F-4 Phantom II, il "Phantasma" dei cieli

 

F-4J del VF-121 "Pacemakers" ripreso a Miramar nel 1978, US Navy.

 Il McDonnel (poi McDonnell-Douglas) F-4 Phantom II rappresenta un aeroplano particolarmente importante nella storia dell'aviazione militare degli Stati Uniti, segna la fine - assieme all' F-8 Crusader - dell'inferiorità degli aerei imbarcati rispetto ai pariclasse basati a terra.

L'F-4 in origine avrebbe dovuto chiamarsi "Mithras" (il dio persiano della luce) o "Satan" ha rappresentato anche il primo caccia "multiruolo" della storia, egli senza preparazione alcuna era capace di passare nel corso della missione dai bersagli aria-aria ad obiettivi di superficie.

Composto da due uomini di equipaggio ( pilota e ufficiale addetto ai sistemi) ha sempre montato due J-79 considerati tra i motori più potenti mai costruiti.

la cellula era capace di sopportare finoa Mach 2,4 mantenendo questo valore in continuazione per cinque minuti ma per pochi secondi erano possibili anche velocità superiori, era capace di rimanere supersonico anche a livello del mare e persino in cabrata.

Strutturalmente era robustissimo: capace di incassare fattori di carico compresi tra -3g e +8,6g, il carico bellico di ben 7,5 tonnellate teoriche non era poi così teorico: solitamente i Phantom andavano in missione con due/tre serbatoi subalari e tre/cinque tonnellate di armamento da caduta di vario tipo; anche il  raggio d'azione era accettabile, poteva essere rifornito in volo conferendogli una persistenza in combattimento notevole.

Origini del mito

Il Phantom II è tra gli aeroplani che godono di una grandissima e soprattutto ricca bibliografia, quindi sul web si possono trovare moltissime informazioni, basti pensare che sono stati prodotti circa cinque mila esemplari soltanto a St. Louis (stabilimento storico della Mc Donnell-Douglas) e circa 127 prodotti dalla Mitsubishi in Giappone, quindi fare una descrizione completa di tutte le versioni e sotto versioni non sarà lo scopo di questo articolo, ci limiteremo quindi ad approfondire solo le varianti in uso dalle forze armate USA.
Il primo degli oltre 5000 esemplari prodotti l' F4H-1 Phantom II Bureau Number 142259 con ai comandi il Maj. Robert Little. (Foto: San Diego Air and Space Museum)

Il successo del Phantom è in un certo senso scaturito da un insuccesso: nel 1952 l'US Navy emanò una specifica che richiedeva un caccia per superiorità aerea supersonico, fu scelto alla fine l'F-8U Crusader ( di cui abbiamo già parlato in questo articolo ) La proposta scartata della McDonnell era l'F-3H praticamente un derivato del "Demon". Ciononostante l'azienda di St Louis non abbandonò il progetto, anzi, fu un vero e proprio banco di prova per idee future.

F-3H Demon (foto US Navy)
 Il caccia scartato era un progetto valido, spinto da due Wright J65 Sapphire e monoposto, il quale venne riproposto per una ulteriore specifica emanata nel 1953 ma ancora una volta venne scartato.

Fu nel giugno del 1954 che il prototipo McDonnell suscitò interesse da parte della marina statunitense quando fu presentato come proposta per un caccia ognitempo.

I prototipi erano due uno denominato F3H-E e l'altro F3H-G.  La concorrenza era agguerrita perchè la McDonnell dovette battersi con prototipi sviluppati da Grumman, Chance Vought e North American.  
F3H-G (Foto US Navy)
La versione scelta era denominata F3H-G ma la richiesta da parte della Marina cambiò nuovamente: doveva essere ognitempo da attacco e biposto; in soli 15 giorni il velivolo venne modificato completamente, divenne biposto ed equipaggiato con motori General Electric J-79 con possibilità intrinseche di attacco e difesa.

Venne battezzato Phantom II e il primo esemplare uscì dalla linea di St. Louis l'8 maggio 1958 e subito trasferito alla Edward AFB dove il 27 maggio 1958 svolse il suo primo volo pilotato da Robert Little.

Venne presentato ai vertici della marina che stavano iniziando a valutare il soggetto proposto dalla Chance - Vought il "Crusader III" anche se un aeroplano superbo non era versatile come il soggetto proposto dalla McDonnell, quest'ultimo infatti vinse la competizione, il 17 dicembre del 1958 ufficialmente la US Navy comunicò all'azienda di St. Louis l'intenzione di far produrre in serie il bireattore.

