_aMk5FovDkxfP6qb1ORN7zmYAstukKEIpniWJpFEWUpPLjZvZ-3U9Y0MoofS4fsKkGPRhmDCD0Gd4g3_jw63i9_aKlv-rSQiDfHq410IJYRLJ_gwETQEl2e_ZbO9-sDGPKLmY4qCCmH1ORxypQAAPl7yreF5IuhzbdPc0ebAHVrpzWs5/w320-h320/f35jpo_logo_color_large.png" width="320" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Patch del programma JSF</td></tr></tbody></table>L'aereo prende il nome dal famoso P-38 Lightning prodotto sempre da Lockheed durante la seconda guerra mondiale, un progetto allora anch'esso avveniristico e poco convenzionale rispetto ai canoni costruttivi dell'epoca, <a href="https://aerostoria.blogspot.com/search?q=P-38" target="_blank">vi rimando ai seguenti articoli qualora fosse di vostro interesse</a> .<div><div>Del programma fanno parte delle "nazioni partner" rappresentate da eccellenze nazionali del settore aerospaziale, oltre gli Stati Uniti sono coinvolte Italia, Regno Unito, Olanda, Canada, Australia, Danimarca e Norvegia, una sinergia che permette sia lo sviluppo dei motori che delle cellule.</div><div>Dal 2001, infatti, Lockheed Martin in qualità di "prime contractor" guida un consorzio di cui fanno parte, come partner principali, Northrop Grumman e BAE Systems e Pratt & Whitney per la parte motoristica, mentre l'Italia è il secondo più importante partner internazionale, dopo il Regno Unito. </div><div>Il nostro Paese contribuisce per il 4,1% alle fasi di progettazione e sviluppo dell'F-35. In Italia è stata realizzata, presso la base dell'Aeronautica Militare di Cameri (Novara), un centro autonomo di produzione e supporto per gli F-35 che in futuro faranno parte della flotta italiana. </div><div><br /></div><div>L'impianto industriale, attualmente l'unico fuori dai confini americani, è costituito da una linea di assemblaggio finale e di prova (FACO - Final Assembly and Check Out) che includerà anche centro logistico per la manutenzione, riparazione e aggiornamento in Europa degli F-35 (MRO&U).</div><div>Senza ombra di dubbio questo comporta uno sforzo industriale senza precedenti, soprattutto per il ritorno economico e occupazionale.</div><div><br /></div><div>Leonardo SpA, rappresentata da Alenia Aermacchi, Selex ES e Oto Melara, è l’attore industriale chiave nel programma italiano per gli F-35 e insieme ad Avio - azienda nazionale leader nella motoristica e ad altre aziende esterne al Gruppo - si è preparata ad affrontare un coinvolgimento industriale di lungo periodo per supportare l’intero ciclo di vita del JSF.</div><div><br /></div><h4 style="text-align: left;">Le Versioni del Lightning II scelte dall'Italia</h4><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2JplI2GxKXsM251o-RQYQZob0s8u9ec7en_Z-NySJYzogpiTUVdjd3GKv1bq2z-CmSsJ_HZ3QUUkxkfBMnpCKBS3qP7NbDJuRjanEIK5IwJmUh_TRxy-MtngtvfgU5_MVb9g4KAn46_3JTUnUigZib5nzhofqmsENd8nzHeiY-FhgFxk9cbKwk2Eh/s1280/USMC_F-35B_conducting_a_vertical_landing_aboard_the_JS_Izumo.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2JplI2GxKXsM251o-RQYQZob0s8u9ec7en_Z-NySJYzogpiTUVdjd3GKv1bq2z-CmSsJ_HZ3QUUkxkfBMnpCKBS3qP7NbDJuRjanEIK5IwJmUh_TRxy-MtngtvfgU5_MVb9g4KAn46_3JTUnUigZib5nzhofqmsENd8nzHeiY-FhgFxk9cbKwk2Eh/w320-h213/USMC_F-35B_conducting_a_vertical_landing_aboard_the_JS_Izumo.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-35B VSTOL</td></tr></tbody></table>La situazione delle vendite è in fase di continue discussioni all'interno dei Paesi facenti parte del consorzio e dei Paesi possibili acquisitori extra consorzio, senza menzionare la quantità di esemplari, le nazioni acquirenti - con una proposta di acquisizione firmata - sono: Israele, Giappone, Corea del Sud, Belgio, Polonia, Singapore, Finlandia, Svizzera e Germania. </div><div>L'Italia è interessata all'acquisto di alcuni esemplari "convenzionali F-35A" che dovrebbero sostituire la vetusta - ma valida <i>N.d.R.</i> - flotta di Tornado IDS/ECR e AMX "Ghibli", mentre una "esigua" aliquota di F-35B sotto il comando della Marina dovranno sostituire gli aerei a decollo verticale/ corto (VSTOL) Harrier II.<br /><div><br /></div><div>L'F-35B alla stessa stregua della versione "A" è un caccia multiruolo "Stealth", possiamo considerarlo come la variante più costosa: secondo i documenti della US Navy, anche gli aerei acquistati dopo il 2017 dovrebbero avere un costo medio di volo di 135 milioni di dollari ciascuno.</div><div><br /></div><div>Negli Stati Uniti essi saranno destinati ai Marines e dovranno operare dalle unità di "Assalto anfibio", in Italia la Cavour sarà l'unità navale dove i nuovi caccia opereranno.</div><div><br /></div><div>La differenza sostanziale sta nel motore Pratt & Whitney F135-PW-600 da 128,1kN a secco e 191,3kN (con postbruciatore) munito di ugello di scarico orientabile verso il basso;</div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9B_IrqLDsjPo9cxqSsajuzFOeI1RH0vaT3cbEgwug1JkW7W6RMFOgf4TDWxiGkdFlcPnb1iRSDY95EDkKkv4MVp76J3rVuNuhbk5L-jne8cibFGv1ngnPkXW7P7rB4zt18XYph6g4PtpB9t3mv2u-s5oKkGRRkDRsxxhZoV97mVoz4qxjl5e8mPaf/s1280/Engine_of_F-35.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="857" data-original-width="1280" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9B_IrqLDsjPo9cxqSsajuzFOeI1RH0vaT3cbEgwug1JkW7W6RMFOgf4TDWxiGkdFlcPnb1iRSDY95EDkKkv4MVp76J3rVuNuhbk5L-jne8cibFGv1ngnPkXW7P7rB4zt18XYph6g4PtpB9t3mv2u-s5oKkGRRkDRsxxhZoV97mVoz4qxjl5e8mPaf/s320/Engine_of_F-35.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">P&W F135 (foto: Pratt & Witney)</td></tr></tbody></table>Tale differenza, appunto per le peculiarità del volo orizzontale ha richiesto una massiccia modifica della fusoliera: implementando una sorta di ventola - Lift Fan - subito dietro l'abitacolo, tale ventola prodotta da Rolls Royce sviluppa una potenza di 89kN con flabelli mobili che permettono di orientare la spinta di 15º-30º in avanti o all'indietro rispetto all'asse verticale del velivolo.</div><div><br /></div><div>Ulteriori modifiche sono state approntate alle ali per posizionare due ugelli di stabilizzazione laterale; rispetto alla versione "A" la stiva armi è molto più ridotta nel volume così come la capacità di imbarcare carburante, il cannone interno invece è assente ed è caratterizzato da un Pod installabile sotto la fusoliera, l'intera struttura è stata riprogettata/alleggerita nella parte posteriore dell'abitacolo al fine di posizionare la ventola aggiuntiva.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/uSFnEOK376k" width="320" youtube-src-id="uSFnEOK376k"></iframe></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(Il video mostra la complessità del meccanismo di volo verticale dell'F-35B)</span></div><div><br /></div><div>La Marina Militare ha siglato un accordo per 15 F-35B, il primo esemplare è stato consegnato il 25 gennaio 2018, attualmente la Forza armata dispone di 4 esemplari in carico al Gruppo Aerei Imbarcati di Grottaglie.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Go_NKBerH6U" width="320" youtube-src-id="Go_NKBerH6U"></iframe></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(video dell'esercitazione congiunta tra F-35A dell'A.M.I. ed F-35B della M.M.)</span></div><div><br /><div>L'F-35B Lightning II invece è il velivolo di maggiore interesse per quanto concerne le vendite, attualmente l'Aeronautica Militare dispone di 22 velivoli consegnati a partire dal 2015 per un totale di 90 esemplari che sommati ai 15 nella versione "B" della Marina, l'Italia potrà contare su una forza pari a 115 velivoli F-35 in una situazione interforze.</div><div><br /></div><div><div>Si prevede inoltre che sarà l'F-35 meno costoso, in parte perché avrà la produzione più ampia. L'USAF stima attualmente il suo costo medio dopo il 2017 a $ 108,3 milioni, ma i primi modelli di produzione ordinati nell'anno fiscale 2012 costeranno oltre $ 150 milioni.</div><div><br /></div><div>La sua principale differenza rispetto alle altre versioni sono i suoi limiti di manovrabilità più ampi di 9 g, sebbene i suoi benchmark di volo di combattimento aria-aria siano solo alla pari con l'F-16 (l'F-35 comunque è un caccia prevalentemente pensato per l'attacco non è un caccia da superiorità aerea), gli avversari di "generazione 4+" equipaggiati con Canard come l'Eurofighter e i caccia a spinta vettoriale come F-22A, MiG-35, SU-35, ecc., godranno comunque di alcuni vantaggi cinetici. </div><div><br /></div><div>L'F-35 comunque mitigherà questo gap usando la "stealthness" al meglio, le armi alloggiate nella stiva e la struttura in compositi ridurranno non di poco la traccia radar.</div></div><div><br /></div><div>La versione "A" è l'unica a montare un cannone interno GAU-22/A da 25 mm, la stiva può alloggiare una vasta tipologia di armamento come due missili aria-aria e due armi aria-terra (fino a due bombe da 910 kg - 2 000 lb nei modelli A e C; due bombe da 450 kg - 1 000 lb nel modello B). </div><div><br /></div><div>L'armamento impiegabile include missili AIM-120 AMRAAM, AIM-132 ASRAAM, il Joint Direct Attack Munition (JDAM) fino a 2 000 lb (910 kg), il Joint Standoff Weapon (JSOW), le bombe GBU-39 (un massimo di quattro in ogni stiva), i missili Brimstone, le munizioni a grappolo (WCMD) e i missili AARGM-ER. </div><div><br /></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicpP-C_jQwsblGFQ_2iJ5URrj5xDRsap0x-oHkb7mbaaPMnoix9zPPJJsgzStdoPRFDf1TCsxaHPibN2XrOQIv2NFTxH9g7LXdg3-SFAjSAy2S1SXm0XRWLD4KTf_SxGflqj0dicVveVcprdBmNovOt37HkkhFUsNLLuBL3tWFWYPci1Wgc2-tbBkr/s980/AIR_F-35_SDD_Qualified_Weapons_lg.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="736" data-original-width="980" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicpP-C_jQwsblGFQ_2iJ5URrj5xDRsap0x-oHkb7mbaaPMnoix9zPPJJsgzStdoPRFDf1TCsxaHPibN2XrOQIv2NFTxH9g7LXdg3-SFAjSAy2S1SXm0XRWLD4KTf_SxGflqj0dicVveVcprdBmNovOt37HkkhFUsNLLuBL3tWFWYPci1Wgc2-tbBkr/w400-h300/AIR_F-35_SDD_Qualified_Weapons_lg.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fonte: JSF</td></tr></tbody></table>Possono essere agganciati altri missili, bombe e serbatoi di carburante ai quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali, con lo svantaggio di rendere l'aereo più rilevabile dai radar - quest' ultima configurazione detta fumettisticamente "Beast Mode", può essere impiegata una volta raggiunta la superiorità aerea, ma non è la tipica configurazione che verrà adottata nelle missioni per le quali l'F-35 è stato principalmente progettato <i>N.d.R. - </i>la "furtività" è conditio sine qua non per una missione di interdizione e attacco.</div><div><br /></div><div>Sull'estremità alari comunque possono essere inseriti solo missili di tipi AIM-9X Sidewinder, mentre i missili AIM-120 AMRAAM, Storm Shadow, AGM-158 JASSM e i serbatoi di carburante possono essere inseriti nei piloni alari. </div><div><br /></div><div>Impiegando le posizioni interne ed esterne potrebbe assumere una configurazione aria-aria con oltre otto AIM-120 e due AIM-9, oppure una configurazione aria-terra con sei bombe da 2000 lb, due AIM-120 e due AIM-9. Con la sua capacità di carico, l'F-35 può trasportare più armi aria-aria e aria-terra dei suoi predecessori.</div><div><br /></div><div>La partecipazione al programma JSF ci ha consentito di entrare a far parte di un ristretto gruppo di nazioni che possono vantare un'aviazione di livello superiore, anche se l'adesione al programma è stato troppo ambizioso per un paese come l'Italia condannata a dover rinunciare ad ammodernare altri strumenti militari ugualmente importanti. </div><div><br /></div><div>Sarebbe d'auspicio perseguire un programma per i caccia di sesta generazione che coinvolga le industrie nazionali, va considerato inoltre il riposizionamento della amministrazione USA, che non ritiene più l'alleanza con i paesi europei importante come un tempo e rende quindi indispensabile essere il più possibile indipendenti in un settore decisamente strategico quale è la difesa. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p></div></div>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-20518850854113650262023-06-06T15:22:00.000+02:002023-06-06T15:22:16.279+02:00L'Argentina acquisirà sei elicotteri Bell 407GXi<p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ag2alde35kTcH8DO5RG9VP6BynRjfO6dR1JFJesmKrkzW3fTlxh0J81th3WY8zqjYdLirg6eaCZLU-uFJGGwKVWyFxzD49Lphp0O9xzkv1y5ch6-LZ1xLPhzvSTi9BEZXOhKkGST3dzPtPIVVULPgnJdqrwSiaFP683vnsQwUSWNEFc3HNvaAosv/s2048/Bell-407GXI-Demo-Aircraft-03.webp" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1367" data-original-width="2048" height="429" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ag2alde35kTcH8DO5RG9VP6BynRjfO6dR1JFJesmKrkzW3fTlxh0J81th3WY8zqjYdLirg6eaCZLU-uFJGGwKVWyFxzD49Lphp0O9xzkv1y5ch6-LZ1xLPhzvSTi9BEZXOhKkGST3dzPtPIVVULPgnJdqrwSiaFP683vnsQwUSWNEFc3HNvaAosv/w640-h429/Bell-407GXI-Demo-Aircraft-03.webp" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bell 407GXi in azione. Fonte: Textron Inc</td></tr></tbody></table><br /></p><h3 style="text-align: left;"> L'esercito argentino sarà ben attrezzato per svolgere missioni critiche di ricerca e salvataggio (SAR) in modo efficiente ed efficace.</h3><div> Il <a href="https://www.argentina.gob.ar/defensa" target="_blank">Ministero della Difesa dell'Argentina</a> ha firmato un accordo di acquisto con <a href="https://www.textron.com/About/Our-Businesses/Bell" target="_blank">Bell Textron Canada Ltd</a>, una società Textron Inc. , per l'acquisizione di sei elicotteri Bell 407GXi.</div><div><br /></div><div>Il contratto segna una pietra miliare nella collaborazione di difesa tra Argentina e Canada. L'aeronautica e l'esercito argentini utilizzeranno l'aereo per missioni di ricerca e soccorso.</div><div><br /></div><div>Gli elicotteri Bell 407GXi sono stati scelti per le loro capacità in ambienti ad alta quota, rendendoli l' opzione ideale per le operazioni di ricerca e soccorso militare in Argentina. Con il terreno montuoso dell'Argentina, la configurazione "utility" di questi elicotteri giocherà un ruolo importante nel garantire il successo delle missioni di soccorso. </div><div><br /></div><div>Textron Inc è il secondo fornitore leader nel mercato dei velivoli ad ala rotante in America Latina, con entrate previste di 50 milioni di dollari. Con una quota di investimento del 68,5%, il Brasile invece è il più grande mercato nel settore degli elicotteri militari dell'America Latina.</div><div><br /></div><div>La quota rimanente è detenuta dall'Argentina al 26,4%, secondo il rapporto " <a href="https://www.airforce-technology.com/news/argentina-to-acquire-six-bell-407gxi-helicopters/With%20an%20investment%20share%20of%2068.5%25,%20Brazil%20is%20the%20largest%20market%20in%20Latin%20America%E2%80%99s%20military%20rotorcraft%20market.%20The%20remaining%20share%20is%20held%20by%20Argentina%20at%2026.4%25,%20according%20to%20GlobalData%E2%80%99s%20%E2%80%9CThe%20Global%20Military%20Rotorcraft%20Market%202023-2033%E2%80%9D%20report" target="_blank">The Global Military Rotorcraft Market 2023-2033 </a>" di GlobalData.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICMBAUCnbuYUPK6xfSCJVzsz_xtfWMqQXKp-S2a3QwDiIMysIf4GdKbN-vIgTlW0od_Uf5pnQyoW5OjrzmA13N7gyMgYPsdPXmaD9K3aI-A-5snwRr2vsgUUy7xTpNS2A3kb9hBWYkbLDsPDweaoljpZa9PerQRhq9fIkLiG1SRLh_Da2jVoICo0V/s612/Top-military-helicopter-suppliers-for-latin-america.webp" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="331" data-original-width="612" height="346" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICMBAUCnbuYUPK6xfSCJVzsz_xtfWMqQXKp-S2a3QwDiIMysIf4GdKbN-vIgTlW0od_Uf5pnQyoW5OjrzmA13N7gyMgYPsdPXmaD9K3aI-A-5snwRr2vsgUUy7xTpNS2A3kb9hBWYkbLDsPDweaoljpZa9PerQRhq9fIkLiG1SRLh_Da2jVoICo0V/w640-h346/Top-military-helicopter-suppliers-for-latin-america.webp" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fonte: GlobalDataIntelligence</td></tr></tbody></table><br /><div>"Il Bell 407GXi è una piattaforma collaudata in ambienti ad alta quota e sarà fondamentale per le operazioni di ricerca e soccorso militare in Argentina", ha affermato John Ramos, amministratore delegato dell'America Latina. "Tutti e sei i Bell 407GX saranno equipaggiati con una configurazione di utilità fondamentale per le missioni di salvataggio nel terreno montuoso dell'Argentina".</div><div><br /></div><div>L'elicottero Bell 407 ha accumulato sei milioni di ore di volo, partecipando attivamente all'addestramento al volo, alle operazioni militari e missioni varie in ambito civile. L'inclusione del Garmin G1000H™ NXi Flight Deck nel velivolo ha migliorato la "consapevolezza situazionale" per i piloti riducendo il loro carico di lavoro fornendogli informazioni sulla missione e sul volo agevolmente.