di INO BIONDO & GIOVANNI GROSSI (Parte tecnica)

La Messerschmitt già aveva pronto un prototipo dal disegno avveniristico considerando gli anni di cui noi stiamo trattando, ma montava ancora un motore a pistoni Junkers Jumo 210 (FOTO) affidabile e abbastanza veloce, ma non abbastanza per sodisfare le aspettative del Reich.

Fu la BMW che produsse i propulsori a getto nel 1942, dopo averli collaudati e li propose alla Messerschimitt, modificando il prototipo ad elica vennero costruite due gondole sotto le ali dove poter alloggiare i motori, e nel 1942 venne fatto il primo collaudo, ma la rottura di un compressore costrinse l'aereo ad un atterraggio di fortuna. Il progetto di montare il BMW venne del tutto accantonato ma fu la base su cui studiare possibili alternative.
Finalmente nel luglio 1943 arrivarono i motori della Junkers, due Jumo 004(FOTO), e il prototipo di sviluppo fu dotato di un carrello d'atterraggio a triciclo anteriore. Il collaudo fu un successo totale. Adolf Galland (Asso della Luftwaffe), quando vi intraprese un volo di prova, lo descrisse come "se fosse stato spinto da un angelo".

Adolf Hitler è spesso indicato come il responsabile dell'entrata in servizio ritardata (nel 1944 inoltrato) del Me 262, a causa della sua decisione di impiegare l'aereo principalmente nel ruolo di Schnellbomber (bombardiere veloce) piuttosto che in quello di caccia. In realtà, il Me 262 raggiunse tardi i reparti per le difficoltà incontrate nel produrre su larga scala i nuovissimi motori a getto che lo potenziavano. Anche quando le turbine Junkers Jumo 004 cominciarono finalmente ad uscire dalle catene di montaggio, le consegne erano irregolari, permettendo la consegna di 28 Me 262 nel giugno 1944, 59 in luglio e solo 20 in agosto. Alla fine la Luftwaffe ricevette solo 1.433 Me 262, ma di questi solo 300 furono impiegati in azione, gli altri furono perduti sulle linee di montaggio o durante i trasferimenti verso le unità cui erano assegnati. Il Me 262 aveva i suoi difetti, oltre all'inaffidabilità del propulsore e alla fragilità del carrello di atterraggio, il cannone MK 108 si inceppava spesso. Malgrado ciò il jet della Messerschmitt era facile da pilotare.
La sua entrata in servizio ridiede speranza agli esausti piloti tedeschi. Come sottolineò uno degli "assi" della Luftwaffe sopravvissuti, il Me 262 era come una "assicurazione sulla vita", in quanto dava loro una tenue speranza di sopravvivere, nei cieli ormai dominati dagli aerei degli Alleati.

La versione da bombardamento poteva trasportare 500 kg di bombe, due Sc 250 da 250 kg oppure una SC 500 da 500. Spesso venivano montati solo 2 cannoni, per un totale di 250 kg in meno.
Quando finalmente venne accordata l'autorizzazione all'uso come caccia, l'aereo aveva ancora molti problemi da risolvere, sia come tattica che come tecnica. La mancanza di piloti addestrati era un altro grave problema. Quando possibile vennero impiegati i piloti dei bombardieri perché l'aereo aveva la necessità di una costante e precisa regolazione, tutt'altro che istintiva nella condotta in volo. Non bisognava mai tentare manovre acrobatiche o esagerare con la manetta.

Per ottenere risultati ancora migliori, i cacciatori alleati iniziarono a pattugliare gli aeroporti tedeschi sorprendendo spesso i piloti nemici in atterraggio e soprattutto in decollo. I tedeschi cercarono di opporsi destinando reparti di Fw-190 e addirittura di Ta-152 alla difesa a bassa quota dei jet in atterraggio, ma questo non evitò dolorose perdite, come quella dell'asso Walter Nowotny.
L'unico pilota alleato ad aver distrutto più di un Me 262 fu Drew B. Urban. Anche il famoso asso Chuck Yeager ne abbatté uno. Entrambi volavano con i P-51. Un abbattimento di un Me 262 fu rivendicato dall'asso russo Ivan Kozhedub, su Lavochkin 7. Furono costruite ben tre versioni:
da caccia, soprannominata Schwalbe, rondine;. bombardiere soprannominata Sturmvogel, uccello delle tempeste;. Nachtjäger, versione biposto da caccia notturna, costruito in pochi esemplari negli ultimi mesi del conflitto.
I motori successivamente vennero potenziati per enderli più affidabili e ridurre le vibrazioni soprattutto in salita, assunsero la denominazione Junkers Jumo 004 B-1 da 900 kg di spinta. In volo era agile e veloce nelle manovre, come riscontrato oggettivamente anche da noi in una dimostrazione di un esemplare restaurato da privati ed esibitosi in una manifestazione internazionale. (FOTO)











(Nel trittico la versione da caccia notturna bi-posto, da notare le antenne per i sistemi radio, l'addetto ai sitemi sedeva nel posto dietro)
Jumo 004 B-1 Walk around










La prima serie di produzione di Jumo 004A-0 fu utilizzata per numerose prove di volo, che risultarono tuttavia insoddisfacenti a causa di sovraccarichi e guasti materiali alle palettature del compressore. I nuovi motori di serie Jumo 004B-1 furono pronti dall'inizio del 1942 e subirono prove molto intense durante il 1943.

Jumo 004-C venne aumentata la spinta attraverso l'introduzione dell'iniezione ausiliaria del combustibile, e del postcombustore. Questa serie non fu mai costruita.
Jumo 004-D, caratterizzato da un regolatore per il movimento della valvola a farfalla e dall'iniezione del combustibile a due fasi. I prototipi sono stati sviluppati e la produzione di serie cominciò poco prima della conclusione della seconda guerra mondiale.
Jumo 004-E, sviluppato per ottenere le migliori prestazioni a quote elevate. Parecchi di questi motori furono pronti al termine della guerra poiché la produzione di serie fu programmata per l'estate 1945.
Jumo 004-D, caratterizzato da un regolatore per il movimento della valvola a farfalla e dall'iniezione del combustibile a due fasi. I prototipi sono stati sviluppati e la produzione di serie cominciò poco prima della conclusione della seconda guerra mondiale.
Jumo 004-E, sviluppato per ottenere le migliori prestazioni a quote elevate. Parecchi di questi motori furono pronti al termine della guerra poiché la produzione di serie fu programmata per l'estate 1945.
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