Intanto anche l'USAF iniziava a soffrire di un certo "gap" generazionale, di conseguenza nel 1962 decise di ordinare una versione per le proprie esigenze, l'F-3H-G venne denominato F-4A Phantom II l'aereo che riuscì ad unire le tre forze armate americane munite di un aviazione: US Navy, USAF e Marines.

F-4B dei Marines (foto: USMC)

La marina USA ordinò 45 esemplari di preserie designati F4H-1F questi erano muniti dei potentissimi J-79 questo divenne lo standard per la denominazione F-4A, il 25 marzo 1961 volò la prima vera versione di serie denominata F-4B con un radar AN/APQ-72 motori J79-GE8 di questi ne furono costruiti 649 ed i primi a riceverli fu il VF-121 Pacemakers.

Il battesimo del fuoco e le versioni

Il 5 agosto del 1964 con l'operazione "Pierce Arrow" , la rappresaglia per l'attacco condotto da motosiluranti nord vietnamite contro navi americane nel Golfo del Tonchino (primo atto della lunga guerra del Vietnam). 

Nell' aprile dell'anno successivo invece i Phantom ebbero il primo scontro aria-aria quando il Lt. Terence M. Murphy del VF-96 abbattè un MiG-17 cinese presso Hainan, anche se il Phantom poi venne abbattuto per errore da uno Sparrow amico.

Gli F-4B dell'US Navy e dei Marines furono i veri protagonisti della guerra del Vietnam abbattendo 22 MiG-17, due MiG-19 e 13 MiG-21 (divisi tra F-4B e F-4J) di queste epiche battaglie abbiamo già parlato vi invito a leggere l'articolo << Forza aerea sul Vietnam: i velivoli, gli uomini, la tecnica >> .

L'ultimo F-4B volò con i Marines fino alla seconda metà degli anni settanta 25 di questi furono convertiti in QF-4B utilizzati come droni - anche se potevano essere pilotati non da remoto NdR - i Marines ricevettero un totale di 46 esemplari da ricognizione tattica gli RF-4B essi erano caccia non preparati bensì modificati sul muso e per alloggiare le videocamere e modificati per l'installazione di sensori elettronici, possiamo questi ultimi considerarli come i migliori ricognitori mai realizzati di fatti rimasero in servizio fino al 10 agosto 1990.

L'USAF iniziò ad interessarsi alla versione "B" quando li mise al confronto con i suoi F-106, il primo risultò di gran lunga superiore, il risultato fu una versione appositamente concepita per l'Air Force denominata F-110A "Spectre"ma subito ribattezzata F-4C.

Il primo di questi "C" volò il 27 maggio 1963 e ne furono prodotti 583, tutti avevano delle caratteristiche intrinseche appositamente studiate per le esigenze USAF. radar AN/APQ-100. sensori IR, pneumatici a bassa pressione, motori J-79-GE-15, un diverso sistema di rifornimento in volo.

36 di questi esemplari furono convertiti in EF-4C i famosissimi "Wild Weasel" studiati per la distruzione dei sistemi antiaerei avversari; i Wild Weasel adottavano un sistema integrato di sensori adatti allo scopo, per la ricognizione gli USAF utilizzarono degli RF-4B modificati ma simili per concetto di base, questi furono denominati RF-4C, furono prodotti ben 503 esemplari di questa variante USAF.

Gli RF-4C non volavano armati almeno ufficialmente, ma erano in grado di trasportare un ordigno tattico nucleare , in buona sostanza ufficiosamente erano bombardieri tattici nucleari, spesso gli RF-4C erano protagonisti di operazioni clandestine sul cielo dell'allora URSS lo dimostra un avvenimento mai chiarito del novembre del 1973 quando un fotoricognitore venne abbattuto da un MiG-21.

RF-4C (Foto: Minnesota Air National Guard Museum)

La seconda versione utilizzata dall'USAF fu l'F-4D che non differiva molto dalla versione precedente tranne per l'assenza del sensore IR e del radar AN/ALR-69(v)-2 esso comunque aveva una vocazione più da attacco al suolo, di questa versione ne furono prodotti 825 esemplari.