</div><div><br /></div><div>Inoltre, la nuova capacità IFR del Bell 407GXi garantisce operazioni in qualsiasi condizione atmosferica pur mantenendo la sua capacità multi-missione. </div><div><br /></div><div>Secondo quanto riferito, il contratto per gli elicotteri vale 32,4 milioni di dollari, L'acquisizione degli elicotteri Bell 407GXi da parte del Ministero della Difesa dell'Argentina è un passo avanti nel potenziamento delle capacità di ricerca e soccorso del Paese.</div><div><br /></div><div>La collaborazione tra Argentina e Canada, promossa da Bell Textron Canada Ltd. e Canadian Commercial Corporation, rafforza l'impegno di entrambe le nazioni a fornire soluzioni di difesa. </div><p></p>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-58701807279189264322021-03-29T16:42:00.001+02:002021-03-29T16:43:16.141+02:00Gabriele d'Annunzio - Eugenio Sirolli "PIONIERI ABRUZZESI DELL'AEROSILURANTE"<p></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF1CCjmRAzQiy6VXfJvzF0pMEH5Oe6VrSLqj2Pm5cZnSI2IHRdNAFOn62_iIzo6b5-Bj3yo2qGlNUll8DI04Cl-n1xRUsRBg9R7IebDYw3Z_6CoDTAfJdpuQdH2hChSiyh9oIYNOjrp5w/s2481/Sirolli+Aerosiluranti.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2481" data-original-width="2481" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF1CCjmRAzQiy6VXfJvzF0pMEH5Oe6VrSLqj2Pm5cZnSI2IHRdNAFOn62_iIzo6b5-Bj3yo2qGlNUll8DI04Cl-n1xRUsRBg9R7IebDYw3Z_6CoDTAfJdpuQdH2hChSiyh9oIYNOjrp5w/s320/Sirolli+Aerosiluranti.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina del libro</td></tr></tbody></table> <p></p><p>È una storia del “Siluro Alato”, una potente arma navale con un nome dal sapore mitologico grazie forse alla definizione coniata da Gabriele d’Annunzio, padre nobile di un’arma vincente per l’Aeronautica italiana e per la specialità che ne derivò: quella degli aerosiluranti.</p><p>L’occasione per questa pubblicazione è offerta dalla celebrazione congiunta di due figli della terra d’Abruzzo che furono pionieri della specialità: Gabriele d’Annunzio, appunto, ed Eugenio Sirolli, che all’epoca fu compagno di volo proprio di Carlo Emanuele Buscaglia, e nonno dell’autore, suo omonimo.</p><p>Il libro ripercorre la nascita e la storia del nuovo sistema d’arma applicato all’aeronautica e i primi veri successi degli aerosiluranti, nonché il ruolo che ricoprirono da protagonisti i due conterranei.</p><p>Gabriele d’Annunzio come ideatore e Comandante della Prima Squadriglia Navale Siluranti Aeree, del quale nell’opera sono state pubblicate diverse lettere, interessanti per capire l’importanza che il Vate attribuiva all’impiego del siluro nel corso delle operazioni belliche del Primo conflitto Mondiale.</p><p>Eugenio Sirolli, arruolatosi giovanissimo nella Regia Aeronautica, partecipò alle prime storiche imprese belliche degli aerosiluranti, nel 1940 su fronte libico, fino al conseguimento il 7 novembre 1940 della Medaglia d’argento “al valore militare sul campo”. Imprese che sono state ricostruite grazie agli articoli e altro materiale scritti dall’aviere marconista Giuseppe Dondi.</p><p>Una narrazione che abbraccia altri importanti personaggi che hanno contribuito alla storia degli aerosiluranti italiani. Il Comandante del Genio Aeronautico Alessandro Guidoni, che nel 1914 costruì un idrovolante con il quale effettuò il lancio di un simulacro di siluro e Carlo Emanuele Buscaglia, l’uomo simbolo degli aerosiluratori italiani, il nome più emblematico della specialità nella Seconda Guerra Mondiale, al quale fu dedicato una squadriglia denominata “Gruppo Buscaglia”.</p><p>Insomma un libro che rappresenta un omaggio a due abruzzesi accomunati da una storia singolare e che al tempo stesso racconta la storia del siluro alato che ha tutto il sapore delle imprese pionieristiche.</p><p>Eugenio Sirolli, pilota di aerei e idrovolanti, giornalista, storico dell’aeronautica. Ha collaborato con varie testate giornalistiche e televisioni tra cui RAI, TG5, DMAX. Non è un caso di omonimia se il nome dello scrittore è lo stesso di un protagonista del libro. Quando i genitori dell’autore scelsero quel nome, intendevano proprio far “rivivere” l’illustre familiare scomparso in guerra. Ci sono riusciti perfettamente visto che l’Eugenio scrittore, oltre al nome, ha ereditato dall’Eugenio pilota anche le passioni: prima fra tutte quella del volo.</p><p>Autore: Eugenio Sirolli</p><p><br /></p><p>Titolo: PIONIERI ABRUZZESI DELL’AEROSILURANTE. Gabriele d’Annunzio ~ Eugenio Scrolli. Storia del “Siluro Alato”</p><p>Editore: LoGisma, 2021</p><p>Pagine: 224, ill., 21x21 cm</p><p>ISBN 978-88-94926-31-6</p><p>Prezzo: Euro 22,00</p><p><br /></p><p>ARGOMENTO: STORIA DELL’AERONAUTICA - ARMI - STORIA DELLE ARMI - AEROSILURANTI - SILURO ALATO. D’ANNUNZIO GABRIELE - SIROLLI EUGENIO - BUSCAGLIA CARLO EMANUELE - ABRUZZO</p><p> </p>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-37242385055640927692021-02-19T18:01:00.006+01:002021-02-24T10:38:50.390+01:00Un marconista della Regia Aeronautica
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<p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYYtOvscwKOYzB5EBWIzWrPq9R385je29foWwBiMLRU_FBJKDkTEAAY1Y21HMbo2tSD3NEPrc0yBEnk3WiKwB4FyYqkmmJ6R7gMUoRPA6WcsJzzSmgXVwIVZ5o9vVtv8vSDNpiJ06cr4M/s1126/Un+marconista+della+RA.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1126" data-original-width="796" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYYtOvscwKOYzB5EBWIzWrPq9R385je29foWwBiMLRU_FBJKDkTEAAY1Y21HMbo2tSD3NEPrc0yBEnk3WiKwB4FyYqkmmJ6R7gMUoRPA6WcsJzzSmgXVwIVZ5o9vVtv8vSDNpiJ06cr4M/w141-h200/Un+marconista+della+RA.jpg" width="141" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina del libro.</td></tr></tbody></table><i>La vita di Francesco Chiaramonte, Marconista della Regia Aeronautica, fra imprese leggendarie,
guerra, prigionia, e dopoguerra </i><p></p><p>I documenti personali lasciati da Francesco Chiaramonte, 1° aviere marconista dell’I-RECA nella
Seconda Trasvolata Atlantica, hanno permesso la pubblicazione di questo libro, che fa seguito a “Le
comunicazioni radio nella Crociera Aerea del Decennale. Strumentazioni e infrastrutture della
Seconda Crociera Atlantica, 1933” (LoGisma 2018) </p><p>Le vicende personali di Chiaramonte nell’archivio di famiglia sono molto dettagliate e offrono
l’opportunità di ripercorrere il periodo aeronautico degli anni Venti, per poi proseguire negli anni
Trenta, con la seconda Crociera Atlantica di Balbo e le manifestazioni aeree, negli anni Quaranta,
con il suo servizio in Africa Orientale Italiana, le vicende belliche, la sua prigionia in Africa e gli
eventi del dopoguerra, attraverso più di cinquecento interessanti fotografie, per la maggior parte
inedite. </p><p>Grazie anche alla narrazione in prima persona, la lettura del libro fa rivivere la vita di un marconista
d’Aeronautica, venuto da un paese dell’entroterra siciliano, in quel periodo storico che vide la nascita
della Regia Aeronautica, l’alba e il tramonto di una dittatura, il passaggio dalla Monarchia alla
Repubblica. </p><p>Il comune denominatore è l’impiego della radio, sia a terra che campi di prigionia in Africa e nel
dopoguerra a bordo degli aeroplani, e il costante impegno della figura del marconista che oggi, per
come era concepito, non esiste più. </p><p>Scheda libro: </p><p>Autore: Fabrizio Chiaramonte </p><p>Titolo: UN MARCONISTA DELLA REGIA AERONAUTICA </p><p>Editore: LoGisma, 2020 </p><p>Pagine: 304, ill. b/n e col., 21x29,7cm </p><p>ISBN 978-88-94926-37-8 </p><p>Prezzo: Euro 39,90 </p><p>Per ordinare il libro:</p><p> LoGisma editore
via Zufolana, 4 50039 Vicchio, FI - tel. 055 8497054 - fax 055 8497663
<a href="http://www.logisma.it/aeronautica2.html">http://www.logisma.it/aeronautica2.html</a> </p><p>mail@logisma.it - fb: LoGisma editore</p><p> </p>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-75328165443820380832020-06-24T12:24:00.001+02:002020-06-24T12:24:53.664+02:00Adalberto Pellegrino - QUELLI DELLA STANZA UNO, i primi cinquant'anni di Alitalia.
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<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0llD-NI7CRMJG2rpRjq4hm8uB8V1vuk-DrAwT20WOI9YJOwKZPGvHBhktpuUDc96bz-3qZS7cIgLCFPoVqPXdV2Mc9XqcfaWRF9Sl7RNDDt7DirpW8lNOxr2D2-008ZlbwTsbw3aKuBM/s838/Cattura1.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="838" data-original-width="589" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0llD-NI7CRMJG2rpRjq4hm8uB8V1vuk-DrAwT20WOI9YJOwKZPGvHBhktpuUDc96bz-3qZS7cIgLCFPoVqPXdV2Mc9XqcfaWRF9Sl7RNDDt7DirpW8lNOxr2D2-008ZlbwTsbw3aKuBM/s320/Cattura1.JPG" /></a></div>QUELLI DELLA STANZA UNO
Alla ripresa dell’aviazione commerciale in Italia dopo il conflitto, l’aeroporto di Ciampino era il principale scalo aereo nazionale. <div><br /></div><div>Nella sua aerostazione era presente il casellario per il personale navigante, punto di incontro degli equipaggi: la mitica “stanza uno”. </div><div><br /></div><div>In quel locale si sono avvicendate due generazioni di piloti: quella proveniente dalle drammatiche esperienze del conflitto appena concluso e quella nuova, destinata a condurre i jet con la coda tricolore.
</div><div><br /></div><div>L’autore, il comandante Adalberto Pellegrino, che per trentacinque anni ha fatto volare aerei Alitalia, ci fa rivivere con intensa partecipazione la vita dei piloti: dai primi velivoli a elica pressurizzati ai Jumbo jet capaci di trasportare centinaia di passeggeri. </div><div><br /></div><div>Il volume offre una rassegna impagabile di personaggi ed episodi del trasporto aereo italiano che – altrimenti – finirebbero dimenticati.
Il testo è completato da immagini appositamente restaurate, da una dettagliata cronologia dei principali eventi di Alitalia dalla sua fondazione e dall’elenco di tutti i tipi di aeromobile che hanno fatto parte della flotta AZ. </div><div><br /></div><div> QUELLI DELLA STANZA UNO
I primi cinquant’anni di Alitalia
di Adalberto Pellegrino
Cartabianca Publishing, 2016/2020 </div><div style="text-align: left;">168 pagine (cartaceo) <br />214 pagine (ePub) <br />132 pagine (Kindle) <br />230 pagine (Apple)
9788888805160 (ISBN cartaceo)
9788888805115 (ISBN digitale) </div><div> 1a edizione digitale: 21 aprile 2016 </div><div> NOVITA: 1a edizione cartacea, 11 marzo 2020 </div><div> Edizione cartacea: 17,50 euro</div>AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-12353405370821708052020-06-14T18:19:00.193+02:002020-08-14T11:10:15.207+02:00Panavia Tornado: storia e sviluppo di una macchina eccezionale<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitu9IAdOrOr04Q7AOKmahXAMODDBdZ1pTZ2EvmWSHcce5b2f1gbYRoTZKlh5RdKc_c9vwpIWWCwk7oIm7qejuq9hB0UfKjObewE8lDs5xxb-oR1zmTMGnUDd0eAiP8oTUC1vWNfAV5vXQ/s1280/libia4.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="852" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitu9IAdOrOr04Q7AOKmahXAMODDBdZ1pTZ2EvmWSHcce5b2f1gbYRoTZKlh5RdKc_c9vwpIWWCwk7oIm7qejuq9hB0UfKjObewE8lDs5xxb-oR1zmTMGnUDd0eAiP8oTUC1vWNfAV5vXQ/d/libia4.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto: Aeronautica Militare.<br /><br /></td></tr></tbody></table>Quella degli anni Sessanta, rappresenta per l'industria italiana, ciò che possiamo definire l'epoca d'oro, questo lungo periodo di crescita fu contrassegnato anzitutto dalla trasformazione delle attività produttive, in cui si verificò una enorme crescita del settore industriale, nel 1962 l'industria produceva già il 44% del reddito nazionale, questo "boom economico"si protrasse per tutto il decennio fino ai critici anni settanta.<div><br /></div><div>Ma anche un periodo di grosse crisi a livello internazionale, si è in piena Guerra Fredda, ed è proprio in questo contesto storico e culturale che in Europa sorse l'esigenza di sviluppare un velivolo in grado di ricoprire il ruolo dello "Strike" e della ricognizione, mediante degli studi concretizzatisi a metà del decennio, con un progetto anglo-francese denominato AFVG (Anglo-French Variable Geometry). </div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZYVuNYgE2H2-noJb9afEV50TgseE_wdBIKgH_MYRDLzad7Q1h8z_hzC-qIB1oBueFWC6pwzELItNJTL0aNtNHS5uPKoeYB2ENRl1gqGkPHT4Vw7Tr3MEbRlblJp_lV9T6hRl3bTlzR04/s800/afvg-line1.gif" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="567" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZYVuNYgE2H2-noJb9afEV50TgseE_wdBIKgH_MYRDLzad7Q1h8z_hzC-qIB1oBueFWC6pwzELItNJTL0aNtNHS5uPKoeYB2ENRl1gqGkPHT4Vw7Tr3MEbRlblJp_lV9T6hRl3bTlzR04/w227-h320/afvg-line1.gif" width="227" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">AFVG 1967.</td></tr></tbody></table><div>Il BAC/Dassault AFVG sarebbe stato un velivolo con ali a geometria variabile, questa caratteristica, secondo gli studi portati avanti, sarebbe stata in grado di offrire caratteristiche ottimali di volo a qualsiasi quota e velocità.<br /><br />Ma il programma non ebbe ulteriori sviluppi e rimase sul tavol dei progettisti per esser definitivamente abbandonato nel 1967.<br /><br />In Germania, intanto, un consorzio di industrie denominato Entwicklungsring Süd (EWR Süd) avviava uno studio su velivoli bi-sonici con caratteristiche VTOL (Vertical Take-Off Landing - Atterraggio e Decollo Verticale) dando vita ad un prototipo denominato VJ-101 che nell' aprile 1963 effettuò il primo volo.<br /><br />Esso era caratterizzato da tre motori basculanti uno nella posizione classica per la spinta orizzontale mentre i restanti due situati in gondole alle estremità alari.</div><div><br /></div><div>Ma fu grazie all'apporto di un'eccellenza italiana, la FIAT Avio, che il consorzio tedesco, riuscì a produrre il VAK-191, un velivolo V/STOL (Vertical/Shorti Take Off Landing - Decollo e Atterraggio Corto e Verticale).</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div>Tuttavia anche se ottimi prototipi e soprattutto innovativi questi velivoli vennero definitivamente abbandonati, però grazie a questo fervore innovativo e soprattutto di ricerca per soluzioni sempre più all'avanguardia, che si decise di mettere a disposizione dell'industrie del settore europee, questo bagaglio di esperienze, soltanto una sinergia di eccellenze poteva essere in grado di sviluppare un progetto valido, un velivolo multiruolo sviluppato congiuntamente che avrebbe dovuto equipaggiare le aeronautiche militari dei Paesi del vecchio continente.</div><div><br /></div><div>Verso la fine degli anni Sessanta si gettarono le basi per la creazione di un consorzio che sarebbe stato in grado di produrre una delle macchine più riuscite dell'industria aeronautica militare in Europa.</div><div><br /></div><h1 style="text-align: left;"><font color="#0a2a3a">MRCA-75</font></h1><div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgULywjfCRAlGWGJnjZhzuXsmIVrFdmS-KkBxGyz9Q5PhJSSdKAZ0eRdwL8jluSl-0ZBgXZnCRNTFYX8T8lyMGxSm9jTVebBN8BykLDUTqoig_zRM13CYKoI5MAZ9TYycwr7NN-9e_vQvM/s1013/DZ26CRuXUAEheZy.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="624" data-original-width="1013" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgULywjfCRAlGWGJnjZhzuXsmIVrFdmS-KkBxGyz9Q5PhJSSdKAZ0eRdwL8jluSl-0ZBgXZnCRNTFYX8T8lyMGxSm9jTVebBN8BykLDUTqoig_zRM13CYKoI5MAZ9TYycwr7NN-9e_vQvM/w320-h197/DZ26CRuXUAEheZy.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto: FFRC Collection</td></tr></tbody></table><font color="#9e9e9e" size="2"><i> (foto: il primo prototipo tedesco matricola D-9591, esso da un lato portava la coccarda tri-nazionale, dall'altra parte l'insegna della Luftwaffe)</i></font></div><div>La genesi del progetto può essere datata il 19 agosto del 1967, quando una joint working group (JWG) formata dai rappresentanti delle aviazioni militari di Germania, Italia, Olanda, Belgio e Canada iniziò lo studio di un velivolo multiruolo che doveva sostituire l'<a href="https://www.aerostoria.com/search?q=F-104" target="_blank"><font color="#f57c00">F-104G Starfighter</font></a>.</div><div><br /></div><div>Nasce il progetto MRCA-75 ossia Multi-Role Combat Aircraft e il numero indicava l'anno di entrata in servizio.</div><div><br /></div><div>Subito iniziarono i primi problemi soprattutto dal punto di vista dei finanziamenti, difatti considerandolo un progetto troppo oneroso Olanda, Belgio e Canada abbandonarono il programma, i Paesi rimanenti Italia e Germania ai quali successivamente si unì la Gran Bretagna, formarono il consorzio Panavia costituito ufficialmente il 26 marzo del 1969 con sede a Monaco in Germania.</div><div><br /></div><div>il consorzio Panavia era formato da FIAT Aviazione, British Aircraft Corporation (BAC) e Deutsche Aerospace (a sua volta riunita in un consorzio denominato MBB - Messerschmitt, Bolkow e Blohm) aziende anche se unite nel comune progetto avevano comunque compiti diversi e ben assegnati in seno al consorzio, con quote di sviluppo proporzionali all'impegno finanziario e al numero di velivoli richiesti.