Il mese scorso, il ministero della Difesa ha emesso richieste ufficiali per l'acquisizione di entrambi gli aerei, ma, dopo una riduzione delle spese militari, sarà possibile acquisire soltanto uno dei modelli preventivati.
Il Governo di Tel Aviv sta proprio combattendo contro un dilemma, proprio come il suo fornitore di sempre, gli USA: una serie di lotte interne in seno al Governo, tra assertori e oppositori, pro e contro un'ammoderamento della flotta di Boeing F-15 e l'acquisizione del caccia F-35 Lightning di Lookheed Martin.
Israele deve prendere questa decisione sotto una pressione sia esterna che interna:
dall'esterno, deve condurre attacchi aerei su obiettivi iraniani legati in Siria dopo l'escalation delle tensioni in quell'area; dall'interno, deve trovare finanziamenti nonostante un deficit di bilancio crescente e un governo Netanyahu in lotta per le sue seconde elezioni.
"Una decisione e un'acquisizione devono iniziare ora", ha detto una fonte israeliana a Breaking Defense . Idealmente, l'aviazione israeliana vorrebbe uno squadrone di F-15 e F-35, questo comporterebbe una spesa da 2,5 a 3 miliardi di dollari.
Obiettivamente la polemica interna è ben diversa rispetto a quella che da anni accende il dibattito negli USA: mentre nel "nuovo continente" è incentrata sui costi di manutenzione e di gestione, dei due velivoli, la IAF verosimilmente non ha mai discusso sui costi di manutenzione e gestione - in effetti non che vi sia una differenza significativa [N.d.R.] - si tratta di decidere cosa acquistare e cosa rimandare in un futuro.
Il mese scorso, il ministero della Difesa ha emesso due richieste ufficiali sull'acquisizione di entrambi gli aerei: RFI (Request For Information) per l'F-15X, che avrebbe considerato come una nuova possibile acquisizione e una Price and Avalaibility (P & A) per l'F-35I, ciò aggiungerebbe più aeromobili ad un acquisto in corso.
La Heyl Ha'Avir ha acquistato 50 F-35 fino ad oggi e ha da tempo intenzione di acquistarne altri 25; e dispone di circa 25 caccia F-15I.
Lokheed Martin F-35A (Israele) |
Un esempio importante di data link sperimentato dalla HHA è il BNET di Rafael . Secondo i dati riportati dall'azienda israeliana - quelli che ci è dato sapere, sono info considerate classificate - BNET è un software in grado di gestire autonomamente un numero elevato di trasmissioni, elaborarle e unirle in un'unica rete IP a banda larga con elevata velocità di trasmissione dati, a moltissime unità presenti sul campo, BNET è stato impiegato recentemente in una esercitazione in cui gli F-35 trasmettevano grandi quantità di dati di targeting ad altri assetti presenti in area operativa, e sempre secondo Rafael con grande successo.
#Israel Air Force successfully used #Rampage for first time. Due to the danger of #Syria Air Defense Force's S-300PM-2s, #Israel Air Force had to use the rocket to target a rocket/ ballistic missile factory + weapon warehouses of #IRGC proxies in #Masyaf, #Syria on 13/04/2019: https://t.co/4YjD7ySZ5O— Babak Taghvaee (@BabakTaghvaee) April 14, 2019
Un altro sistema "fatto in casa" di vivo interesse per l'aviazione israeliana è il missile Rampage , che si dice sia stato usato in recenti attacchi in Siria, dove il suo lungo raggio di azione ha permesso che fosse lanciato oltre la capacità dei missili antiaerei siriani, la sua combinazione supersonica la velocità e la manovrabilità gli consentono di evitare di essere abbattuto e la sua precisione limita i danni collaterali. L'arma è stata sviluppata congiuntamente da Israeli Military Industries (IMI) e Israel Aerospace Industries (IAI).
Le aziende non possono confermare alcun uso in combattimento del Rampage, ne ulteriori informazioni al riguardo, ma hanno dichiarato che il missile è adatto a colpire postazioni di comando, basi aeree, depositi e altri bersagli difesi da avanzate armi antiaeree.
Intanto che il Governo Netanyahu è stretto dal dilemma "furtività e super tecnologia" e "capacità di carico enorme" ansa.it ha diramato una notizia che riportiamo di seguito:
(ANSAmed) - TEL AVIV, 9 LUG - Teheran "farebbe bene a ricordare che i nostri F35 possono arrivare ovunque in Medio Oriente, in Iran e certamente in Siria". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ricordando che l'Iran "minaccia la distruzione di Israele". Visitando una base degli F35 a Nivatim, nel Negev, il premier ha poi aggiunto di essere rimasto "molto impressionato dai sistemi di combattimento" installati a bordo di quegli aerei.© Copyright ANSA
Non sappiamo se a tutt'oggi la decisione agognata sia stata presa, ma si può ipotizzare, visto le ultime dichiarazioni, la strada che si intende percorrere.
Fonti: ANSA, Rafael Ltd, IMI, IAI , Breaking Defense
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