Lo schianto dell'F-35A giapponese, forse disorientamento del pilota



La Forza di autodifesa della Japan Air Force (JASDF) ritiene che il disorientamento del pilota abbia provocato l'incidente del Lockheed Martin F-35A il 9 aprile.

│IL FATTO

Martedì 9 aprile 2019 un F-35A Lighning II (versione ad atterraggio e decollo convenzionale) 28 minuti dopo essere decollato dalla base aerea di Misawa, nella prefettura settentrionale di Aomori, in Giappone, fa perdere le sue tracce.
L’aereo stava conducendo un’esercitazione insieme ad altri tre F-35 quando è scomparso dai radar , ha rivelato il ministro della Difesa giapponese, Takeshi Iwaya.
Il pilota, attualmente disperso, aveva all’attivo 3.200 ore di volo ma solo 60 sull’F-35 e non aveva segnalato problemi.
L’aereo si era schiantato in acque la cui profondità raggiunge circa 1.500 metri (4.920 piedi), rendendo difficile il recupero, in particolare del suo registratore di volo o della scatola nera.
Due giorni dopo l’incidente una parte della coda dell’aereo è stata trovata grazie all’ausilio dell' esercito americano.

In una conferenza stampa del 21 maggio, Iwaya ha affermato che gli investigatori si affidano ai dati ricevuti tramite il Multifunction Advanced Data Link dell'aereo e alle tracce radar terrestri per analizzare l'incidente.
Il 7 giugno i media giapponesi hanno annunciato il ritrovamento del corpo del pilota e alcune parti dell'aereo compreso il registratore di volo anche se molto danneggiato, secondo i dati registrati il volo procedeva senza problemi, non sono presenti richieste di emergenza o qualche tentativo di espulsione per avaria, ciò ha permesso di formulare una prima possibile ipotesi ossia "errore umano" causato da un disorientamento spaziale.

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