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVXVAPkfhj18k1rxyWPg7SyeBSBMm1iCVPdWE1CxFUL2Qemz5luAGC4sxGJKEmFp6iswSFqc2K41H83Tv9-QLWXuqR9a4f67ZK82SD2mUIGul20s7gz0i4VwYW_J0rIc4yQ1DGrSrT38/s800/Post+larghio.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVXVAPkfhj18k1rxyWPg7SyeBSBMm1iCVPdWE1CxFUL2Qemz5luAGC4sxGJKEmFp6iswSFqc2K41H83Tv9-QLWXuqR9a4f67ZK82SD2mUIGul20s7gz0i4VwYW_J0rIc4yQ1DGrSrT38/w640-h400/Post+larghio.png" width="640" /></a></div><div><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXxbPjUhjbnrovjg5nB2jvl4XS2lp33Lp3zMXwpW_G8rsGaBrDcxcU5E2J8_tIR0ptep-Yqg-mB9hVldkT6Tczo3aEHBhSFyvuC6aS4RLjVNya7jGO0GNzXmcx_389sqqTVrkdJexlD74/s1920/WALLPAPER+POST.png" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXxbPjUhjbnrovjg5nB2jvl4XS2lp33Lp3zMXwpW_G8rsGaBrDcxcU5E2J8_tIR0ptep-Yqg-mB9hVldkT6Tczo3aEHBhSFyvuC6aS4RLjVNya7jGO0GNzXmcx_389sqqTVrkdJexlD74/w320-h180/WALLPAPER+POST.png" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegno Panavia</td></tr></tbody></table><div><div>Come si evince dallo spaccato a destra in Gran Bretagna si sarebbero realizzate la parte del muso compresa la cabina di pilotaggio e la coda, in Germania la parte centrale e in Italia le ali.</div><div><br /></div><div>Ognuna di esse comunque si sarebbe dovuta occupare dell'assemblaggio degli esemplari relativi alla propria Nazione.</div><div><br /></div><div>Per quanto riguarda il cuore pulsante di un velivolo, ossia i motori, venne creato un ulteriore consorzio di aziende denominato Turbo Union con sede in Gran Bretagna, composto da Rolls-Royce, MTU e FIAT Aviazione.</div></div><div><br /></div><div>L'RB-199 (sigla con la quale venne designato il motore) era un turbo-ventola trialbero da sei tonnellate di spinta.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO7wMvNfAktRb_j_igJPUjan38CheOob1mW0zgCJW1Lqd432z09ACoH5E4SQZRRKziHpHH-Ugy6RlZnbB8uOuCLI3_hPqdXZ1zib3AW0tdg7CXb32-uuPdGYhoN_MsR6Ma6_O36niGgD8/s1280/RB199_Main.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1280" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO7wMvNfAktRb_j_igJPUjan38CheOob1mW0zgCJW1Lqd432z09ACoH5E4SQZRRKziHpHH-Ugy6RlZnbB8uOuCLI3_hPqdXZ1zib3AW0tdg7CXb32-uuPdGYhoN_MsR6Ma6_O36niGgD8/w400-h320/RB199_Main.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Turbo Union RB-199</td></tr></tbody></table><div>Nel maggio 1969 vennero presentati due progetti il Model 100 monoposto per superiorità aerea e il Model 200 biposto da interdizione e attacco con pilota e navigatore in tendem.</div><div><br /></div><div>Alla versione monoposto erano interessate Italia e Germania con la Luftwaffe mentre la Gran Bretagna e la Marineflieger (aviazione della Marina tedesca) erano più propensi alla versione biposto.</div><div><br /></div><div>L'Italia rimanendo alla fine l'unica realmente interessata al Model 100 ma non potendo sostenere i costi di produzione da sola dovette rinunciare ed optare per la versione da interdizione e attacco, di conseguenza il Model 100 venne definitiviamente cancellato.</div><div><br /></div><h1 style="text-align: left;">Da Pantera a Tornado</h1><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglYc4k45s5IFidKlQOJaPdWb0zbpydhkIwll08mLFhYdWuGDTyX6MtOhFI193V2R94JG4ra0Eh1szo-LV8jpbmJcJASI5zovUvGlKHEExNJV1-5JFWhJEoMp5vOOcj3DB93nSNE0ZFrdc/s740/first_flight_start.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="740" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglYc4k45s5IFidKlQOJaPdWb0zbpydhkIwll08mLFhYdWuGDTyX6MtOhFI193V2R94JG4ra0Eh1szo-LV8jpbmJcJASI5zovUvGlKHEExNJV1-5JFWhJEoMp5vOOcj3DB93nSNE0ZFrdc/d/first_flight_start.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il D-9591 (Foto: Panavia)<br /></td></tr></tbody></table><div><br /></div><div>Intanto, come del resto è sempre successo nella storia delle progettazioni aeronautiche, il programma MRCA subì ritardi, si capì che l'ingresso in servizio sarebbe avvenuto oltre il 1975, quindi la denominazione perse la sigla MRCA-75 ed assunse quella ufficiosa di Panther - Pantera, in Germania nell'aprile del del 1974 venne effettuato il roll-out del primo prototipo, matricolato D-9591, qualche mese più tardi e precisamente il 14 agosto del 1974 con ai comandi i capi collaudatori Paul Millet (inglese) e Nils Meister (tedesco) venne effettuato il primo volo.</div><div><br /></div><div>Nel frattempo in Gran Bretagna fremevano i preparativi per il volo del secondo prototipo matricola XX946 che avvenne il 30 ottobre a Warthon.</div><div><br /></div><div>I velivoli non tradirono mai le aspettative e il parere dei collaudatori era unanime nell'affermare che era una macchina eccezionale.</div><div><script async="" src="https://pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js"></script>
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</script></div><div><br /></div><div><br /></div>Il programma intanto procedeva senza particolari problemi, si decise di battezzarlo con un nome che fosse di uguale significato e scrittura nelle tre lingue dei Paesi facenti parte del consorzio, si decise per Tornado.<div><br /></div><div>Secondo gli accordi intavolati tra le tre nazioni partecipanti, si prevedeva la produzione di un totale di nove "prototipi" così ripartiti:</div><div>quattro per la Gran Bretagna, tre per la Germania e due italiani, mentre per gli esemplari di "pre-serie", era prevista la costruzione di sei velivoli tre dei quali sarebbero andati alla Germania, due alla Gran Bretagna e uno all'Italia.</div><div><br /></div><div>I velivoli di serie invece sarebbero stati 649 che assunsero la denominazione ufficiale di Tornado IDS (InterDiction and Strike - Interdizione e attacco) di cui 228 per la <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Royal+Air+Force" target="_blank"><font color="#f57c00">Royal Air Force</font></a>, 210 sarebbero stati presi in carico dalla <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Luftwaffe" target="_blank"><font color="#f57c00">Luftwaffe</font></a> e 112 alla Marineflieger, 99 esemplari all'Aeronautica Militare italiana.</div><div><br /></div><h1 style="text-align: left;">Il Tornado IDS italiano</h1><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg629mFc3GM4yRXfScZqECbP6m7C46x4A9STrBO0F9I_DVIz0RCtfgnyKaYwTbik1zBo9yf8B6_vjB8ELoFiON-_PHbwqeya0XMFngn-AIl_lxdW2HFybJCsvGDz9FonOHF8h9OXrjQVMk/s740/aircraft.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="740" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg629mFc3GM4yRXfScZqECbP6m7C46x4A9STrBO0F9I_DVIz0RCtfgnyKaYwTbik1zBo9yf8B6_vjB8ELoFiON-_PHbwqeya0XMFngn-AIl_lxdW2HFybJCsvGDz9FonOHF8h9OXrjQVMk/d/aircraft.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il secondo prototipo italiano X-587 (foto:Panavia)</td></tr></tbody></table><div><br /></div><div><br /></div><div>Il primo prototipo italiano del Tornado IDS volò il 5 dicembre del 1975 da Caselle (To) con ai comandi Pietro Trevisan (capo collaudatore dell'Aeritalia) il secondo il 5 febbraio del 1977 stavolta ai comandi c'era Pietro Trevisan e Manlio Quarantelli, qualche anno più tardi e precisamente l'8 gennaio del 1979 toccò a Quarantelli ed Egidio Nappi portare in volo il primo velivolo di pre-serie il PS.14 matricolato X-588.</div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLTiqkOS0Kd_DuAAlhyphenhyphenSWMBkGaq8waAkxgSmjWKO7qG3Hi6uTovEyL6daRb8uss_egSzGv9zl4dYsoEmuvoTEbZ9OysPKZWzZ9TUM0Axr-D1nZJzKsu_CWk3IP5kC-M2LEivLOa5VaN2Y/s740/img_4_1_technical_overview.gif" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="432" data-original-width="740" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLTiqkOS0Kd_DuAAlhyphenhyphenSWMBkGaq8waAkxgSmjWKO7qG3Hi6uTovEyL6daRb8uss_egSzGv9zl4dYsoEmuvoTEbZ9OysPKZWzZ9TUM0Axr-D1nZJzKsu_CWk3IP5kC-M2LEivLOa5VaN2Y/d/img_4_1_technical_overview.gif" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegno Panavia<br /></td></tr></tbody></table><div><br /></div><div>Al momento dell'introduzione nei reparti, nacque l'esigenza dell'addestramento, nasceva la figura dei "navigatori" o addetti ai sistemi d'arma, fino ad allora tutti i velivoli in organico all'Aeronautica Militare erano stati monoposto, tranne naturalmente per i velivoli da addestramento, all'inizio tutti i piloti dei Tornado erano ex "centoquattristi C.B." (piloti di F-104 cacciabombardieri) e i navigatori personale non navigante che su base volontaria si sottopose all'addestramento sia fisico che tecnico per il ruolo.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrLutJjQeGrk3c09XShyZ5GfxrYqIjOCpdcwMuGHKOrlMz70BM93LAYA0L6k9CslwZIwBANUVTJVXeMwRAJd8aUou7D1hIrVE4XGH__v4z4WQR0JVGzxD5eNgXjXw6v4EGhvDHDI_rCcM/s2048/Capo-di-Stato-Maggiore-Aeronautica-Generale-Lamberto-Bartolucci-3-marzo-1981-atterra-a-Pratica-di-Mare-con-il-primo-Tornado-assegnato-al-Reparto-Sperimentale-di-Volo-foto2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1821" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrLutJjQeGrk3c09XShyZ5GfxrYqIjOCpdcwMuGHKOrlMz70BM93LAYA0L6k9CslwZIwBANUVTJVXeMwRAJd8aUou7D1hIrVE4XGH__v4z4WQR0JVGzxD5eNgXjXw6v4EGhvDHDI_rCcM/s320/Capo-di-Stato-Maggiore-Aeronautica-Generale-Lamberto-Bartolucci-3-marzo-1981-atterra-a-Pratica-di-Mare-con-il-primo-Tornado-assegnato-al-Reparto-Sperimentale-di-Volo-foto2.jpg" width="320" /></a></div><div><div>Gli aeroplani iniziarono il loro servizio al Reparto Sperimentale per svolgere una serie di test in collaborazione con Aeritalia. <i><font color="#9e9e9e">(foto: il MM7001 con le insegne del Reparto Sperimentale e codice individuale RS-01 - Aeronautica Militare)</font></i></div><div><br /></div><div>La macchina superava brillantemente tutti i test a parte qualche problemino di "messa a punto" generale come del resto è consuetudine, ogni test si svolse senza particolari problemi.</div><div><br /></div><div>Permaneva comunque la questione dell'addestramento degli equipaggi, per questo l' 8 maggio del 1982, venne istituito il TTTE - Trinational Tornado Training Establishment - un centro di addestramento con sede a Cottesmore in Gran Bretagna, tale istituzione avrebbe dovuto addestrare piloti e navigatori destinati alla linea Tornado utilizzando standard comuni e indipendenti dalla Nazione di provenienza sia per quanto concerneva gli istruttori che gli allievi che gli aeroplani stessi.</div></div><div><br /></div><div>Il primo reparto operativo sui nuovi Tornado fu il 154° Gruppo del 6° Stormo allora basato a Ghedi (Bs) fino ad equipaggiare il 155° e il 102° gruppo, il resto è storia con i vari rischieramenti e soprattutto vicissitudini dovute soprattutto ai tagli della spesa militare.</div><div><br /></div><div>Nonostante le origini di velivolo multiruolo, il Tornado IDS è un bombardiere/ricognitore (oggi anche impiegato per missioni ECR) il fulcro del suo sistema è il radar Texas Instrument TFR (Terrain Following Radar) esso aveva la possibilità di seguire il profilo del terreno in qualsiasi condizione atmosferica di giorno o notte, correggendo la quota: il sistema direttamente cablato al pilota automatico, quando in funzione, era in grado di volare a bassa quota (minimo 50 m) e veloce in tutta sicurezza correggendola automaticamente in caso di ostacoli presenti sul terreno.</div><div><br /></div><div>Tale funzione era indispensabile per operare "non visti" sotto al livello dei radar nemici, il pilota poteva disinserirlo per poi passare al pilotaggio manuale, altra parte importante dell'apparato del Tornado era il GMR - Ground Mapping Radar dedicato principalmente alla mappatura del terreno era il mirino del velivolo in buona sostanza.</div><div><br /></div><div>Oggi il Tornado è una macchina diversa, è stato migliorato nell'avionica, e soprattutto nei compiti assegnati ma volare bassi e veloci per eludere le difese avversarie è considerata una tattica non più necessaria, per anni è stato il velivolo da interdizione più efficace in Europa.</div><div><br /></div><div>Anche se Panavia non ha mai confermato, alcune fonti dichiarano che fino al 1998 (anno della chiusura delle linee di produzione) sono stati prodotti circa 989 Tornado, oggi secondo World Air Force 2020, l'Arabia Saudita, cliente esterno al consorzio tri-nazionale, dispone di 81 velivoli prossimi alla radiazione, gli esemplari della RAF ormai sono stati consegnati alla storia, 85 aerei divisi tra ECR e IDS sono in servizio nella Luftwaffe, mentre in Italia dei 99 esemplari entrati in servizio dal 1982, sono rimasti 58 a loro volta aggiornati allo standard it-MLU RET.8.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>
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About Author</h2>
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<a href="http://aerostoria.com/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="797" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlkFULZLq6A8_zTmPyd8vkfuNqCgAZKZydenz4qovroAMJcvs4dttItueIV9CNsQ0RBjY0p_nfiLM0mxFxYJ8hBGmjXMHOVr8wMP2r361Z32QN0soPBBbBcvJgkvaagijr0BijNWQ8Rs/s200/LOGO+PNG+SENZA+SPONDO+cornice+pivvola.png" width="200" /></a></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirTnfq9PN05YyPg1nh29kv4yN3F87zdmEPW73VjNhhbhWrfDFp5l6-3ek5-13nZkdMsPJxYXMCuEI0-l9ZLtGB5Vuv8Avj4AouvbqZt8l1bXGaVMW65uuns93dUGTgnNlCyujv3bKYEUY/s1600/Ustica+40+anni+dopo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirTnfq9PN05YyPg1nh29kv4yN3F87zdmEPW73VjNhhbhWrfDFp5l6-3ek5-13nZkdMsPJxYXMCuEI0-l9ZLtGB5Vuv8Avj4AouvbqZt8l1bXGaVMW65uuns93dUGTgnNlCyujv3bKYEUY/s320/Ustica+40+anni+dopo.jpg" width="226" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina del libro</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
Mercoledì 3 giugno esce la terza opera della casa editrice LoGisma dedicata alla sciagura di Uscita</h2>
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Sono passati quarant’anni da quel drammatico giorno (era il 27 Giugno 1980), una dramma per le vittime e per i loro parenti, che ne hanno sofferto per anni le conseguenze, ma anche fonte di amarezza e disagio per chi vive in un paese, conosciuto come “patria del diritto”.</div>
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<br /></div>
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In quaranta anni i tribunali hanno infatti prodotto soltanto migliaia di pagine contenenti una raccolta di “verità” processuali in conflitto tra loro, una mole così imponente di materiale cartaceo da far pensare che il caso Ustica sia un labirinto senza via d’uscita o un gioco infinito di scatole cinesi. </div>
<div>
<br /></div>
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Una storia destinata restare per sempre un mistero, secondo alcuni, convinti che “la verità non verrà mai a galla”.</div>
<div>
Invece, secondo CLAUDIO PIZZI, l’autore del libro “USTICA 40 ANNI DOPO”, di elementi in grado di consentire una ricostruzione corretta, o almeno più corretta, dell’incidente, anche se limitati dall’accessibilità e tutti da verificare, ne esistono e ce li illustra in questa opera.</div>
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A patto di rimuovere la pesante coltre di falsità, di invenzioni e di semplificazioni che si è sedimentata per decenni sul caso Ustica; in tal caso verrebbero alla luce molti tasselli del puzzle grazie ai quali si raggiungerebbe un quadro completo sia delle cause tecniche sia delle responsabilità.</div>
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L’autore vuole, infatti, commemorare il quarantennale della strage invitando il lettore a ulteriori riflessioni, evidenziando così divergenze fra conoscenza e opinione, suggerendo argomentazioni diverse e ipotesi di nuove correlazioni.</div>
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<br /></div>
<div>
Ad esempio, l’assenza di una visione univoca tra gli esperti italiani di Scienza delle Costruzioni, Sistemi Radar, Fisica della Materia, Tecnologia del Materiali Metallici e Chimica degli Esplosivi, su quanto accaduto del Dc-9 di Ustica. </div>
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<br /></div>
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Insomma, mentre gli specialisti italiani si sono divisi su ipotesi diverse con toni aspramente polemici, gli specialisti stranieri, invece, chiamati a dare un responso tecnico, hanno giudicato alla quasi unanimità “tecnicamente sostenibile” una sola ipotesi: quella dell’esplosione interna.</div>
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<br /></div>
