L'US Naval Air Systems Command inizia i test sul nuovo "Next-Gen Jammer" di Raytheon.

E/A-18 "Growler" (foto. Military.com)

L'US Naval Air Systems Command (NAVAIR) ha confermato che il primo pod NGJ MB di Raytheon è arrivato alla stazione di Naval Air River Patuxent River per iniziare i test di valutazione.


Secondo il comunicato stampa dell' U.S. Navy, dopo le valutazioni sui velivoli E/A-18 Growler verrà avviata la consegna entro il 2020.

Nel 2016 la Marina degli Stati Uniti aveva assegnato un contratto milionario a Raytheon per la produzione dei pod da guerra elettronica di ultima generazione, l'anno seguente la Royal Australian Air Force (RAAF) e la US Navy firmarono un protocollo d'intesa (MOU- Memorandum of Understanding)) per sviluppare congiuntamente il JQ-Mid-Jammer ALQ-249 (NGJ-MB).

Secondo le informazioni attuali, Raytheon fornirà 15 pod EMD per test e qualifiche dei sistemi di missione, nonché 14 pod aeromeccanici per la certificazione di aeronavigabilità.


L'NGJ-MB di Raytheon è un pod che utilizza nuove tecnologie e tecniche di jamming avanzate che conferirà agli assetti capacità notevolmente migliorate e di attaccare più bersagli contemporaneamente.

Tecnici al lavoro sul NGJ-MB (foto NAVAIR)
Secondo il rapporto del 2018 della National Defense Strategy Commission , l'attenzione della Russia e della Cina sull'acquisizione e lo sviluppo di capacità e nuove tecnologie ha portato gli Stati Uniti verso un gap tecnologico preoccupante.

Il vantaggio militare americano in una serie di settori, tra cui la guerra elettronica si è drasticamente ridotto, basti pensare alle piattaforme di interdizione aerea sviluppate in Russia e soprattutto i sistemi di difesa elettronica.

Il pod JQ-Mid-Jammer ALQ-249 (NGJ-MB) è il frutto di una serie di studi per sopperire alle carenze nel campo dell'Electronic Warfare:
"Il pod NGJ Mid-Band è una vera e propria centrale elettrica".
Ha dichiarato  Dan Theisen direttore responsabile di Raytheon Airborne Electronic Attack, e le dimensioni dell'apparato rispetto a ciò che eravamo abituati a vedere lo confermano.


Il NGJ MB utilizza la tecnologia AESA e un back-end completamente digitale, basato su software integrati, le capacità intrinseche dell'apparato lo rendono versatile e modulabile e può essere installato su altri assetti (basti pensare che per le prove è stato utilizzato anche un Gulf stream), opera con banda d'onda da 509 MHz a 18 GHz, LB (da 100 MHz a 2 GHz), MB (da 2 GHz a 6 GHz), HB (da 6 GHz a 18 GHz).

La versatilità è l'asso nella manica dell'apparato, può essere modificato mediante l'installazione di kit facilmente implementabili direttamente sul campo, ciò gli conferisce la possibilità di adattarlo a una vasta gamma di missioni incluse information operations (IO).

Il NGJ MB sostituirà il sistema di jamming tattico ALQ-99 attualmente integrato sull'aereo Growler EA-18G.



Fonte: comunicato stampa NAVAIR.

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Ino Biondo
Scrive per diletto e non per professione, appassionato e cultore di storia aeronautica, dopo aver completato gli studi entra in A.M. come A.U.C. ruolo ingegneri, ha ricoperto incarichi di responsabilità in seno allo Stormo di appartenenza. Lavora presso una nota azienda italiana del settore aeronautico. Cura il settore Storia e Industria di AeroStoria.
Contatti: inobiondo@aerostoria.com


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