Tutti gli F-4C/D furono i protagonisti delle battaglie epiche sui cieli del Vietnam (Robin Holds pilotava un F-4C durante la famosissima operazione "Bolo"), gli F-4C/D distrussero un totale di 40 MiG-17, 8 MiG-19 e 67 MiG-21 più qualche trasporto An-2; le perdite furono circa 31 ma non sempre i duelli erano facili per i piloti: l'armamento era affidato completamente ai missili guidati di prima generazione, spesso questi erano imprecisi o addirittura facevano "cilecca", molti equipaggi una volta esaurito l'armamento, non avendo un cannone a disposizione, restavano in balia dei caccia nordvietnamiti muniti di cannone di bordo. 

Alcuni equipaggi addirittura rimpiansero il "buon vecchio Crusader" munito di cannoni micidiali, l'assenza di un cannone di bordo era il vero tallone d'Achille degli F-4.

Fu proprio per rimediare a questa carenza che l'USAF richiese una versione munita di cannone: nacque l'F-4E forse la versione di maggior produzione per la casa di St. Louis, dalle linee uscirono ben 1.389 esemplari, questi velivoli grazie al muso modificato, incorporavano un cannone Vulcan da 20mm ed un radar AN/APQ-120, naturalmente vennero approntate ulteriori migliorie nel tempo.

F-4E, USAF
L'aviazione americana ne ebbe 993 gli altri esemplari andarono alle forze aeree straniere, a partire dal gennaio del 1982 tutti gli F-4C/D in carico vennero versati all'ANG, essi di fatto vennero man mano sostituiti dagli F-15 A-B-C-D per le missini aria-aria, per le missioni d'attacco al suolo dagli F-15E ed F-16.

Gli ultimi esemplari furono radiati nel 1996, erano gli F-4G ma più che altro era una sorta di aggiornamento apportato agli esemplari esistenti circa una dozzina di F-4B ex US Navy e circa 116 F-4E ad essi vennero implementati degli upgrade inserendo un sistema "data link" e sistemi di disturbo, questi infatti erano principalmente utilizzati per guerra elettronica e Avanced Wild Weasel.

US Navy e Marines

Anche la US Navy e i Marines introdussero dei miglioramenti per il oro Phantom II, entrambe le forze aeree erano equipaggiate con gli F-4B, grazie a questi miglioramenti diedero vita agli F-4J munito di radar AN/AWG-10, senza sensore IR sul muso, carrello irrobustito per l'uso navale e motori J79-GE-10 di questi esemplari (primo volo il 27 maggio 1966) ne furono prodotti 522.

Poichè in inventario erano presenti un cospicuo numero di F-4B in collaborazione con la marina la McDonnell-Douglas diede inizio ad uno studio per l'ammodernamento della restante flotta mediante degli upgrade, nacque il programma "Bee Line" grazie al quale 228 velivoli furono portati allo standard simile agli F-4J, questi vennero designati F-4N .

F-4N dei Marines (Foto: ©Mark Robinson)

Gli "N" non furono comunque la versione definitiva dei Phantom "navali" possiamo considerarla una sorta di banco di prova per una versione successiva che riguardò un certo numero di "J" (alcune fonti stimano un numero pari a 250 altre 265) questi velivoli aggiornati vennero tutti ridesignati F-4S il primo dei quali volò nel luglio del 1977.

Dopo anni di onorata carriera sia nella marina che nel Corpo dei Marines i Phantom ormai obsoleti venivano sostituiti con macchine di concezione più moderna: la US Navy già nel 1985 li sostituì con gli F-14 Tomcat, e gli F-18 Hornet, i Marines li radiarono nel 1992 anch'essi successivamente equipaggiati con gli Hornet.

I Phantom comunque rimasero in servizio per gli anni successivi in altre forze aeree, Gli F-4E ancora volano in Grecia per esempio, questo a dimostrazione della validità della macchina, di difetti ne aveva sicuro, i motori fumavano, il cannone assente, pesante, ma alla fine i piloti lo amarono, grazie alle sue caratteristiche di buon incassatore e di agilità.


Bibliografia/fonti:

Sherman Lead: Flying the F-4D Phantom II in Vietnam 
 di Gaillard R. Peck, Jr (Autore) Bloomsbury Publishing PLC, 2019

F-4 PHANTOM, The St. Louis Slugger - Aeroplane Icons Series (No.17)
McLELLAND, Tim (editor)
ISBN 10: 1909786810 / ISBN 13: 9781909786813

USN McDonnell Douglas F-4 Phantom II  – 22 marzo 2016
di Peter E. Davies (Autore), Adam Tooby (Illustratore), Henry Morshead (Illustratore)




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