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Dubbi che contrastano con le idee consolidate nell’immaginario collettivo, che non hanno nessun rapporto con i fatti accertati e, a ben vedere, nemmeno con quanto stabilito dalle diverse sentenze dei tribunali. Ad esempio, l’idea che il Mig, caduto sulla Sila la notte stessa della sciagura, o le “strane morti”, seguite all’incidente, siano legate alla vicenda di Ustica. Ipotesi oramai abbandonate anche da quei magistrati dell’area civile che, in spregio a quanto stabilito da precedenti sentenze penali, propugnano la tesi di una battaglia aerea nei cieli di Ustica.</div>
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<br />
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Queste sono solo alcune delle domande che gli eventi di Ustica continuano a suggerire, e sono una delle motivazioni di questo libro, pubblicato dell’editore LoGisma che si rivolge a un ampio pubblico e vuole richiamare l’attenzione su un certo numero di fatti, informazioni e dati che, essendo poco noti, si prestano ad allargare il campo delle ipotesi e delle possibili riflessioni razionali. </div>
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Claudio Pizzi non vuole offrire ai lettori la verità definitiva su Ustica ma, come si dice in inglese, food for thought su un caso che più di ogni altro sembra esigere un esercizio puntuale del pensiero critico.</div>
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<br /></div>
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Perché, anche se non è stata detta l’ultima parola su Ustica, di certo sono in molti che continuano a porsi domande e a ricercare la difficile verità i cui frutti, se ci saranno, saranno raccolti dagli storici delle prossime generazioni.</div>
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Claudio E.A. Pizzi (Milano 1944) è stato ordinario di Logica e di Filosofia presso l’Università di Siena. È autore di circa cento pubblicazioni di carattere scientifico. Su Ustica ha pubblicato nel 2017 un libro dal titolo “Ripensare Ustica” e ha aperto un blog tuttora attivo all’indirizzo <a href="http://www.claudiopizziit.wordpress.com/"><span style="color: orange;">www.claudiopizziit.wordpress.com</span></a></div>
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<br /></div>
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Titolo: Ustica 40 anni dopo</div>
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Autore: CLAUDIO E.A. PIZZI</div>
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Riflessioni su un caso aperto</div>
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Editore: LoGisma, 2020</div>
<div>
Pagine: 164, ill., 17x24cm</div>
<div>
ISBN 978-88-94926-35-4</div>
<div>
Prezzo: Euro 15,00</div>
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<br /></div>
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Per informazioni sull’acquisto dell’opera:</div>
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LoGisma editore</div>
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via Zufolana, 4 50039 Vicchio, FI - tel. 055 8497054 - fax 055 8497663</div>
<div>
<a href="http://www.logisma.it/"><span style="color: orange;">www.logisma.it</span></a></div>
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<a href="mailto:mail@logisma.it"><span style="color: orange;">mail@logisma.it</span></a> - fb: LoGisma editore<br />
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<h2 style="text-align: left;">
About Author</h2>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggCYhkSVh6QwbiCy545jLum-QVN3Od5Tq6A0jdpr5qVcrhUjgTkOyti5DdDRyyK9dCFTHTbzNfqfP448n7HmVQxf-YKpLd-XkX6ZbGYPezu4qTKHdxmfMGVO0feYChIzd-9XiyH2mdAhI/s1600/70085_t45goshawktrainingaircraftlandsontheflightdeckofthenimitzclassaircraftcarrierusstheodoreroosevelt_381569.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="780" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggCYhkSVh6QwbiCy545jLum-QVN3Od5Tq6A0jdpr5qVcrhUjgTkOyti5DdDRyyK9dCFTHTbzNfqfP448n7HmVQxf-YKpLd-XkX6ZbGYPezu4qTKHdxmfMGVO0feYChIzd-9XiyH2mdAhI/s1600/70085_t45goshawktrainingaircraftlandsontheflightdeckofthenimitzclassaircraftcarrierusstheodoreroosevelt_381569.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">T-45 Goshawk, (fonte U.S.Navy)</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
<span style="color: #073763;">Una nuova speranza per il Leonardo M-346?</span></h2>
<br />
Inizia la ricerca di un nuovo addestratore per i piloti della U.S.Navy, la richiesta di un sostituto del T-45 Goshhawk (versione altamente modificata dell'addestratore britannico BAe Hawk e costruito dalla McDonnell Douglas e dalla British Aerospace) è stata inserita nell'ambito del programma <b>Undergraduate Jet Training System.</b><br />
<b><br /></b>
Secondo a quanto previsto dal programma, entro il 2028 la Naval Aviation dovrebbe dotarsi di una macchina adatta sia agli atterraggi terrestri che su portaerei nucleari.<br />
<br />
L'USN è interessato a conoscere quali aeromobili attualmente in uso, possono integrare tecnologie avanzate, come la modalità di atterraggio di precisione (Precision Landing Mode), utilizzata sui <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Super+Hornet"><span style="color: orange;">Boeing F / A-18E / F Super Hornet</span></a> e di un sistema automatico di prevenzione delle collisioni al suolo (automatic ground collision avoidance system).<br />
<br />
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Il trainer di prossima generazione dovrebbe volare 400 ore all'anno, L'USN vuole condurre pratiche di atterraggio ad un tasso annuale di 1.200 per aeromobile, ogni trainer dovrà eseguire atterraggi touch-and-go 45 volte l'anno, per una durata di volo di almeno 14.400 ore ed essere in grado di sostenere 43.200 atterraggi; altresì il velivolo dovrebbe avere la possibilità di raggiungere una quota massima operativa di 41.000 piedi ed essere in grado di velocità superiori a 600 kt (1.110 km / h).<br />
<br />
Tra i concorrenti probabili nel programma di trainer di nuova generazione dell'USN vi è il Boeing-Saab T-7A, che ha vinto il concorso TX della US Air Force; T-50A di Lockheed Martin, basato sull'attacco leggero / trainer FA-50 sviluppato con Korea Aerospace Industries; e il T-100 di Leonardo, basato sull'M-346 dell'azienda italiana.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fonti: Comunicato U.S.Navy<br />
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About Author</h2>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRw1j1f7C4RoBAAmQb5xg8BoYbwtnA5tt-T-RaBhV1lufCO5-kuZyXrde6namZERzl62EA-aur-3rhq_iz73qCkVyyMB4LYKMi36hCHw1txLqKjwoaSrA1sqBZJV9HFnDzho0zhxtVbbk/s1600/RYANAIR_LOWCOST_2a+edizione+300dpi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRw1j1f7C4RoBAAmQb5xg8BoYbwtnA5tt-T-RaBhV1lufCO5-kuZyXrde6namZERzl62EA-aur-3rhq_iz73qCkVyyMB4LYKMi36hCHw1txLqKjwoaSrA1sqBZJV9HFnDzho0zhxtVbbk/s400/RYANAIR_LOWCOST_2a+edizione+300dpi.jpg" width="283" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina del libro di Antonio Bordoni</td></tr>
</tbody></table>
Uscita con la Casa Editrice LoGisma la seconda edizione del libro scritto da Antonio Bordoni con una nuova sezione sul mondo delle Low Cost<br />
La Ryanair vola in 37 nazioni e nell’anno 2018 ha trasportato 142 milioni di passeggeri. Una media di 3.800.000 passeggeri per ogni nazione servita. In Italia nello stesso anno, risulta aver trasportato 37.880.000 passeggeri il che equivale a dire che dal nostro Paese la compagnia ricava il 27 per cento del totale complessivo di passeggeri, in pratica quasi un terzo di tutto il suo traffico che pur si svolge su altri 36 Paesi.<br />
Di fronte a tali cifre crediamo che l’aver usato il termine “colonizzazione” nel titolo, non possa affatto considerarsi una forzatura, e spiega anche perché ci siamo voluti cimentare in questa opera.<br />
Se l’Italia è capace di contribuire con queste cifre al volume di traffico assicurato da una compagnia straniera ciò significa che gli altri paesi sono tutti al di sotto, molto al di sotto di ciò che noi, come mercato-Italia, siamo in grado di generare.<br />
Il dato merita una particolare analisi, una riflessione sulle cause e sul perché ciò sia potuto accadere, soprattutto alla luce del perenne stato di crisi del nostro principale vettore aereo, crisi che a bruciapelo oseremmo imputare alla caratteristica tutta nostrana, di farsi male da soli.<br />
Spetterà al lettore confermare se questa nostra osservazione sia corretta o meno.<br />
<br />
Antonio Bordoni ha coperto il ruolo di responsabile finanziario presso diverse compagnie aeree straniere, per questo ha una visione privilegiata su ogni aspetto dell’industria del trasporto aereo. È stato autore di articoli per riviste aeronautiche e di monografie quali Fasti e declino dell’industria aerea commerciale; Alitalia: gli anni dell’oblio; Dagli imperi dei cieli agli imperi degli scali; Le Robin Hood dell’aria; Il Passeggero abbandonato.<br />
È inoltre ideatore e curatore del sito www.air-accidents.com che riporta un completo e aggiornato database degli incidenti aerei a partire dal 1951 con statistiche e analisi sulla sicurezza del volo. Dello stesso autore la LoGisma ha pubblicato nel 2015 Piloti Malati. Quando il pilota non scende dall’aereo e nel 2016 Quando il cielo esplode. Bombe e missili contro aerei di linea.<br />
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<br /></div>
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<div>
Autore: Antonio Bordoni</div>
<div>
Titolo: RYANAIR NEL BEL PAESE.</div>
<div>
Cronaca di una colonizzazione. Con una nuova sezione sul mondo delle LOW COST</div>
<div>
Editore: LoGisma, 2019</div>
<div>
Pagine: 208, ill., 17x24cm</div>
<div>
ISBN 978-88-94926-20-0</div>
<div>
Prezzo: Euro 16,00 </div>
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About Author</h2>
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<a href="http://aerostoria.com/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="797" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlkFULZLq6A8_zTmPyd8vkfuNqCgAZKZydenz4qovroAMJcvs4dttItueIV9CNsQ0RBjY0p_nfiLM0mxFxYJ8hBGmjXMHOVr8wMP2r361Z32QN0soPBBbBcvJgkvaagijr0BijNWQ8Rs/s200/LOGO+PNG+SENZA+SPONDO+cornice+pivvola.png" width="200" /></a></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj08fH8niYAN6-uqWP91u9rXZiYgp75ZrSWYV2GJcsOcZvG8XYtdJ2w9N5kAZ6bKXH0H6Q57ESjZ6TL0Ma5tcIjooA0fpbglhjiJ5ur7hJ2vLpSleQeiGfiRcucpK8IE3xscZ353Gh79II/s1600/a350-900-emirates-749175-279796.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1158" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj08fH8niYAN6-uqWP91u9rXZiYgp75ZrSWYV2GJcsOcZvG8XYtdJ2w9N5kAZ6bKXH0H6Q57ESjZ6TL0Ma5tcIjooA0fpbglhjiJ5ur7hJ2vLpSleQeiGfiRcucpK8IE3xscZ353Gh79II/s1600/a350-900-emirates-749175-279796.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Airbus A350 Emiratese Airline (Foto: Emirates Airline)</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
<span style="color: #0a2a3a;">L'accordo è stato siglato in occasione del Dubai Airshow lunedì e si tratta di una commissione succulenta per Airbus del valore di 16 miliardi di dollari (58,7 miliardi di AED) per l'acquisto da parte di Emirates Airline di 50 A350-900.</span></h2>
<br />
<b>Ahmed bin Saeed Al Maktoum</b>, presidente e amministratore delegato di Emirates, ha firmato l'accordo con <b>Guillaume Faury</b>, amministratore delegato di <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Airbus"><span style="color: orange;">Airbus</span></a>, tale accordo andrà a sostituire alcuni capi del memorandum d'intesa siglato a febbraio per la proposta di acquisizione di 30 A350 e 40 A330Neo.<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr4Fv4HEbLoJmizag7SfCfpGKkFDyLTV33ajTRIFJKoTubEEVvIslGCXJLvUvTcAVacojX0h1V4KSGV0W98VjZ4RLd0tqimiOR5zUDGESBnmv0Wiqdfkza3xCvhTA2q4XlS-03tH3WVSw/s1600/800_emiratesa350signing-292973.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="720" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr4Fv4HEbLoJmizag7SfCfpGKkFDyLTV33ajTRIFJKoTubEEVvIslGCXJLvUvTcAVacojX0h1V4KSGV0W98VjZ4RLd0tqimiOR5zUDGESBnmv0Wiqdfkza3xCvhTA2q4XlS-03tH3WVSw/s1600/800_emiratesa350signing-292973.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ahmed bin Saeed Al Maktoum e Guillaume Faury.</td></tr>
</tbody></table>
Quindi secondo a quanto dichiarato dal comunicato , gli A350 e gli A330Neo non verranno più acquisiti mentre è confermato che Emirates Airline continua a discutere con Boeing un possibile ordinativo di <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Boeing"><span style="color: orange;">Boeing</span></a> 787 Dreamliner.<br />
<br />
Va ricordato comunque Emirates ha firmato un MOU (memorandum Of Understanding) che copre 40 (non ancora confermati) Boeing 787-10 durante il Dubai Air Show 2017.<br />
<br />
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la compagnia aerea prevede di adottare nuove configurazioni di cabina "economica" con i widebody, grazie agli A380 e 777, gli A350 offriranno una maggiore flessibilità operativa in termini di capacità, i velivoli saranno in grado di posizionare Emirates su nuovi mercati non solo regionali, ma anche a lungo raggio fino a 15 ore di volo da Dubai.<br />
<br />
Lo sceicco Ahmed ha anche confermato l'interesse per il <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Boeing+777X"><span style="color: orange;">Boeing 777X</span></a> che la compagnia aerea ha ordinato, sia la Compagnia aerea che i dirigenti della Boeing continueranno a discuterne durante l'Air Show di Dubai.<br />
<br />
Emirates ha emesso un ordine per 150 dei widebody, ma l'amministratore delegato del vettore <b>Tim Clark</b> ha espresso disappunto per il ritardo nell'entrata in servizio del velivolo, Emirates aveva programmato di prendere in consegna il primo aereo il prossimo giugno ma gli ostacoli relativi al motore hanno ritardato la prima consegna prevista fino all'inizio del 2021.<br />
<br />
<br />
Fonte: <a href="https://www.emirates.com/media-centre/emirates-announces-us-16-billion-order-for-50-a350-xwbs-at-dubai-airshow/"><span style="color: orange;">comunicato Emirates Airline</span></a><br />
<br />
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<h2>
About Author</h2>
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<h4 style="text-align: left;">
<b><span style="font-size: large;">Mauro Velardi</span></b></h4>
Appassionato di aviazione generale e pilota di ultraleggeri, dopo il Diploma all'Istituto Tecnico Aeronautico si arruola come VFP (Volontario in Ferma di leva Prolungata) nella Folgore. E' stato in Somalia e Kosovo. Lavora come addetto alla manutenzione motori presso una nota Compagnia aerea internazionale.<br />
Cura il settore Airline di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:maurovelardi@aerostoria.com"><span style="color: #ff9900;">maurovelardi@aerostoria.com</span></a><br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-92191655864482106932019-11-18T07:56:00.001+01:002019-11-18T07:56:40.771+01:00"Ricognitori su Husky" di Salvo Fagone<!-- Go to www.addthis.com/dashboard to customize your tools -->
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2tfnlsJoTrDCKyi-tZ909xTBX0EGhEacaB9GqnrpFOVRrCP3Q1pnNFmRTyV8-vMFjxz7Y0MbA1-fh1tn2SDtEf5zNCmTDH15YpfzZOu2FVhU9yeEeA8zCSQ1JD_ZT1hVhNWMSNyP0ftw/s1600/Ricognitori+doppia+pagina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="649" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2tfnlsJoTrDCKyi-tZ909xTBX0EGhEacaB9GqnrpFOVRrCP3Q1pnNFmRTyV8-vMFjxz7Y0MbA1-fh1tn2SDtEf5zNCmTDH15YpfzZOu2FVhU9yeEeA8zCSQ1JD_ZT1hVhNWMSNyP0ftw/s1600/Ricognitori+doppia+pagina.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina e retro copertina con le splendide foto del libro di Salvo Fagone.</td></tr>
</tbody></table>
Durante il secondo conflitto mondiale, la ricognizione aerea, nelle sue più svariate forme: fotografica, strategica, tattica e armata, ha giocato un ruolo di primissimo piano. La Sicilia in questo ambito è stata terra di sperimentazione; inglesi, francesi, americani, tedeschi e italiani, hanno tutti utilizzato questo eccezionale mezzo di rilevazione per carpire in anticipo le strategie del nemico.<br />
<br />
Questo volume racconta come sono andate veramente le cose, portando alla luce dettagli del tutto inediti, svelando il modo in cui l'intero percorso di guerra sulla Sicilia e sul Mediterraneo è stato realmente condizionato dalla ricognizione. Il servizio di Intelligence Ultra, inoltre, ha avuto un ruolo determinante, anticipando le mosse della Luftwaffe.<br />
<br />
La posizione strategica dell'isola di Malta, infine, ha favorito indubbiamente gli Alleati; ma la domanda che ancora oggi molti si pongono, è perché tanta tenacia da uno scoglio di poco più di 319 chilometri quadrati. Un nemico senza dubbio più volte sottovalutato che è stato non solo capace di resistere con tenacia nei primi anni di guerra, ma di trasformarsi successivamente in un agguerrito rivale.<br />
<br />
(352 pp. 119 illustrazioni)
<br />
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<h2 style="text-align: left;">
About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<h4 style="text-align: left;">
</h4>
<div style="text-align: left;">
<a href="http://aerostoria.com/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="797" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlkFULZLq6A8_zTmPyd8vkfuNqCgAZKZydenz4qovroAMJcvs4dttItueIV9CNsQ0RBjY0p_nfiLM0mxFxYJ8hBGmjXMHOVr8wMP2r361Z32QN0soPBBbBcvJgkvaagijr0BijNWQ8Rs/s200/LOGO+PNG+SENZA+SPONDO+cornice+pivvola.png" width="200" /></a></div>
<h4 style="text-align: left;">
</h4>
<h3 style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;">
AeroStoria</span></h3>
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Magazine di informazione e storia aeronautica.</div>
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AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-90955889131327895842019-11-09T13:06:00.002+01:002019-11-09T20:17:20.298+01:00F-22 e F-35 finalmente interconnessi, al via i test da parte dell'USAF per la nuova tecnologia di rete<!-- Go to www.addthis.com/dashboard to customize your tools -->
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW4hTMQzIDVYoBf7mHTPdbtMCoW0eHNAv4fB-W1W6Xaqf8q3GyO17wzgBotqCgN2RhG0LQzewBTKBQDCDFYLmaxWrO1goGXDDiD23pGqYbB2GiUqMx8foGXYClm1W6caZDEvZxxrrINJPL/s1600/FOTO+DEI+POST+%25282%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW4hTMQzIDVYoBf7mHTPdbtMCoW0eHNAv4fB-W1W6Xaqf8q3GyO17wzgBotqCgN2RhG0LQzewBTKBQDCDFYLmaxWrO1goGXDDiD23pGqYbB2GiUqMx8foGXYClm1W6caZDEvZxxrrINJPL/s1600/FOTO+DEI+POST+%25282%2529.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-22 Raptor e F-35 Lightning II © Lockheed Martin - elaborazione immagine © AeroStoria</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
<span style="color: #073763;">
l'Air Force avvierà i test sul campo della nuova tecnologia di rete, incluso un collegamento dati sicuro da sempre auspicato e continuamente ritardato tra i suoi caccia stealth.</span></h2>
<div>
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwdxakCGFuDelKXFvzzFEQOYCcgE-jY_s3YmusF9NN6BLd8NPB-fVwUYweNrQsdyeNLzoav-VDeD7ikHy-qbJyTF5CJwS53TPD2nomK6PozqjmdbyP7AWftaADek6ZwESUwaePgwJ0RJXr/s1600/20160118_image1_lg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwdxakCGFuDelKXFvzzFEQOYCcgE-jY_s3YmusF9NN6BLd8NPB-fVwUYweNrQsdyeNLzoav-VDeD7ikHy-qbJyTF5CJwS53TPD2nomK6PozqjmdbyP7AWftaADek6ZwESUwaePgwJ0RJXr/s200/20160118_image1_lg.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Preston Dunlap</td></tr>
</tbody></table>
<div>
A partire da dicembre e ogni quattro mesi, l'US Air Force, testerà nuove tecnologie di rete anche in ambiti operativi reali ha dichiarato in occasione della <a href="https://www.defenseone.com/feature/outlook-2020/"><span style="color: orange;">conferenza Defense One</span></a> <b>Preston Dunlap</b> "chief architect" nuova figura di spicco in seno al Pentagono responsabile dello sviluppo e dell'acquisizione di nuove tecnologie per conto dell'USAF.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Dunlap, ex dirigente nazionale di analisi della sicurezza presso il John's Hopkins University Applied Physics Laboratory, ha inoltre dichiarato che il test iniziale del prossimo mese compirà tre piccoli ma cruciali passi verso l'obiettivo militare di costruire una completa rete di comando e controllo multi-dominio che collegherà tutti e quattro i servizi (Air Force, Navy, Marines e Army) in tutti e cinque i domini, terra, mare, aria, spazio e cyberspazio incentrata su tre punti fondamentali:</div>
<div>
<ul>
<li>Nuovi sistemi di intercomunicabilità per la condivisione di dati tra aeromobili e forze di terra;</li>
<li>Un'immagine operativa comune basata su cloud che traccia la posizione delle forze amiche e mostrando una mappa delle loro posizioni costantemente aggiornate;</li>
<li>(il più importante) un collegamento di comunicazione che finalmente consente agli assetti stealth<span style="color: orange;"> <a href="https://www.aerostoria.com/search/label/F-35?&max-results=66"><span style="color: orange;">F-35</span></a></span> e F-22 di condividere i dati senza rivelare la propria posizione.</li>
</ul>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr32fyoZdlyPHIquY1t0CxCZZMcbQQ900DGrfsOO38U6W19AjwdWw9Q1_VnIMkef34YE9qONo2d_hGHH1bGBD7igsSZEqeJQ04vmxErxmCmNtpIJpLxjMRe5acHIO23dJs71BDFfJOAv21/s1600/5880843.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr32fyoZdlyPHIquY1t0CxCZZMcbQQ900DGrfsOO38U6W19AjwdWw9Q1_VnIMkef34YE9qONo2d_hGHH1bGBD7igsSZEqeJQ04vmxErxmCmNtpIJpLxjMRe5acHIO23dJs71BDFfJOAv21/s320/5880843.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-22 Raptor (Foto: 2nd Lt. Samuel Eckholm)</td></tr>
</tbody></table>
<div>
Il perchè sia stato sempre difficile riuscir a far dialogare il Raptor e il <a href="https://www.aerostoria.com/search/label/F-35?&max-results=66"><span style="color: orange;">Lightning II</span></a> risiede appunto nella caratteristica di "furtività" intrinseca nei due assetti, la "stealthness" è proprio la loro ragion d'essere, F-22 ed F-35 non utilizzano sistemi di comunicazione convenzionali in combattimento, in quanto esse sono troppo facili da rilevare dai sisemi nemici.<br />
<br />
Quindi entrambe le piattaforme utilizzano le cosiddette comunicazioni Low Probability of Detection / Low Probability of Intercception (LPD / LPI), ma ognuna di esse utilizza diverse comunicazioni che operano su frequenze diverse con software incompatibile.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnAHVwHZmlQS94nGj7kiMEELvA_nbnpHG_xdjr8Tnmp5-JCdv_aPvC8C3u7-nqbV6uxAIOujVcheGyN3lzow6U8zDVsZBtSFzxtnSXnPpsTDXT6u-2KlGh0hT_xSL6zYIhCpz1YKxiLygF/s1600/5779831.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="957" data-original-width="1600" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnAHVwHZmlQS94nGj7kiMEELvA_nbnpHG_xdjr8Tnmp5-JCdv_aPvC8C3u7-nqbV6uxAIOujVcheGyN3lzow6U8zDVsZBtSFzxtnSXnPpsTDXT6u-2KlGh0hT_xSL6zYIhCpz1YKxiLygF/s320/5779831.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-35B dei Marines (Foto: Lance Cpl. Ginnie Lee)</td></tr>
</tbody></table>
Gli F-22 utilizzano un esclusivo collegamento dati intra-volo (IFDL) che funziona solo con altri F-22, mentre i più recenti F-35 utilizzano il collegamento dati avanzato (MADL), che può comunicare solo con altri F-35.<br />
<br />
Dunlap per ovvi motivi non è sceso molto nei dettagli, ma ha fatto intendere che si tratterebbe (il condizionale è d'obbligo) di una sorta di "gateway" installato su un drone che inserendosi nei sistemi IFDL e MADL traduce il "linguaggio" dei due assetti in modo che, molto essenzialmente, essi possano capirsi. Si tratta di un sistema nuovo in fase iniziale comunque, i test del prossimo mese, valuteranno semplicemente la possibilità di implementare un sistema abbastanza simile in modo che, in condizioni reali, si possa ottenere un feedback dei piloti.<br />
<br /></div>
</div>
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Si tratta del Advanced Battle Management System (ABMS) un sistema che più ampiamente collegherebbe tutte le forze in campo in un unico HUB, originariamente il sistema era denominato Airborne Battle Management System gestito dall'USAF che adoperava una flotta di JSTARS E8-C - Boeing 707 modificati per trasportare potenti radar per la sorveglianza terrestre e aerea, oltre ai tecnici e alle comunicazioni per trasmettere segnalazioni di posizioni nemiche <i>[N.d.R] - </i>ma questi velivoli risultano ormai obsoleti pesanti e facili da individuare.<br />
<br />
Il futuro prevede quindi di sfruttare le moderne comunicazioni elettroniche e la miniaturizzazione per sostituire i JSTARS con un'intera rete di diversi sensori su satelliti, aerei preferibilmente stealth e droni.<br />
<br />
<br />
<br />
Fonti: U.S.Air Force, comunicato Defense One.<br />
<br />
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About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" /></a><b><span style="font-size: large;">Ino Biondo</span></b></h4>
Scrive per diletto e non per professione, appassionato e cultore di storia aeronautica, dopo aver completato gli studi entra in Aeronautica Militare come A.U.C. ruolo ingegneri, ha ricoperto incarichi di responsabilità in seno allo Stormo di appartenenza. Lavora presso una nota azienda italiana del settore aerospaziale.<br />
Cura le rubriche Industria e Storia di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:inobiondo@aerostoria.com"><span style="color: orange;">inobiondo@aerostoria.com</span></a><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPvJYgrie4PL0DoQwN65p45GlO3xJMX4NdcHpHtfbyCdtbHhLAmdcLGzSBiQpDvpKhukMPb56RQg1mr3FDCVQi-HhKgiXlHpgxWmt5zRHaNejCle0cGWEeSp-ux4PH813zqSQL2VTbP4db/s1600/20191106-en-3472178-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPvJYgrie4PL0DoQwN65p45GlO3xJMX4NdcHpHtfbyCdtbHhLAmdcLGzSBiQpDvpKhukMPb56RQg1mr3FDCVQi-HhKgiXlHpgxWmt5zRHaNejCle0cGWEeSp-ux4PH813zqSQL2VTbP4db/s1600/20191106-en-3472178-1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il nuovo Jammer Pod installato sul Gripen biposto (Foto: Saab)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<h2>
<span style="color: #0a2a3a;">
Saab ha effettuato i primi test di volo con il suo nuovo Advanced Attack Jammer Pod (EAJP) con risultati positivi il 4 novembre 2019. Le interfacce del pod con l'hardware e il software dell'aeromobile, nonché il controllo e il monitoraggio del cockpit sono stati testati durante il volo.</span></h2>
<div>
<br />
In un comunicato stampa dell'azienda svedese ha annunciato il primo test in volo del nuovo Advanced Attack Jammer Pod (EAJP) da guerra elettronica con l'ausilio di un Gripen biposto.<br />
<br />
Lo scopo del nuovo pod EAJP di Saab (facente parte della famiglia di sistemi di guerra elettronica Arexis di Saab) è proteggere gli aerei dai radar mediante sofisticate funzioni di disturbo, bloccando così la capacità dell'avversario di attaccarli, il primo volo segna un passo importante nel programma di sviluppo del pod e soprattutto delle capacità del velivolo Gripen.<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
"L'EAJP è un forte complemento alle capacità di attacco elettronico integrate del sistema di guerra elettronica di bordo altamente avanzato sul nuovo caccia Gripen E / F ."</blockquote>
Si legge nel comunicato, ma è bene precisare che l'apparato non è ad uso esclusivo dei Gripen ma bensì, può essere installato in altri velivoli.<br />
<br />
I sistemi di guerra elettronica vengono anche utilizzati per l'autoprotezione rilevando passivamente sistemi radar e missili ostili, proteggendo l'aeromobile o la piattaforma utilizzando contromisure attive e passive.<br />
<br />
La guerra elettronica offensiva, nota anche come attacco elettronico, comporta l'invio attivo di segnali di disturbo per interrompere i sensori nei sistemi di difesa aerea del nemico, in modo che non costituiscano più una minaccia.<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
"Abbiamo eseguito i test di volo con un caccia Gripen e questo nuovo pod è una parte importante dello sviluppo della nostra nuova capacità di attacco elettronico"</blockquote>
Ha dichiarato Anders Carp, Senior Vice President e Capo dell'area business e Surveillance.<br />
<br />
Non è stato confermato ne smentito un interesse da parte di clienti del Gripen, ma il piccolo multiruolo avrà ancora tante potenzialità e doti nascoste che non ci stupiremmo che possa esserci un Gripen da guerra elettronica brasiliano. Staremo a vedere.<br />
<br />
<br />
Fonte: <a href="https://saabgroup.com/media/news-press/news/2019-11/saabs-new-electronic-attack-jammer-pod-in-the-air/"><span style="color: #ff9900;">comunicato stampa Saab</span></a><br />
<br /></div>
<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
<h2>
About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<h4 style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" /></a><b><span style="font-size: large;">Ino Biondo</span></b></h4>
Scrive per diletto e non per professione, appassionato e cultore di storia aeronautica, dopo aver completato gli studi entra in Aeronautica Militare come A.U.C. ruolo ingegneri, ha ricoperto incarichi di responsabilità in seno allo Stormo di appartenenza. Lavora presso una nota azienda italiana del settore aerospaziale. Si occupa del settore Industria e Storia di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:inobiondo@aerostoria.com"><span style="color: orange;">inobiondo@aerostoria.com</span></a><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7U7m7EKhBuvzWqlO3DN6-6cEn4kKxMa7pBVW-ECEXlcrlFQH2a5xSgbeGAKOIWcTxT7-UDp6NIn-UVgsHh902_Qbmlwha68vHmSJXZAYL-7Z2eL1kSFYhJpSoBuGono0JaqnlgXjoClU/s1600/Eurofighter-1068x712.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="712" data-original-width="1068" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7U7m7EKhBuvzWqlO3DN6-6cEn4kKxMa7pBVW-ECEXlcrlFQH2a5xSgbeGAKOIWcTxT7-UDp6NIn-UVgsHh902_Qbmlwha68vHmSJXZAYL-7Z2eL1kSFYhJpSoBuGono0JaqnlgXjoClU/s1600/Eurofighter-1068x712.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Eurofighter Typhoon Luftwaffe (Foto: Luftwaffe)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h2>
<span style="color: #0a2a3a;">
La Germania è alla ricerca di un successore del velivolo Tornado utilizzato da decenni, e prossimo al ritiro, ma la scelta è anche politica: il sostituto dovrà mantenere la capacità nucleare, questo divide l'opinione pubblica e il Bundestag.</span></h2>
<div>
<br />
Il dibattito sulla successione dei vecchi aerei da combattimento Tornado della Bundeswehr che ha coinvolto Berlino e Washington, prosegue senza che il ministero della Difesa tedesco abbia preso una decisione concreta.<br />
<br />
La Germania ha assunto impegni precisi con gli USA per la gestione delle armi nucleari in Europa, i Tornado in carico alla <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=luftwaffe"><span style="color: orange;">Luftwaffe</span></a>, infatti, sono compatibili con le bombe B61 di fabbricazione americana e per conto degli americani, sono i vettori più idonei per questo tipo di missioni.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim_zPaQWTg0a0lhhdCWo5ge3ZHFDPIysWmE7pPxUZsu1Zv9R_IIXx_K-7idm9JH-MHG13f89mIjyjnwLLcgxxEgVCdu9re-gaA-z6vBD21uAp7ms2cLrLDDYnIEIaPrGPLVc6ja2ly3U0/s1600/german-tornado-gr4-2017-3180969-1170x610.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="610" data-original-width="1170" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim_zPaQWTg0a0lhhdCWo5ge3ZHFDPIysWmE7pPxUZsu1Zv9R_IIXx_K-7idm9JH-MHG13f89mIjyjnwLLcgxxEgVCdu9re-gaA-z6vBD21uAp7ms2cLrLDDYnIEIaPrGPLVc6ja2ly3U0/s400/german-tornado-gr4-2017-3180969-1170x610.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un Tornado ECR/SEAD della Luftwaffe (Foto: USAF)</td></tr>
</tbody></table>
Da quattro decadi i Tornado hanno svolto svariati servizi in seno alla Luftwaffe: missioni ECR (Guerra elettronica), SEAD (Suppression of Enemy Air Defense), bombardamento convenzionale e come detto nucleare.<br />
<br /></div>
La deterrenza nucleare, soprattutto in nord Europa, è motivo di interesse da parte degli Stati Uniti, ciò ha indotto l'amministrazione Trump, ad intavolare una serie di trattative con Berlino per il futuro cacciabombardiere tedesco con capacità nucleari, anche se la Germania fa parte del consorzio <a href="https://www.aerostoria.com/search/label/Eurofighter?&max-results=66"><span style="color: orange;">Eurofighter</span></a> quest'ultimi, pur avendo una capacità aria-suolo, non sono in grado di impiegare armamento nucleare.<br />
<br />
Washington ha proposto l'F-35 che a sua volta è compatibile con la nuova versione di B61, la Luftwaffe ha più volte dimostrato l'interesse per il velivolo di quinta generazione, ma il governo tedesco ha rifiutato "politicamente" la proposta sollevando financo dall'incarico tutti gli ufficiali che si erano espressi a favore.<br />
<br />
Il dato di fatto è che l'opzione di allungare la vita operativa dei Tornado fino al 2030 si sta dimostrando onerosa e infruttuosa per i contribuenti che dovranno sborsare circa circa 9 miliardi di euro per un velivolo ormai alla fine della sua vita operativa.
<br />
<br />
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<br />
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<br />
Il Bundestag ha più volte mostrato interesse per l' F-18E/F Super Hornet e per l'acquisizione di una nuova tranche di Eurofighter Typhoon in un apposita versione da attacco.<br />
<br />
Airbus DS ha fornito le prime informazioni sui piani di sviluppo per una versione da combattimento elettronico (ECR) / Soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD) dell' Eurofighter in sostituzione del velivolo ECR Tornado della Luftwaffe.<br />
<br />
Secondo le dichiarazioni tale compito sarà svolto dai Typhoon biposto, l'operatore dietro dovrà occuparsi dei complessi sistemi in dotazione a questa nuova versione.<br />
<br />
Anche se per adesso sotto forma di concept, i Typhoon ECR/SEAD saranno equipaggiati da due pod jammer di disturbo, al posto delle classiche taniche, a loro volta le tre taniche da 1000 litri verrebbero spostate su due piloni posizionati più avanti mentre rimane invariata la posizione sul pilone centrale, l'aereo viene anche mostrato con lo SPEAR-EW recentemente presentato da MBDA come un futuro sistema di armi SEAD, più altre soluzioni appositamente studiate come si evince dalla grafica:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8VBeAhEr3izxUp4Vrdj6FaNhNbfCGIFRpiDXuY2_QVRiRIzonzhk6KjFWCOVJEJz5D3IosbmMILIeQsI_2lhvvEDhK8_q-QErROpgwaI_gf5oN30oPtG9qCA-ORKDyKoB0lAlNgthsd4/s1600/20191105_Airbus_Eurofigher_SEAD_Praes_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="1024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8VBeAhEr3izxUp4Vrdj6FaNhNbfCGIFRpiDXuY2_QVRiRIzonzhk6KjFWCOVJEJz5D3IosbmMILIeQsI_2lhvvEDhK8_q-QErROpgwaI_gf5oN30oPtG9qCA-ORKDyKoB0lAlNgthsd4/s1600/20191105_Airbus_Eurofigher_SEAD_Praes_2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il concept sviluppato da Airbus per il Typhoon ECR/SEAD</td></tr>
</tbody></table>
Secondo Airbus la configurazione ECR / SEAD fa parte di un più ampio piano di sviluppo delle capacità a lungo termine per gli aerei da combattimento Typhoon che si estenderà nei prossimi decenni.<br />
<br />
Il progetto è stato concordato con l'Eurofighter e Tornado Management Agency (NETMA) della NATO per conto dei paesi partner, e farà parte del piano di evoluzione a lungo termine (LTE) degli Eurofighter Typhoon.<br />
<br />
<br />
Fonte: comunicato Airbus DS<br />
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About Author</h2>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd1lVTOm5a7OLlubU6NPOmigBZrqRwkbFIJAIW2ulh0UlE3s_Q2iDtUTwb7iwwr71hR0OWrpjjqTo2okxYNWiWoEZZzszqjetT-24R62T4fW2TdYLiWnGgmQw2Oo8i90q21OAAW6fePVk/s1600/5724896.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1143" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd1lVTOm5a7OLlubU6NPOmigBZrqRwkbFIJAIW2ulh0UlE3s_Q2iDtUTwb7iwwr71hR0OWrpjjqTo2okxYNWiWoEZZzszqjetT-24R62T4fW2TdYLiWnGgmQw2Oo8i90q21OAAW6fePVk/s1600/5724896.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-35 A (foto.USAF)</td></tr>
</tbody></table>
La Luke Air Force Base (AFB) della US Air Force (USAF) in Arizona è stata scelta come potenziale candidato per ospitare un'unità di addestramento di F-35A del Belgio.<br />
<br />
Secondo a quanto appreso dal comunicato dell'Air Force, la base potrebbe ospitare l'unità di addestramento per un massimo di sette anni, a partire dal 2023.<br />
<br />
Quest'anno sarà completato un sopralluogo presso la base per valutare se soddisfa diversi criteri, inclusi missione, capacità, costi e fattori ambientali.<br />
<br />
Una volta completato il sopralluogo, verrà avviato un processo di analisi dell'impatto ambientale.<br />
<br />
<b>Barbara Barrett</b>, segretaria dell'USAF, ha dichiarato:<br />
<blockquote class="tr_bq">
“Grazie all'infrastruttura di Luke AFB e all'esperienza nell'ospitare i clienti internazionali dell'F-35, la base è particolarmente adatta a fornire un ambiente di formazione ottimale per i nostri alleati belgi. La nostra partnership con il Belgio ha un'importanza storica e si rivelerà vitale nel nostro futuro".</blockquote>
<br />
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<br />
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L'USAF ha rivelato che intende istituire un'ulteriore base permanente di addestramento per aerei da combattimento F-35 per supportare le esigenze dei nuovi clienti di vendite militari straniere.
<br />
<br />
Nell'ottobre dello scorso anno, il governo belga ha selezionato l'aereo stealth F-35 preferendolo all'Eurofighter Typhoon.<br />
<br />
L'accordo da 4,55 miliardi di dollari include l'acquisto di 34 F-35 per sostituire i vecchi F-16.<br />
<br />
I Lokcheed Martin F-35 di quinta generazione offrono capacità avanzate e possono evitare il rilevamento da parte dei radar nemici.<br />
<br />
Fornisce inoltre l'interoperabilità del Belgio con la NATO e altre attività alleate.<br />
<br />
Nel frattempo, Luke AFB ha raggiunto un traguardo all'inizio di questa settimana superando 35.000 sortite con l'F-35 dall'inizio delle operazioni di volo nel 2014.<br />
<br />
Nel novembre dello scorso anno, la base ha riattivato il 308 ° Fighter Squadron come quarto squadrone equipaggiato con il cacciabombardiere stealth F-35.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fonti: comunicato USAF
<br />
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<h2 style="text-align: left;">
About Author</h2>
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</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtv5Yfe3Fg9i4Lz8ArV5UOSHWoqc5t7sgR5OxVfCaZpYrZA2EE2lf3k9OCPZ6_h3XbZw8JdNHNTPR4XoEK6wUUwgeKjuPQuYVWzIEUZk4ujDeDsTZFPSuzO5aPkQAkdK8U6b_1az1fzMVx/s1600/5749571.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1143" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtv5Yfe3Fg9i4Lz8ArV5UOSHWoqc5t7sgR5OxVfCaZpYrZA2EE2lf3k9OCPZ6_h3XbZw8JdNHNTPR4XoEK6wUUwgeKjuPQuYVWzIEUZk4ujDeDsTZFPSuzO5aPkQAkdK8U6b_1az1fzMVx/s1600/5749571.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A-10C Warthog (Foto: Senior Airman Christopher Quail)</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
Una volta implementato, il sistema audio 3D aggiungerà a quello che attualmente è solo un semplice avvertimento visivo sul pannello di controllo del cockpit un suono "direzionale" udibile nel casco del pilota.</h2>
<div>
<br /></div>
<div>
<div>
L' <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=USAf"><span style="color: orange;">US Air Force</span></a> (USAF) ha siglato un contratto con Terma North America per equipaggiare i Fairchild-Republic A-10C Thunderbolt II con audio 3D per migliorare la consapevolezza situazionale dei piloti.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il contratto, secondo a quanto appreso dal<span style="color: orange;"> <a href="https://www.terma.com/press/news-2019/terma-to-equip-us-air-force-a-10-aircraft-with-3d-audio/"><span style="color: orange;">comunicato di Terma</span></a> </span>è del valore di 60 milioni di dollari, esso coprirà secondo a quanto stabilito dal'USAF, l'acquisto di 328 sistemi audio 3D per tutti i <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Warthog"><span style="color: orange;">Warthog</span></a> attualmente in servizio; gli upgrade verranno svolti sia negli Stati Uniti tramite ditte subappaltatrici che in Danimarca entro il 28 febbraio 2024.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il nuovo sistema digital Aircraft Audio Management System (AAMS) di Terma conferirà ai velivoli una significativa consapevolezza situazionale e miglioramento dell'intelligibilità del parlato attraverso un'interfaccia uditiva più naturale e intuitiva. </div>
<div>
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
Il sistema ideato da Terma è l'unica soluzione end-to-end disponibile, che ottimizza ogni aspetto della separazione spaziale e offre quindi le migliori prestazioni disponibili. </blockquote>
Secondo a quanto dichiarato da Michael Houmann Tandrup Direttore senior, Sviluppo aziendale di Terma.<br />
<br />
In buona sostanza il sistema è in grado di fornire un avvertimento sonoro della possibile minaccia fornendo segnali audio precisi entro 15 ° sia dall'azimut che dall'elevazione della minaccia stessa.<br />
<br />
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La separazione spaziale delle radio ha dimostrato di essere un significativo miglioramento dell'intelligibilità, poiché fornisce un'interfaccia uditiva più naturale e più intuitiva per l'ascoltatore, ciò si tradurrà in un minor carico di lavoro per il pilota, una migliore consapevolezza situazionale e sopravvivenza, riduzione dell' affaticamento dell'apparato uditivo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIX_RdhOHxKtAH2YaAxy5wOxOZPD3TafxxkrJrug3rqgWteUTYOBvkEc2F4UE93aSIB_6SCD3iliVu2Wejfl5bl29gLmY0hIM9_R9BwUMKhqP2Hj8BpT7seJBuwlzOQYhPzsya8bUccdgn/s1600/intro_300.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIX_RdhOHxKtAH2YaAxy5wOxOZPD3TafxxkrJrug3rqgWteUTYOBvkEc2F4UE93aSIB_6SCD3iliVu2Wejfl5bl29gLmY0hIM9_R9BwUMKhqP2Hj8BpT7seJBuwlzOQYhPzsya8bUccdgn/s1600/intro_300.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Elaborazione Terma.</td></tr>
</tbody></table>
Si tratta comunque di un sistema già collaudato, difatti è operativo nei <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Lockheed+Martin"><span style="color: orange;">Lockheed Martin</span></a> F-16 Fighting Falcon dell'aviazione danese.<br />
<br />
Terma è la prima azienda al mondo ad avere una tecnologia 3D-Audio disponibile e messa in campo per supportare questi miglioramenti chiave.<br />
<br />
I primi studi sull'utilizzo della tecnologia in un ambiente come quello del cockpit di un velivolo operativo, hanno mostrato nei svariati test di confronto che i piloti hanno percepito la direzione di una minaccia missilistica in avvicinamento 1,5 secondi più velocemente usando il segnale 3D-Audio rispetto alla presentazione della minaccia in un display montato sui monitor della cabina di pilotaggio .<br />
<br />
Le minacce rilevabili dal sistema vanno dalle classiche "missile approach" a quelle derivanti da armi leggere financo ostacoli naturali e laser.<br />
<br />
Ci sono circa 350 A-10 nell' inventario dell' USAF, Air Force Reserve e Air National Guard attivi, anche se un numero è già stato inviato per il mothballing nel plesso di Davis-Monthan in Arizona; il contratto come detto è per 328 sistemi audio 3D, l'USAF ha comunque dichiarato che intende aggiornare tra 150 e 200 dei suoi A-10C con il nuovo sistema 3D.<br />
<br />
<br />
Fonti: Comunicati USAF e Terma.<br />
<br />
<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
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About Author</h2>
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<h4 style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" /></a><b><span style="font-size: large;">Ino Biondo</span></b></h4>
Scrive per diletto e non per professione, appassionato e cultore di storia aeronautica, dopo aver completato gli studi entra in Aeronautica Militare come A.U.C. ruolo ingegneri, ha ricoperto incarichi di responsabilità in seno allo Stormo di appartenenza. Lavora presso una nota azienda italiana del settore aerospaziale. Si occupa del settore Industria e Storia di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:inobiondo@aerostoria.com"><span style="color: orange;">inobiondo@aerostoria.com</span></a><br />
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<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-2904450002517214562019-10-26T07:01:00.000+02:002019-10-26T07:01:21.288+02:00L'USAF alla ricerca di "Adversary" per l'addestramento dei piloti.<!-- Go to www.addthis.com/dashboard to customize your tools -->
<br />
<div class="addthis_inline_share_toolbox_18mj">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCR7W4Km_O-XEXr0MsEOSlX2UnbMthLk9__VIlVFXgBI3V4NJP8Z09BKyMnHCkrNmUD5mXPe-hGo9RuhDNIOw3F1sDGidkCpYkcmr9pCUy8wHJPnzgQzJiH-eGs6TYe1ojKYHhdcFpKzs/s1600/20160614-IMG_7202-1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="1300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCR7W4Km_O-XEXr0MsEOSlX2UnbMthLk9__VIlVFXgBI3V4NJP8Z09BKyMnHCkrNmUD5mXPe-hGo9RuhDNIOw3F1sDGidkCpYkcmr9pCUy8wHJPnzgQzJiH-eGs6TYe1ojKYHhdcFpKzs/s1600/20160614-IMG_7202-1.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(Foto: Top Aces)</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
Il Department Of Defense americano assegnerà una serie di contratti del valore complessivo di 6,4 miliardi di dollari a ditte private che offriranno servizi di addestramento ai piloti dell'USAF destinati alla linea caccia.</h2>
<div>
<br /></div>
<div>
Il 18 ottobre il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato l'assegnazione di contratti a un totale di sette appaltatori civili per la fornitura di servizi di supporto aereo alla Combat Air Force.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Secondo a quanto appreso dal<span style="color: orange;"> <a href="https://www.defense.gov/Newsroom/Contracts/Contract/Article/1993010/source/GovDelivery/"><span style="color: orange;">comunicato del DOD</span></a></span>, tali contratti non supereranno la cifra programmata dal FY2020 (anno fiscale 2020) di 6,4 miliardi di dollari entro il 29 ottobre 2024.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'Air Combat Command Acquisition Management and Integration Center, ubicato presso la Base Langley-Eustis, Virginia, committente dei servizi per conto dell'US Air Force, gestirà una parte della somma finanziata (circa 15,8 milioni di dollari) per la manutenzione e la gestione delle operazioni.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il 18 agosto dell'anno scorso l'USAF aveva già emanato una RFP (Request For Proposal) a ADAIR (Adversary Air) ma alla gara d'appalto parteciparono altre aziende del settore ognuna delle quali si è aggiudicata una fetta della torta per la fornitura dei loro servizi:</div>
<div>
<ul>
<li>Air USA Inc.</li>
<li>Airborne Tactical Advantage Company LLC (ATAC).</li>
<li>Blue Air Training.</li>
<li>Coastal Defense .</li>
<li>Draken International.</li>
<li>Tactical Air Support.</li>
<li>Top Aces Corp.</li>
</ul>
</div>
<div>
<br /></div>
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<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
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<br /></div>
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<br />
<div>
<br /></div>
Questi appaltatori - molti dei quali forniscono già servizi all'Aeronautica - intraprenderanno principalmente missioni di addestramento "Adversary" aria-aria e forniranno aeromobili per l'addestramento di Joint Terminal Attack Controller (JTAC) e il supporto aereo ravvicinato (CAS).<br />
<br />
I contratti prevedono che gli appaltatori forniscano i piloti (aggressor), l'equipaggiamento di manutenzione e supporto, garantendo nel contempo che i programmi di addestramento offerti soddisfino i requisiti militari.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICpc8ExoBhqE1BCvo_V7jKTZh3rrNHShfgvbxCp6w89RP1rNXIkm-C8vdjJzmQDdL6jo2eIPLs3W_6uXaF-Qyd62NLgoFJEkDDFauSVpcN-DysiszSUNBe9jm-KEv5W2fyWxjRGbB2A0/s1600/Red_Air_002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="416" data-original-width="621" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICpc8ExoBhqE1BCvo_V7jKTZh3rrNHShfgvbxCp6w89RP1rNXIkm-C8vdjJzmQDdL6jo2eIPLs3W_6uXaF-Qyd62NLgoFJEkDDFauSVpcN-DysiszSUNBe9jm-KEv5W2fyWxjRGbB2A0/s400/Red_Air_002.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Top Aces gestisce una flotta di jet A-4N e TA-4J. <br />
(Foto: Geert Van de Put / Top Aces)</td></tr>
</tbody></table>
Il lavori saranno svolti in molte località, dalle zone desertiche fino in Alaska onde permettere la simulazione di svariati teatri operativi, l'Aeronautica estenderà i servizi contrattati in tutte le sedi del Combat Air Command.<br />
<br />
Secondo a quanto stabilito dalla RFP, l'USAF dovrà svolgere 30.000 sortite avversarie e 10.000 sortite di addestramento CAS / JTAC all'anno.<br />
<br />
Separatamente, L'Air National Guard ha aggiudicato sei contratti d'appalto nel 2018 per addestramento delle sue forze da combattimento lo scorso anno con Draken International per fornire servizi "Adversary" presso la Nellis AFB, Nevada.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZp_q1C-P3k2xcMtKeBmUfJnm3TOpB1nr4Pvg-pEt9X7RNBWTIO7_YvV0AmZHDEJcYZDyKgevpZoTojAvwfltSJQZQmRJJkDqasVZIGFIUFRoZzgCOLfMxBicwlW_1ggV-lO75UdE30o/s1600/Draken_deploys_L_159s_to_Nellis_AFB_in_support_of_USAF_Adversay_Air_contract_640_001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="640" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZp_q1C-P3k2xcMtKeBmUfJnm3TOpB1nr4Pvg-pEt9X7RNBWTIO7_YvV0AmZHDEJcYZDyKgevpZoTojAvwfltSJQZQmRJJkDqasVZIGFIUFRoZzgCOLfMxBicwlW_1ggV-lO75UdE30o/s400/Draken_deploys_L_159s_to_Nellis_AFB_in_support_of_USAF_Adversay_Air_contract_640_001.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L-159E monoposto multiruolo gestiti da Draken<br />
(Foto: José M. Ramos/Draken International)</td></tr>
</tbody></table>
Le aziende coinvolte si stanno equipaggiando con più velivoli per offrire un miglior servizio e soprattutto più realistico: attualmente Air USA gestisce una flotta di British Aerospace Hawk, Aero L-59 e Alpha Jet, la flotta si è arricchita con tre MiG-29UB biposto.<br />
<br />
ATAC - controllata Textron - ha usato una flotta di aerei A-L-39, Hawker Hunters e IAI Kfir per un po 'di tempo, ma sta introducendo il Dassault Mirage F1 , avendo acquistato 63 aerei dalla Francia.<br />
<br />
Blue Air Training è uno specialista della formazione JTAC che utilizza BAC Strikemasters e IAR-823, nonché l'A-90 Raider, un versione sviluppata dal finlandese Valmet L-90; Coastal Defense fornisce supporto aereo ravvicinato e addestramento ISR con Aero L-39 / 59.<br />
<br />
Un'altra compagnia che introduce Mirage F1 - nella versione F1M precedentemente usata dalla Spagna - è Draken International, che attualmente impiega A-4 Skyhawk, L-159 Honey Badger, MiG-21, L-39 e Denel Cheetah.<br />
<br />
Tactical Air Support offre anche capacità supersoniche coll Northrop F-5AT aggiornato , fornendo anche formazione CAS / JTAC con l'Embraer A-29 Super Tucano. Top Aces (precedentemente Discovery Air Defence Services) vola con Alpha Jets e A-4 Skyhawks, ma intende introdurre F-16A / B.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fonti: comunicato Department Of Defense, Air USA Inc., Airborne Tactical Advantage Company LLC (ATAC), Blue Air Training, Coastal Defense, Draken International, Tactical Air Support, Top Aces Corp.<br />
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<h2 style="text-align: left;">
About Author</h2>
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<a href="http://aerostoria.com/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="797" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlkFULZLq6A8_zTmPyd8vkfuNqCgAZKZydenz4qovroAMJcvs4dttItueIV9CNsQ0RBjY0p_nfiLM0mxFxYJ8hBGmjXMHOVr8wMP2r361Z32QN0soPBBbBcvJgkvaagijr0BijNWQ8Rs/s200/LOGO+PNG+SENZA+SPONDO+cornice+pivvola.png" width="200" /></a></div>
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AeroStoria</h4>
<div>
Magazine di informazione e storia aeronautica.</div>
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AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-25367509867171362222019-10-24T16:19:00.000+02:002019-10-24T16:20:00.096+02:00Un HondaJet "Elite" con allestimento Medevac.
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<div class="addthis_inline_share_toolbox_18mj"></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix9cw2E4HEyl1VoRYewZ3g_NJAHHWo98SySHhi5bhZ3fXFmKVpFQvQiPrZ3CPK3L9Kjpj0A8cjXTUx2-FMs3xFamEkU14DOqTRXo46bBlc9C5dLxDi8IZXzMTl0fV2IXlxrzm6XtMDZqY/s1600/hondajet_7dwm2818.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix9cw2E4HEyl1VoRYewZ3g_NJAHHWo98SySHhi5bhZ3fXFmKVpFQvQiPrZ3CPK3L9Kjpj0A8cjXTUx2-FMs3xFamEkU14DOqTRXo46bBlc9C5dLxDi8IZXzMTl0fV2IXlxrzm6XtMDZqY/s1600/hondajet_7dwm2818.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">HondaJet Elite (Foto:David McIntosh) </td></tr>
</tbody></table>
<h2>
E' stato presentato alla Convention NBAA svoltasi dal 22 al 24 ottobre a Las Vegas, sarà un evoluzione "utility" per il Business Jet nippo-americano.</h2>
<div>
<br /></div>
<div>
Honda Aircraft Company ha presentato il businees jet "Elite", all' European Business Aviation Convention and Exhibition (EBACE) nel 2018 a Ginevra, in Svizzera.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div>
Il velivolo è stato progettato per garantire al cliente la migliore esperienza di volo, utilizzando le avanzate tecnologie pionieristiche di Honda Aircraft, abbinate a diversi miglioramenti in termini di prestazioni e comfort. HondaJet Elite ha la maggiore economia di consumi rispetto a qualsiasi altro velivolo della sua categoria ed emette meno gas serra rispetto a jet aziendali di dimensioni simili.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
HondaJet Elite ha ereditato le innovazioni aeronautiche sviluppate da Honda Aircraft, tra cui la configurazione Over-The-Wing Engine Mount (OTWEM), fusoliera, muso e ala con Natural Laminar Flow (NLF) e fusoliera in composito. L’aereo continua a essere il più efficiente, il più silenzioso, il più veloce e a raggiungere le maggiori altezze nonché le maggiori distanze della sua categoria.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYysQqG-UqSlYH0thF2QcYd7JxeCFW_cYRQbkzlraIGd2PN-_Yu3nPEgAidgbWY0UvF_mU2MJCQzXYOjuMZQ5fSS9-akEmcIGFErqv7TIJld1AELMCzQszCMBkqV8_hoOibJlTUayf7e0/s1600/Ruby_Red_Blast_Fence.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1011" data-original-width="1600" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYysQqG-UqSlYH0thF2QcYd7JxeCFW_cYRQbkzlraIGd2PN-_Yu3nPEgAidgbWY0UvF_mU2MJCQzXYOjuMZQ5fSS9-akEmcIGFErqv7TIJld1AELMCzQszCMBkqV8_hoOibJlTUayf7e0/s400/Ruby_Red_Blast_Fence.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto: Honda Jet</td></tr>
</tbody></table>
<div>
La nuova configurazione Medevac (Medical Evacuation) verrà installata sui velivoli dall'operatore di charter hawaiano Wing Spirit, che quest'anno ha acquistato 15 Elite, lo ha annunciato il presidente e CEO della Honda Aircraft Michimasa Fujino in occasione della convention NBAA-BACE '19 (National Business Aviation Association - Business Aviation Convention & Exhibition 2019 di Las Vegas).</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Questa attività riflette il crescente successo del jet in tutto il mondo, ha detto Fujino, con circa 140 velivoli attualmente in funzione a livello globale, la flotta ha accumulato oltre 40.000 ore di volo e vanta un'affidabilità di spedizione del 99,7 percento.</div>
<div>
<br /></div>
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<br />
<div>
<br /></div>
Transport Canada ha certificato la HondaJet all'inizio di quest'anno e sono seguite quattro consegne a clienti canadesi.<br />
<br />
Nel frattempo, la prima consegna in Giappone, un paese con scarsa attività di aviazione commerciale, è avvenuta lo scorso anno e in Cina che ha rilasciato la certificazione ad agosto, sono previste vendite globali in crescita. <br />
<br />
Prodotto nella sede centrale Honda di Greensboro, nella Carolina del Nord, l'azienda nipponica sta costruendo un nuovo impianto per la produzione di ali, il cui costo di 15,5 milioni di dollari porta l'investimento totale della società negli Stati Uniti a oltre 245 milioni di dollari.<br />
<br />
Honda Aircraft Company ha stabilito una rete mondiale di concessionari e rivenditori autorizzati per fornire un servizio e un supporto esclusivi rivolti ai clienti HondaJet, la rete autorizzata HondaJet si estende su territori in Nord America, America Latina, Europa e Asia.<br />
<br />
<br />
<br />
Fonti: <a href="https://www.hondajet.com/news/article?articleType=pressrelease&categoryType=bbd39049-84b4-4592-bbf0-2a5d46a92d55"><span style="color: orange;">comunicato Honda Aircraft Company</span></a>.
<br />
<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
<h2>
About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLxNITMRCkNrtEmKA2PniKk5NChzvlgKC-7GE6Xqx9Tj-KFlhD0LYOR4c_0lrpTeaMhvB7jbcVIVVMJpoMf7u_on_iNjicgWUi586ed15Y5qkUfv7GKPIxeHN6rVsTtEXeWFWOjxCY8A/s1600/Untitled+design+%25282%2529.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLxNITMRCkNrtEmKA2PniKk5NChzvlgKC-7GE6Xqx9Tj-KFlhD0LYOR4c_0lrpTeaMhvB7jbcVIVVMJpoMf7u_on_iNjicgWUi586ed15Y5qkUfv7GKPIxeHN6rVsTtEXeWFWOjxCY8A/s1600/Untitled+design+%25282%2529.png" /></a></div>
<h4 style="text-align: left;">
<b><span style="font-size: large;">Mauro Velardi</span></b></h4>
Appassionato di aviazione generale e pilota di ultraleggeri, dopo il Diploma all'Istituto Tecnico Aeronautico si arruola come VFP (Volontario in Ferma di leva Prolungata) nella Folgore. E' stato in Somalia e Kosovo. Lavora come addetto alla manutenzione motori presso una nota Compagnia aerea internazionale. Cura il settore Airline di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:maurovelardi@aerostoria.com"><span style="color: #ff9900;">maurovelardi@aerostoria.com</span></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-61740904113264848022019-10-23T15:17:00.000+02:002019-10-23T15:29:08.178+02:00Euro DASS svela i nuovi sistemi di difesa per gli Eurofighter Typhoon del futuro.<!-- Go to www.addthis.com/dashboard to customize your tools -->
<br />
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</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXi9qadkq6Lyq2sgY0CQ8RXGTjfGu2iD62mS10TFJJMv5NeLpdI159H2i6eL9QC62fOtZ0GWXVnZNrCQF-Ehxeon1jJQY-tAQGA7JxSQGsmMNbPP7S9wBCo3asfyvmlBN7BTKlOG9eLqFY/s1600/praetorian_evolution-c-eurodass.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="608" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXi9qadkq6Lyq2sgY0CQ8RXGTjfGu2iD62mS10TFJJMv5NeLpdI159H2i6eL9QC62fOtZ0GWXVnZNrCQF-Ehxeon1jJQY-tAQGA7JxSQGsmMNbPP7S9wBCo3asfyvmlBN7BTKlOG9eLqFY/s1600/praetorian_evolution-c-eurodass.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> © Euro DASS</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
Si chiama Praetorian Evolution il nuovo sistema DASS concepito per il Typhoon del futuro, un "concept" del consorzio di eccellenze per l'autodifesa del caccia europeo.</h2>
<br />
Euro DASS (Defensive Aids Subsystem Suite) il consorzio formato da <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=Leonardo"><span style="color: orange;">Leonardo</span></a>, Elettronica, Indra e Hensoldt, formatosi per lo sviluppo del sistema di autodifesa per gli Eurofighter, ha annunciato lo sviluppo - per adesso sotto forma di "concept" - di un nuovo sistema denominato DASS Praetorian Evolution.<br />
<br />
Il concept è stato presentato il 21 ottobre in occasione della conferenza EuroDASS Future Capability che ha riunito le forze aeree che utilizzano i cacciabombardieri Typhoon alla quale hanno partecipato personalità di spicco dell’industria del settore e militari di Regno Unito, Italia, Germania e Spagna.<br />
<br />
Attualmente tutti i Typhoon implementano un sistema DASS Pretorian che li protegge da tutte le minacce IR (infrarossi) a ricerca termica e radar-guidate oltre a fornire sensori integrati e apparecchiature di disturbo, inganno e “situational awareness”.<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
Il sistema ha protetto gli equipaggi e i loro velivoli per oltre due decadi, soprattutto nelle operazioni in Libia e Siria.<br />
<br />
Tuttavia, la posizione tradizionale della superiorità aerea del Typhoon potrebbe essere minacciata in futuro dalla rapida evoluzione delle minacce aeree e di superficie come i Sistemi di difesa aerea integrata (IADS).<br />
<br />
Il cosiddetto concetto di evoluzione del Praetorian è stato concepito come la prossima iterazione del sistema DASS che proteggerà il caccia negli anni a venire, includendo sistemi integrati che conferiranno all'attuale piattaforma, capacità che vanno oltre il ruolo di un DASS tradizionale: esso permetterà la capacità di svolgere operazioni di guerra elettronica multipiattaforma, intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR).
<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw0K3lnVC3JWZp9BAy6TpnrIjGGSfXD5xteZEb7oIaN8nXRznquHPbRc9JhyofDd4oT3_C6oNwcudNX-UB4u9pO3MdegISTtsv9Sk19mo7jh0o7ZtObHvSkc4rcV0BAdBbGmcFj_GshWg/s1600/Gli+Eurofighter+della+TFA+4TH+WING+pronti+per+il+decollo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw0K3lnVC3JWZp9BAy6TpnrIjGGSfXD5xteZEb7oIaN8nXRznquHPbRc9JhyofDd4oT3_C6oNwcudNX-UB4u9pO3MdegISTtsv9Sk19mo7jh0o7ZtObHvSkc4rcV0BAdBbGmcFj_GshWg/s1600/Gli+Eurofighter+della+TFA+4TH+WING+pronti+per+il+decollo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli Eurifighter del 37° Stormo durante l'operazione Black Shield in Romania (foto: Aeronautica Militare)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
La sua architettura interamente digitale, consentirà aggiornamenti del sistema più facili, a costi decisamente contenuti.<br />
<br />
Il futuro del Typhoon in buona sostanza è già stato delineato, lo studio DASS Praetorian Evolution fa parte di un più ampio sforzo LTE ( Long-Term Evolution) che il consorzio Eurofighter sta compiendo per il caccia europeo, esplorando i miglioramenti tecnologici necessari per le armi e i sistemi di propulsione dell'aeromobile per garantire che il Tifone sia "a prova di futuro" perfettamente in grado di interagire con piattaforme più evolute in un ambiente ostile a sua volta in continua evoluzione.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fonte: comunicato EuroDASS<br />
<br />
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About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<h4 style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj61BTw5rriMX3ktGl4928sVc4_BIufqJnUrLu3720EtjaIb7f2j2HqsZbnwtK52WcOjw3xf6DtqJsqevDDFouUH8camtX_ob8yCgtCy_jrqJ0Ka3ag-oU1BHfsXSnCeLnn7aufbd9J73U/s1600/1175322_10200349199123127_1208398881_n.jpg" /></a><span style="font-size: large; font-weight: normal;">Ino Biondo</span></h4>
Scrive per diletto e non per professione, appassionato e cultore di storia aeronautica, dopo aver completato gli studi entra in Aeronautica Militare come A.U.C. ruolo ingegneri, ha ricoperto incarichi di responsabilità in seno allo Stormo di appartenenza.<br />
Lavora presso una nota azienda italiana del settore aerospaziale.<br />
Contatti: <a href="mailto:inobiondo@aerostoria.com"><span style="color: orange;">inobiondo@aerostoria.com</span></a><br />
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<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-76795864578467889742019-10-22T20:33:00.001+02:002019-10-22T20:33:46.161+02:00Gulfstream svela il nuovo business jet G700.<!-- Go to www.addthis.com/dashboard to customize your tools -->
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8lP6J4WJASlj0Qd8nIagnEn698J7_2l6aXsyvoH7s8-coEfi_bLxEb479NIBgnyTQdJAyrf4cOpwVxI0fA9-1lp6NxzD3T0ZPJrJCL3UjxLd-1e1bKgmilJVdnhsSNzpduUyBRbquRmY/s1600/Gulfstream+Introduces+The+All-New+Gulfstream+G700.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8lP6J4WJASlj0Qd8nIagnEn698J7_2l6aXsyvoH7s8-coEfi_bLxEb479NIBgnyTQdJAyrf4cOpwVxI0fA9-1lp6NxzD3T0ZPJrJCL3UjxLd-1e1bKgmilJVdnhsSNzpduUyBRbquRmY/s1600/Gulfstream+Introduces+The+All-New+Gulfstream+G700.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il nuovo G700 ( © Gulfstream)</td></tr>
</tbody></table>
<h2>
Gulfstream ha annunciato il G700 alla vigilia della Convention & Exhibition del National Business Aviation Association 2019 a Las Vegas.</h2>
<div>
<br /></div>
<div>
<span style="color: orange;"><a href="https://www.gulfstream.com/"><span style="color: orange;">Gulfstream Aerospace Corp</span></a>.</span>,controllata di<a href="https://www.gd.com/"> <span style="color: orange;">General Dynamics</span></a> , ha presentato ieri alla convention di Las Vegas <a href="https://nbaa.org/events/2019-business-aviation-convention-exhibition/">NBAA</a> il modello di punta della casa di Savannah, Georgia.</div>
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<br /></div>
<div>
Il G700, secondo a quanto dichiarato da Mark Burns presidente di Gulftream durante la presentazione, è l'aereo più spazioso e dalle prestazioni migliori nel settore dei business jet.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
"Gulfstream G700 prende gli elementi migliori dai nostri prodotti più innovativi e li unisce a progressi all'avanguardia per creare un nuovissimo velivolo a tecnologia avanzata che ridefinisce la sicurezza, il comfort e l'autonomia a velocità". Questo annuncio è la più grande novità nella storia dell'aviazione commerciale ed è il risultato degli investimenti effettuati da General Dynamics per sviluppare la tecnologia Gulfstream per i prodotti Gulfstream. Grazie ai nostri quasi 18.000 dipendenti in tutto il mondo, il G700 continua una lunga tradizione Gulfstream: alzare l'asticella per noi stessi e per il settore. "</blockquote>
<div>
Ha affermato Burns.</div>
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<br />
<div>
Sebbene propagandato come un aereo tutto nuovo, il G700 fly-by-wire è in realtà un derivato allungato di circa 4 metri del G650, con il quale condivide anche lo stesso muso e ala. </div>
<div>
<br /></div>
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La cabina di pilotaggio è anch'essa simile a quella del G500 / 600, tra cui le sidesticks a controllo attivo, mentre introduce una coda ridisegnata con un'altezza inferiore per un accesso più facile agli hangar, alette "swoopy" e i nuovi mortori <a href="https://www.aerostoria.com/search?q=+Rolls-Royce"><span style="color: orange;">Rolls-Royce</span></a> P 700 (Pearl).</div>
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<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEX9-UgxCicHQJ2WYEMv87xzYBkXC6le6XBdNVtnNcl1h6leUXwoYy4-R117BOvxpaYBdXA0_6tAm8hXxfGt0oCrWFhtClN0yQVNpIw_zXrYqrbpufw4zktacduwIM_muOuw1OFmLOG8/s1600/Gulfstream+G700+Ultragalley.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEX9-UgxCicHQJ2WYEMv87xzYBkXC6le6XBdNVtnNcl1h6leUXwoYy4-R117BOvxpaYBdXA0_6tAm8hXxfGt0oCrWFhtClN0yQVNpIw_zXrYqrbpufw4zktacduwIM_muOuw1OFmLOG8/s320/Gulfstream+G700+Ultragalley.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cabina del G700 (foto: Gulfstream)</td></tr>
</tbody></table>
<div>
Il mokup della cabina del Gulfstream G700 mostra quali siano gli accorgimenti sui quali la casa ha puntato: spazio, comfort e lusso.<br />
<br />
La luminosità interna permea il G700, grazie all'inserimento di grandi finestre ovali di giorno e al sistema di illuminazione ad alta definizione di notte.<br />
<br />
Il sistema di illuminazione standard del G700 ha sei LED per pollice, mentre un sistema ultra-HD opzionale vanta 12 LED per pollice.<br />
<br />
La prima sezione del mockup include un bagno in avanti; deposito; divano a tre posti (area di sosta equipaggio opzionale); e una cucina "ultra-grande" completa di un piano di lavoro di 10 piedi (3,048 metri), ampio frigorifero, forno a microonde, forno tradizionale e ampio spazio per stoviglie, cibo e bevande.<br />
<br />
Sempre per quanto concerne il comfort i sedili sono stati completamente ridisegnati, essi sono completamente articolati e berthable disponibili in svariati tessuti e altrettante finiture.<br />
<br />
L'area di intrattenimento e arredata con un divano a tre posti, una TV a schermo piatto 4K da 40 pollici pop-up e un sistema audio 3D coinvolgente che trasforma i pannelli laterali stessi in altoparlanti. Gulfstream ha collaborato con Bongiovi al sistema audio, che utilizza trasduttori fissati sul retro del pannello a parete della cabina e consente quindi al pannello stesso di diventare l'altoparlante.<br />
<br />
La zona pranzo è munita di un tavolo ampio modulabile quast'ultimo funge anche da ricarica per gli smartphone: basta posare semplicemente su di esso il device e si attiva una ricarica wi-fi.<br />
<br />
Per quanto concerne i motori, la potenza del G700 proviene da due turbofan Earl 700 Rolls-Royce P da 18.250 libbre di spinta . Rispetto al BR725 del G650 / 650ER, il nuovo modello fornisce l'8 percento in più di spinta mentre brucia il 3,5 percento in meno di carburante, oltre a pesare di meno. Il Pearl 700 soddisferà o supererà gli standard di rumore Stage 5 e si prevede che le emissioni di protossido di azoto siano inferiori del 35% al CAEP / 6.<br />
<br />
Le nuove funzionalità all'interno del motore includono una ventola blisk, un compressore assiale ad alta pressione a 10 stadi e uno scarico di ventilazione del cambio migliorato. Safran-Aircelle sta fornendo la nuova gondola per il P earl 700 .<br />
<br />
Secondo sempre a quanto dichiarato, la potenza massima del G700 è di 7.500 nm a una normale velocità di crociera di Mach 0,85 o di 6.400 nm a Mach 0,90 di crociera ad alta velocità, Come il G650 / 650ER e G500 / 600, il G700 ha una velocità massima di Mach 0.925.<br />
<br />
Il Twinjet può volare senza sosta da TEB (aeroporto di Teterboro, New Jersey) a Pechino, Tokyo, tutto il Sud America, Nairobi e Delhi a Mach 0,85.<br />
<br />
La certificazione è prevista per il 2022, con l'entrata del servizio a seguire immediatamente.<br />
<br />
<br />
<br />
fonte: comunicato stampa Gulfstream<br />
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About Author</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLxNITMRCkNrtEmKA2PniKk5NChzvlgKC-7GE6Xqx9Tj-KFlhD0LYOR4c_0lrpTeaMhvB7jbcVIVVMJpoMf7u_on_iNjicgWUi586ed15Y5qkUfv7GKPIxeHN6rVsTtEXeWFWOjxCY8A/s1600/Untitled+design+%25282%2529.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="112" data-original-width="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLxNITMRCkNrtEmKA2PniKk5NChzvlgKC-7GE6Xqx9Tj-KFlhD0LYOR4c_0lrpTeaMhvB7jbcVIVVMJpoMf7u_on_iNjicgWUi586ed15Y5qkUfv7GKPIxeHN6rVsTtEXeWFWOjxCY8A/s1600/Untitled+design+%25282%2529.png" /></a></div>
<h4 style="text-align: left;">
<b><span style="font-size: large;">Mauro Velardi</span></b></h4>
Appassionato di aviazione generale e pilota di ultraleggeri, dopo il Diploma all'Istituto Tecnico Aeronautico si arruola come VFP (Volontario in Ferma di leva Prolungata) nella Folgore. E' stato in Somalia e Kosovo. Lavora come addetto alla manutenzione motori presso una nota Compagnia aerea internazionale. Cura il settore Airline di AeroStoria.<br />
Contatti: <a href="mailto:maurovelardi@aerostoria.com"><span style="color: #ff9900;">maurovelardi@aerostoria.com</span></a><br />
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<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-84654233751932943482019-09-28T20:21:00.001+02:002019-09-29T19:55:04.999+02:00Islanda: al via l'operazione NATO "Northern Lightning" (video Stato Maggiore Difesa)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<h2>Condividi</h2>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHD9IRA9U4jWpxroZMJXJc8KT1jPuMuXQZNfxVfdTI9VfP635cq-3NLcda-799FYwc32U9myOtlGjXWUWq-NEb9IA0SKGJcvyDuGIZ3GXvmhLy_iMJnJ_42bcf793n8O3vApxA0e1mqS4/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1069" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHD9IRA9U4jWpxroZMJXJc8KT1jPuMuXQZNfxVfdTI9VfP635cq-3NLcda-799FYwc32U9myOtlGjXWUWq-NEb9IA0SKGJcvyDuGIZ3GXvmhLy_iMJnJ_42bcf793n8O3vApxA0e1mqS4/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%25287%2529.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un F-35 del 32° Stormo (foto.Aeronautica Militare)</td></tr>
</tbody></table>
<h2 style="text-align: left;">
I velivoli F-35 italiani assicureranno la difesa dello spazio aereo NATO in Islanda.</h2>
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<br /></div>
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Con un Alzabandiera solenne nell’aeroporto militare di Keflavik in Islanda, è iniziata ufficialmente l’operazione NATO di Interim Air Policing denominata Northern Ligtning.</div>
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Per la prima volta un caccia di quinta generazione sarà impiegato in una missione di Air Policing, dando all’Italia il privilegio di essere il primo paese dell’Alleanza ad impiegare in un’operazione NATO il velivolo F-35.</div>
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<br /></div>
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Saranno infatti sei i caccia F-35, provenienti dal 32° Stormo di Amendola, che avranno il compito di preservare l’integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma.</div>
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<br /></div>
<div>
Gli assetti dell’Aeronautica Militare pertanto assicureranno la sorveglianza dello spazio aereo islandese per circa tre settimane, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con il personale della Icelandic Coast Guard.</div>
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La Task Force Air (TFA) 32nd Wing, costituita sulla Base aerea di Keflavik (ISL) sarà alle dirette dipendenze del Comando Operativo di vertice Interforze (C.O.I.) e sarà costituita, oltre che dal Task Group Lightning, anche da personale tecnico e logistico e da un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico. Questi, in coordinamento con la Coast Guard Islandese, assicureranno le funzioni proprie della difesa aerea, dalla sorveglianza e identificazione al controllo degli intercettori nell’Area di Responsabilità (AOR - Area of Responsability) oltre ai collegamenti con il CAOC (Combined Air Operation Center) di Udem.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per garantire la necessaria cornice di sicurezza sarà inoltre impiegato un team costituito da personale del 16° Stormo “Fucilieri dell’Aria” dell’Aeronautica Militare di Martina Franca (TA), che sarà coadiuvato da personale “Force Protection” del 32° Stormo.</div>
<div>
<br /></div>
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Importante il contributo fornito da altri reparti della Forza Armata che hanno garantito il rischieramento della TFA. La 46^ Brigata Aerea di Pisa ed il 14° Stormo di Pratica di Mare, grazie all’utilizzo dei vettori C-130J e KC 767, hanno effettuato il trasporto di personale e materiale, garantendo inoltre il rifornimento in volo ai velivoli F-35 ed il 41° Stormo di Sigonella che con il pattugliatore P-72 ha effettuato l’importante compito di SAR (Search And Rescue) oceanico assicurando la prevista cornice di sicurezza nella traversata verso l’Islanda.</div>
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<br /></div>
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Come in ogni rischieramento, inoltre, il personale dei reparti dipendenti dalla 3ª Divisione del Comando Logistico, è intervenuto approntando le attrezzature necessarie per coprire e organizzare l’ampio e fondamentale settore delle telecomunicazioni e dell’assistenza al volo.</div>
<div>
<br /></div>
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L'Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all'Interim Air Policing in Albania a partire dal 2009, in Slovenia dal 2004, in Montenegro dal 2018, mentre è già stata impegnata in Islanda per quattro volte a partire dal 2013.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell'integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri. L'attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all'integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il così detto scramble.</div>
<div>
L'AP è svolta nell'ambito dell'area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation - ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).<br />
<br />
<h4 style="text-align: center;">
I MEZZI IMPIEGATI NELLA MISSIONE (foto: Aeronautica Militare)</h4>
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<td><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAN3MlKQyc11zPRaAlBrBl1uLk-vAI1PZ7orXyTDYf9E9U24B4ZREOT6ANFX8BTY-XBhtgElJsGPViGqcTmTYXiU-6uPENGLh_9LP02ECoEiYVd5BBF4fw5DUEYmsAw-PMmqv2UL0co8c/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%252811%2529+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1069" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAN3MlKQyc11zPRaAlBrBl1uLk-vAI1PZ7orXyTDYf9E9U24B4ZREOT6ANFX8BTY-XBhtgElJsGPViGqcTmTYXiU-6uPENGLh_9LP02ECoEiYVd5BBF4fw5DUEYmsAw-PMmqv2UL0co8c/s320/Islanda+-+Northern+Lightning+%252811%2529+%25281%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">C-130J</td></tr>
</tbody></table>
</td>
<td><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCzmQEjU_t0aN0qGostrTxMJ3anv9tkJ5CQ3YfrQJuj-yXaSq-RCqJo9qGLGBbMHdhwx3iw-XDmmcIuoE1bqnZjCJebxiw6GNb1sKqhFBvwZNtLABS0IqvaGpLsI1osncp6ffN68fC04Q/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1069" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCzmQEjU_t0aN0qGostrTxMJ3anv9tkJ5CQ3YfrQJuj-yXaSq-RCqJo9qGLGBbMHdhwx3iw-XDmmcIuoE1bqnZjCJebxiw6GNb1sKqhFBvwZNtLABS0IqvaGpLsI1osncp6ffN68fC04Q/s320/Islanda+-+Northern+Lightning+%252810%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">KC 767</td></tr>
</tbody></table>
</td>
</tr>
<tr><td><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZERhAcLHWc-e_37peKWE6rgXBqnwt8Eg81oKU2qGMRfSIL5w1kbpsK-4fLXgbjJ8nUve7jC0WKOrx8iJzAkUSab-eMnv03MRhShO7qSYMNLT1i-Rd3Bbiobl2eI0doAFlsx4Ehqz1mGE/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1069" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZERhAcLHWc-e_37peKWE6rgXBqnwt8Eg81oKU2qGMRfSIL5w1kbpsK-4fLXgbjJ8nUve7jC0WKOrx8iJzAkUSab-eMnv03MRhShO7qSYMNLT1i-Rd3Bbiobl2eI0doAFlsx4Ehqz1mGE/s320/Islanda+-+Northern+Lightning+%25288%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">F-35 Lightning II </td></tr>
</tbody></table>
</td>
<td><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsLPkYwdqFYg2DFeo8KdB0p3Rx2q3F0GUFuhp6zFPW-46T94T1dy5GAbTH2kzB3n62x1Iv_vkgbtCLLJOBEvWMj6LLMOIMgyG3Ib-PnqhEyrvrIl5CENgTG9rpKDGjUOtEn2dDq1lKjV8/s1600/Islanda+-+Northern+Lightning+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsLPkYwdqFYg2DFeo8KdB0p3Rx2q3F0GUFuhp6zFPW-46T94T1dy5GAbTH2kzB3n62x1Iv_vkgbtCLLJOBEvWMj6LLMOIMgyG3Ib-PnqhEyrvrIl5CENgTG9rpKDGjUOtEn2dDq1lKjV8/s320/Islanda+-+Northern+Lightning+%25289%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">pattugliatore P-72 </td></tr>
</tbody></table>
</td>
</tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody>
</table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<br /></div>
<h4 style="text-align: center;">
VIDEO DELLO STATO MAGGIORE DIFESA</h4>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay" allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.dailymotion.com/embed/video/x7lvfkj" width="480"></iframe>
</div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: left;">
<b>Fonte </b>Stato Maggiore Difesa</div>
<div>
<b>Autore</b> Maggiore Andrea Colotti</div>
<div>
<b>Articolo pubblicato il 27 SETTEMBRE 2019 sul <a href="http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/Pagine/IslandaNorthernLightning.aspx"><span style="color: orange;">sito ufficiale dell'Aeronautica Militare</span>.</a></b><br />
<br /></div>
</div>
AeroStoriahttp://www.blogger.com/profile/05855348102253829194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8372749921914498175.post-8378955026627954482019-09-28T09:44:00.003+02:002019-09-28T10:05:00.721+02:00L'USAF approva la produzione iniziale del nuovo Sikorsky HH-60W.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk5Vs_JXYe_X9JZ7bwoYvWrAM7G-AqDf98YJqNTeetDeWSlxb_IaYdl27Z8Rqx_FN9JyIJ5zEciQzwo9b-GmL5fTzKU5XC8ROWeJCj4qaHAGm512XDg4TbH5INeHgQxSYV2Aw4Fav34-8/s1600/48043962916_f94eac704f_k.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1022" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk5Vs_JXYe_X9JZ7bwoYvWrAM7G-AqDf98YJqNTeetDeWSlxb_IaYdl27Z8Rqx_FN9JyIJ5zEciQzwo9b-GmL5fTzKU5XC8ROWeJCj4qaHAGm512XDg4TbH5INeHgQxSYV2Aw4Fav34-8/s1600/48043962916_f94eac704f_k.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">Il Sikorsky HH-60W ripreso durante il primo volo di collaudo il 17 maggio 2019 (foto: Lokheed Martin)</span></td></tr>
</tbody></table>
<h2 style="text-align: left;">
Sarà l'elicottero Combat SAR delle forze armate americane, dopo mesi di prove viene finalmente avviata la produzione in serie.</h2>
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A seguito di numerosi test condotti su quattro velivoli di prova assemblati presso il <a href="https://www.aerostoria.com/search/label/Sikorsky?&max-results=6">Sikorsky</a> Development Flight Center di West Palm Beach, in Florida, negli Stati Uniti, l'USAF in un comunicato stampa annuncia l'avvio della produzione in piccole quantità (Low rate initial production - LRIP).</div>
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<br /></div>
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Le prove di rilevamento delle prestazioni e del carico di volo, i test per rilevare l'inviluppo delle prestazioni per un totale di 70 ore di volo sono state brillantemente superate dichiara <span style="color: orange;"><a href="https://www.aerostoria.com/search/label/Sikorsky?&max-results=6"><span style="color: orange;">Sikorsky</span></a> </span> (controllata <a href="https://www.aerostoria.com/search/label/Lockheed%20Martin?&max-results=66"><span style="color: orange;">Lokheed Martin</span></a>), gettando le basi per una produzione iniziale.</div>
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Il <a href="https://www.aerostoria.com/2019/07/sikorsky-svela-nuovi-dettagli-sullhh-60w.html"><span style="color: orange;">Sikorsky HH-60W CRH</span></a> è derivato dal "Black Hawk" vero e proprio factotum dell'U.S. Army, la versione "CRH" ossia "Combat Rescue Helicopter" sarà in grado di condurre operazioni di ricerca e salvataggio in ambiente ostile e in condizioni critiche, di recupero e trasporto del personale per tutti i servizi militari statunitensi.</div>
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<br />
Cinque velivoli CRH sono attualmente in produzione presso lo stabilimento Sikorsky di Stratford, l'USAF intende acquisire 113 nuovi elicotteri per sostituire il Sikorsky HH-60G Pave Hawks.<br />
<br />
Il CRH è dotato di un nuovo sistema di alimentazione è stata raddoppiata la capacità del serbatoio interno per consentire una maggiore autonomia, con una suite avionica di ultima generazione.<br />
<br />
<br />
<br />
fonte: Sikorsky/Lokheed Martin.<br />
<br /></div>
<hr align="left" color="#FF9900" noshade="" size="1" width="100%?" />
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About Author</h2>
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<div style="text-align: left;">
<a href="http://aerostoria.com/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="797" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlkFULZLq6A8_zTmPyd8vkfuNqCgAZKZydenz4qovroAMJcvs4dttItueIV9CNsQ0RBjY0p_nfiLM0mxFxYJ8hBGmjXMHOVr8wMP2r361Z32QN0soPBBbBcvJgkvaagijr0BijNWQ8Rs/s200/LOGO+PNG+SENZA+SPONDO+cornice+pivvola.png" width="200" /></a></div>
<h4 style="text-align: left;">
</h4>
<h4 style="text-align: left;">
AeroStoria</h4>
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Magazine di informazione e storia aeronautica.</div>
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Contatti: <a href="mailto:info@aerostoria.com"><span style="color: #ff9900;">info@aerostoria.com</span></a></div>
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